Enti locali
Programmazione strategica, se ne parla in Regione. Emiliano: «Puglia sceglie cosa fare per i prossimi decenni»
Un festival urbano dello sviluppo sostenibile organizzato dall'Università di Bari. Il governatore: «Sempre utile programmare il futuro»
Puglia - venerdì 7 giugno 2019
10.50 Comunicato Stampa
«Oggi la Regione Puglia riscrive la sua pianificazione strategica, decide cosa fare nei prossimi decenni». Così il Presidente della Regione Puglia Michele Emiliano a margine dell'iniziativa promossa dal Festival urbano dello sviluppo sostenibile organizzato da Uniba, (in collaborazione con Asvis) svoltasi negli scorsi giorni nella sede della presidenza della Regione.
L'incontro è stato l'occasione per presentare il Forum regionale sullo sviluppo sostenibile che la Regione Puglia intende avviare attraverso la legge sulla partecipazione, a supporto della redazione del nuovo piano regionale di sviluppo. A tal fine la Giunta regionale ha approvato nei giorni scorsi un protocollo di collaborazione con il Centro di eccellenza per la sostenibilità dell'Università di Bari inaugurato qualche settimana fa dal Miur e sottoscritto dal presidente Emiliano e dal rettore Uricchio.
«La nostra esperienza politica in questi ultimi quindici anni – ha spiegato Emiliano - è partita dal Piano Strategico della Città di Bari, che è ancora in fase di attuazione e fu realizzato a partire dal 2006. Abbiamo quindi un'esperienza nella quale abbiamo trovato molto utile cercare di prevedere il futuro, perché il futuro, come dice qualcuno, non ti arriva addosso lentamente dandoti la possibilità di programmare, mutare, cambiare il tuo orientamento e quindi sopravvivere facilmente. Il futuro ti può piombare addosso con licenziamenti, mutamenti climatici, situazioni difficili dal punto di vista migratorio e devi essere in grado di prevedere quello che potrà accadere altrimenti la tua competitività, dal punto di vista solo economico è impossibile. Non ne parliamo poi dal punto di vista della qualità della vita».
«Oggi la Regione Puglia – ha continuato Emiliano - riscrive la sua pianificazione strategica, decide cosa fare nei prossimi decenni. Lo aveva fatto nel 1982, dopodiché tutti i politici si erano dimenticati di questo Piano strategico, adesso proviamo a rimetterlo all'attenzione di tutti i pugliesi. "Scippolandia" che era Bari, è diventata una delle città più attrattive del mondo grazie proprio alla pianificazione strategica e all'idea chiara che ha avuto in questi anni di se stessa. Provate a immaginare cosa può succedere se questa stessa pianificazione riguarderà tutti i comuni della Puglia e l'intera regione. Possiamo ottenere davvero un risultato straordinario. È evidente che ci vorrà del tempo, ma prima cominciamo e meglio è per tutti».
Durante l'incontro si è parlato anche di alimentazione. Gianluigi Cesari dell'agenzia regionale Apulian Life-style, spiega: «Apulian Lifestyle è un programma strategico nato per favorire la sostenibilità della dieta mediterranea pugliese nella prevenzione e cura delle patologie legate alla diffusione della cattiva alimentazione da alimenti raffinati. La Sostenibilità nell'agroalimentare si è diffusa in Puglia grazie alla tenacia di imprenditori che hanno sviluppato esempi eccezionali nonostante la generale disattenzione del mondo della ricerca. Questo dimostra che la realtà aziendale in questo caso è più in avanti delle istituzioni che oggi hanno il compito attraverso il percorso partecipativo di studiare, valorizzare e registrare i fabbisogni reali. Anche i 17 obiettivi dell'agenda 2030 devono essere raggiunti attraverso la diffusione dell'Agroecologia come oramai affermato anche dalla FAO. Apulian Lifestyle grazie al coordinamento di Felice Ungaro ha messo in rete il mondo dell'agroecologia pugliese con la ricerca biomedica, economica e dell'innovazione sociale attraverso il preziosissimo lavoro del Ciheam Bari. Uniba e l'Arti Puglia».
La crisi del modello di economia lineare e le progressive modificazioni delle condizioni di vita del Pianeta (cambiamento climatico, scarsità delle risorse e desertificazione dei suoli) impongono inoltre una riflessione sulla necessità di un mutamento che favorisca il passaggio dal modello lineare attuale a quello di economia circolare. Le Regioni si devono dotare di una complessiva strategia di sviluppo sostenibile, che sia coerente e definisca il contributo alla realizzazione degli obiettivi della Strategia Nazionale che si pone come quadro di riferimento nazionale per i processi di pianificazione, programmazione e valutazione di tipo settoriale e territoriale.
La Puglia, da sempre attenta alle questioni ambientali, non può che proporsi di redigerne una per far fronte alle esigenze di sostenibilità del proprio territorio partendo dai bisogni espressi dalle sue cittadine e dai suoi cittadini, contribuendo a dare concretezza alla Strategia Nazionale. Emerge con evidenza che esiste la necessità di una forte innovazione sia nelle modalità di fare ricerca intorno ai temi dello sviluppo sostenibile sia nella formulazione delle domande di conoscenza da parte dei governi regionali e degli altri soggetti che agiscono nei territori.
In un campo specifico come quello della Strategia Regionale per lo Sviluppo Sostenibile, il quale tuttavia coinvolge, spesso in modo transdisciplinare, numerosi e diversi campi del sapere (territorio e mobilità, sostenibilità ambientale, welfare e inclusione sociale, parità di genere, sviluppo economico, cultura e innovazione, educazione e formazione, istituzioni e governance), può dunque essere sperimentata una modalità innovativa attraverso percorsi partecipativi (Sustainability Talking Points), in attuazione della legge regionale 28 del 2017, la legge sulla partecipazione, quale appunto il Forum per la strategia regionale sullo sviluppo sostenibile.
In rappresentanza del rettore c'era il pro rettore Giuseppe Pirlo. Elvira Tarsitano, direttrice del Centro sulla sostenibilità di Uniba, Rocco De Franchi e Titti De Simone che hanno illustrato il percorso. Sono intervenuti direttori di dipartimento, Arti, Asset, Ares, Associazioni e Reti di cittadini.
L'incontro è stato l'occasione per presentare il Forum regionale sullo sviluppo sostenibile che la Regione Puglia intende avviare attraverso la legge sulla partecipazione, a supporto della redazione del nuovo piano regionale di sviluppo. A tal fine la Giunta regionale ha approvato nei giorni scorsi un protocollo di collaborazione con il Centro di eccellenza per la sostenibilità dell'Università di Bari inaugurato qualche settimana fa dal Miur e sottoscritto dal presidente Emiliano e dal rettore Uricchio.
«La nostra esperienza politica in questi ultimi quindici anni – ha spiegato Emiliano - è partita dal Piano Strategico della Città di Bari, che è ancora in fase di attuazione e fu realizzato a partire dal 2006. Abbiamo quindi un'esperienza nella quale abbiamo trovato molto utile cercare di prevedere il futuro, perché il futuro, come dice qualcuno, non ti arriva addosso lentamente dandoti la possibilità di programmare, mutare, cambiare il tuo orientamento e quindi sopravvivere facilmente. Il futuro ti può piombare addosso con licenziamenti, mutamenti climatici, situazioni difficili dal punto di vista migratorio e devi essere in grado di prevedere quello che potrà accadere altrimenti la tua competitività, dal punto di vista solo economico è impossibile. Non ne parliamo poi dal punto di vista della qualità della vita».
«Oggi la Regione Puglia – ha continuato Emiliano - riscrive la sua pianificazione strategica, decide cosa fare nei prossimi decenni. Lo aveva fatto nel 1982, dopodiché tutti i politici si erano dimenticati di questo Piano strategico, adesso proviamo a rimetterlo all'attenzione di tutti i pugliesi. "Scippolandia" che era Bari, è diventata una delle città più attrattive del mondo grazie proprio alla pianificazione strategica e all'idea chiara che ha avuto in questi anni di se stessa. Provate a immaginare cosa può succedere se questa stessa pianificazione riguarderà tutti i comuni della Puglia e l'intera regione. Possiamo ottenere davvero un risultato straordinario. È evidente che ci vorrà del tempo, ma prima cominciamo e meglio è per tutti».
Durante l'incontro si è parlato anche di alimentazione. Gianluigi Cesari dell'agenzia regionale Apulian Life-style, spiega: «Apulian Lifestyle è un programma strategico nato per favorire la sostenibilità della dieta mediterranea pugliese nella prevenzione e cura delle patologie legate alla diffusione della cattiva alimentazione da alimenti raffinati. La Sostenibilità nell'agroalimentare si è diffusa in Puglia grazie alla tenacia di imprenditori che hanno sviluppato esempi eccezionali nonostante la generale disattenzione del mondo della ricerca. Questo dimostra che la realtà aziendale in questo caso è più in avanti delle istituzioni che oggi hanno il compito attraverso il percorso partecipativo di studiare, valorizzare e registrare i fabbisogni reali. Anche i 17 obiettivi dell'agenda 2030 devono essere raggiunti attraverso la diffusione dell'Agroecologia come oramai affermato anche dalla FAO. Apulian Lifestyle grazie al coordinamento di Felice Ungaro ha messo in rete il mondo dell'agroecologia pugliese con la ricerca biomedica, economica e dell'innovazione sociale attraverso il preziosissimo lavoro del Ciheam Bari. Uniba e l'Arti Puglia».
La crisi del modello di economia lineare e le progressive modificazioni delle condizioni di vita del Pianeta (cambiamento climatico, scarsità delle risorse e desertificazione dei suoli) impongono inoltre una riflessione sulla necessità di un mutamento che favorisca il passaggio dal modello lineare attuale a quello di economia circolare. Le Regioni si devono dotare di una complessiva strategia di sviluppo sostenibile, che sia coerente e definisca il contributo alla realizzazione degli obiettivi della Strategia Nazionale che si pone come quadro di riferimento nazionale per i processi di pianificazione, programmazione e valutazione di tipo settoriale e territoriale.
La Puglia, da sempre attenta alle questioni ambientali, non può che proporsi di redigerne una per far fronte alle esigenze di sostenibilità del proprio territorio partendo dai bisogni espressi dalle sue cittadine e dai suoi cittadini, contribuendo a dare concretezza alla Strategia Nazionale. Emerge con evidenza che esiste la necessità di una forte innovazione sia nelle modalità di fare ricerca intorno ai temi dello sviluppo sostenibile sia nella formulazione delle domande di conoscenza da parte dei governi regionali e degli altri soggetti che agiscono nei territori.
In un campo specifico come quello della Strategia Regionale per lo Sviluppo Sostenibile, il quale tuttavia coinvolge, spesso in modo transdisciplinare, numerosi e diversi campi del sapere (territorio e mobilità, sostenibilità ambientale, welfare e inclusione sociale, parità di genere, sviluppo economico, cultura e innovazione, educazione e formazione, istituzioni e governance), può dunque essere sperimentata una modalità innovativa attraverso percorsi partecipativi (Sustainability Talking Points), in attuazione della legge regionale 28 del 2017, la legge sulla partecipazione, quale appunto il Forum per la strategia regionale sullo sviluppo sostenibile.
In rappresentanza del rettore c'era il pro rettore Giuseppe Pirlo. Elvira Tarsitano, direttrice del Centro sulla sostenibilità di Uniba, Rocco De Franchi e Titti De Simone che hanno illustrato il percorso. Sono intervenuti direttori di dipartimento, Arti, Asset, Ares, Associazioni e Reti di cittadini.