Servizi sociali
Progetto "Saves", al via secondo ciclo per 82 affidatari di persone anziane
Oggi il primo appuntamento sul tema “Aspetti psicologici nella relazione con l’anziano e l’adulto disabile”
Bari - martedì 11 ottobre 2022
Comunicato Stampa
L'assessora al Welfare Francesca Bottalico rende noto che è in partenza il secondo ciclo di formazione per coloro che hanno scelto di diventare affidatari nell'ambito del progetto comunale di affido Saves - Servizio di accompagnamento sociale ed educativo per vulnerabili attraverso forme di affido.
L'iniziativa, a cura della cooperativa sociale San Giovanni di Dio (gestore del progetto), nasce per fornire strumenti adeguati, informazioni utili e competenze che possano supportare i partecipanti al progetto e migliorare le attività di sostegno rivolte alle persone in affido. Gli incontri, inoltre, rappresentano un momento di condivisione e confronto sulle diverse esperienze degli stessi affidatari.
Il primo incontro si terrà oggi, martedì 11 ottobre, dalle ore 15 alle 17.30, sul tema "Aspetti psicologici nella relazione con l'anziano e l'adulto disabile" a cura della dottoressa Marianna Zanni. Il secondo momento formativo, sulla stessa tematica, è in programma martedì 18 ottobre allo stesso orario.
Il 25 ottobre e l'8 novembre, sempre dalle ore 15 alle 17.30, i partecipanti potranno assistere agli incontri su "Interventi di primo soccorso" a cura della dottoressa Annabella Lorusso. Tutti gli appuntamenti si terranno nella sede dell'Urban Center, in via Vitantonio de Bellis.
Attualmente sono 82 gli affidi attivati dall'assessorato al Welfare: 26 nel Municipio I, 15 nel Municipio II, 17 nel Municipio III, 21 nel Municipio IV, 1 nel Municipio V e 2 affidi nei confronti di residenti domiciliati fuori città presso l'abitazione degli affidatari.
Il servizio Saves costituisce un'alternativa alla istituzionalizzazione, attraverso la quale persone in difficoltà o prive di assistenza - che non possono essere adeguatamente assistite dalla famiglia di appartenenza - sono affidate a un nucleo familiare o a una persona singola in grado di assicurare loro il mantenimento e le cure ordinarie necessarie in un contesto relazionale familiare. Il servizio è rivolto alle persone anziane, con disabilità e a quanti vivono una condizione di vulnerabilità, di esclusione sociale e di svantaggio socio-culturale.
L'iniziativa, a cura della cooperativa sociale San Giovanni di Dio (gestore del progetto), nasce per fornire strumenti adeguati, informazioni utili e competenze che possano supportare i partecipanti al progetto e migliorare le attività di sostegno rivolte alle persone in affido. Gli incontri, inoltre, rappresentano un momento di condivisione e confronto sulle diverse esperienze degli stessi affidatari.
Il primo incontro si terrà oggi, martedì 11 ottobre, dalle ore 15 alle 17.30, sul tema "Aspetti psicologici nella relazione con l'anziano e l'adulto disabile" a cura della dottoressa Marianna Zanni. Il secondo momento formativo, sulla stessa tematica, è in programma martedì 18 ottobre allo stesso orario.
Il 25 ottobre e l'8 novembre, sempre dalle ore 15 alle 17.30, i partecipanti potranno assistere agli incontri su "Interventi di primo soccorso" a cura della dottoressa Annabella Lorusso. Tutti gli appuntamenti si terranno nella sede dell'Urban Center, in via Vitantonio de Bellis.
Attualmente sono 82 gli affidi attivati dall'assessorato al Welfare: 26 nel Municipio I, 15 nel Municipio II, 17 nel Municipio III, 21 nel Municipio IV, 1 nel Municipio V e 2 affidi nei confronti di residenti domiciliati fuori città presso l'abitazione degli affidatari.
Il servizio Saves costituisce un'alternativa alla istituzionalizzazione, attraverso la quale persone in difficoltà o prive di assistenza - che non possono essere adeguatamente assistite dalla famiglia di appartenenza - sono affidate a un nucleo familiare o a una persona singola in grado di assicurare loro il mantenimento e le cure ordinarie necessarie in un contesto relazionale familiare. Il servizio è rivolto alle persone anziane, con disabilità e a quanti vivono una condizione di vulnerabilità, di esclusione sociale e di svantaggio socio-culturale.