Servizi sociali
Progetti per senza dimora e poveri, seconda finestra contributi
Le domande potranno essere presentate entro il 26 febbraio, chi ha partecipato alla prima è escluso
Bari - lunedì 12 febbraio 2018
Comunicato Stampa
È in pubblicazione l'avviso pubblico per l'apertura della seconda finestra temporale finalizzato all'erogazione di contributi economici - secondo la modalità della coprogettazione - in favore delle realtà attive nel sociale per lo svolgimento di interventi progettuali rivolti ad adulti senza dimora e famiglie in situazione di povertà.
Entro lunedì 26 febbraio possono presentare istanza, secondo le modalità previste, i soggetti in possesso dei requisiti di ammissione indicati nell'avviso: gli enti di promozione sociale (L. 383/2000), le organizzazioni di volontariato (L. 266/1991), gli enti iscritti all'anagrafe onlus (D. Lgs 460/1997) e gli enti ecclesiastici cattolici o di confessioni religiose diverse riconosciute dallo Stato (L. 222/85). Ogni realtà potrà partecipare a una sola area progettuale, sia nel caso in cui partecipi come singolo soggetto sia nel caso in cui si costituisca in rete. Si precisa che i progetti che risulteranno finanziati al termine dei lavori della commissione tecnica per la prima finestra temporale non potranno accedere a un nuovo finanziamento.
Si ricorda che sono cinque le aree di intervento: a) bisogni alimentari (deposito e distribuzione viveri, interventi di sostegno alimentare); b) povertà abitativa (sperimentazione di percorsi di autonomia abitativa, co-housing, condomini solidali, ecc.); c) bisogni socio-sanitari (orientamento ai servizi sanitari, prevenzione socio- sanitaria, ecc.); d) advocacy (bisogni di supporto legale, fiscale, ascolto, ecc.); e) altri bisogni (distribuzione indumenti e calzature, servizi di lavanderia sociale, cura e igiene personale, trasporto sociale, altre attività di inclusione sociale).
La disponibilità finanziaria complessiva è pari a 80mila euro. L'importo è suddiviso per le cinque aree progettuali: 20mila euro per l'area A, 30mila euro per l'area B, 10mila euro per l'area C, 10mila euro per l'area D e 10mila per l'area E. I fondi da assegnare a ogni singolo progetto saranno stabiliti sulla base della richiesta formulata in sede di presentazione della domanda in relazione al piano dei costi, e comunque non potranno superare l'importo di 10mila euro.
Entro lunedì 26 febbraio possono presentare istanza, secondo le modalità previste, i soggetti in possesso dei requisiti di ammissione indicati nell'avviso: gli enti di promozione sociale (L. 383/2000), le organizzazioni di volontariato (L. 266/1991), gli enti iscritti all'anagrafe onlus (D. Lgs 460/1997) e gli enti ecclesiastici cattolici o di confessioni religiose diverse riconosciute dallo Stato (L. 222/85). Ogni realtà potrà partecipare a una sola area progettuale, sia nel caso in cui partecipi come singolo soggetto sia nel caso in cui si costituisca in rete. Si precisa che i progetti che risulteranno finanziati al termine dei lavori della commissione tecnica per la prima finestra temporale non potranno accedere a un nuovo finanziamento.
Si ricorda che sono cinque le aree di intervento: a) bisogni alimentari (deposito e distribuzione viveri, interventi di sostegno alimentare); b) povertà abitativa (sperimentazione di percorsi di autonomia abitativa, co-housing, condomini solidali, ecc.); c) bisogni socio-sanitari (orientamento ai servizi sanitari, prevenzione socio- sanitaria, ecc.); d) advocacy (bisogni di supporto legale, fiscale, ascolto, ecc.); e) altri bisogni (distribuzione indumenti e calzature, servizi di lavanderia sociale, cura e igiene personale, trasporto sociale, altre attività di inclusione sociale).
La disponibilità finanziaria complessiva è pari a 80mila euro. L'importo è suddiviso per le cinque aree progettuali: 20mila euro per l'area A, 30mila euro per l'area B, 10mila euro per l'area C, 10mila euro per l'area D e 10mila per l'area E. I fondi da assegnare a ogni singolo progetto saranno stabiliti sulla base della richiesta formulata in sede di presentazione della domanda in relazione al piano dei costi, e comunque non potranno superare l'importo di 10mila euro.