Attualità
Pronto soccorso in crisi a Bari: «Sette ore per il rilascio di una barella»
Lo sfogo via Facebook del sindaco di Cellamare Gianluca Vurchio volontario del 118
Bari - sabato 20 marzo 2021
19.50
Gli ospedali di Bari non ce la fanno più, il Coronavirus sta facendo ritornare la situazione ad un anno fa. Se le terapie intensive sono a livelli di allarme, come si evince dai dati Agenas, i pronto soccorso non stanno affatto bene. Al 20 marzo l'occupazione delle terapie intensive è al 37%, mentre i posti letto di terapia intensiva in area non critica occupati da pazienti Covid−19 sono il 46%.
La situazione è critica, e ogni giorno arrivano notizie sempre peggiori. Nella sola giornata di oggi risultano 1.540 accessi nei pronto soccorso pugliesi, di cui circa il 18% per sospetti casi Covid (276). L'ultimo sfogo via social è del sindaco di Cellamare, Gianluca Vurchio, che in qualità di soccorritore del 118 si è trovato anch'egli di fronte al caos di questi giorni. Vurchio racconta di 7 ore di attesa perché una ambulanza potesse rilasciare la barella, e non è la prima situazione di questo tipo.
«Abbiamo ragione tutti, perché il sistema ha iniziato a collassare. È evidente - scrive Vurchio - Qualche giorno fa è toccato a me, nel mio turno di servizio, attendere per ben oltre 7 ore, il rilascio della barella. Parliamo di un'ambulanza del Servizio di Emergenza 118, non di una semplice ambulanza dedicata al trasporto di infermi e feriti. Non dovrebbe essere così in un paese tra i primi al mondo per il sistema sanitario, ma ancor di più dopo esattamente un anno di emergenza. Significa che abbiamo capito poco o, peggio ancora, nulla».
«Molti colleghi - prosegue - si lamentano, giustamente, perché risulta impensabile, ed a tratti disumano, attendere per oltre 15 ore, fuori da un Pronto Soccorso. Altri, in maniera sacrosanta, espongono le loro perplessità e difficoltà perché il momento non è facile per nessuno e la pressione è troppo, troppo forte. Siamo tutti sballottati e stanchi. Abbiamo tutti una ragione, ma qualcuno ha il sacrosanto dovere di trovare non soluzioni definitive, che purtroppo non esistono è inutile prenderci in giro, ma almeno soluzioni che vadano ad "alleggerire" sia la pressione sul sistema 118, che quella negli ospedali».
La situazione è critica, e ogni giorno arrivano notizie sempre peggiori. Nella sola giornata di oggi risultano 1.540 accessi nei pronto soccorso pugliesi, di cui circa il 18% per sospetti casi Covid (276). L'ultimo sfogo via social è del sindaco di Cellamare, Gianluca Vurchio, che in qualità di soccorritore del 118 si è trovato anch'egli di fronte al caos di questi giorni. Vurchio racconta di 7 ore di attesa perché una ambulanza potesse rilasciare la barella, e non è la prima situazione di questo tipo.
«Abbiamo ragione tutti, perché il sistema ha iniziato a collassare. È evidente - scrive Vurchio - Qualche giorno fa è toccato a me, nel mio turno di servizio, attendere per ben oltre 7 ore, il rilascio della barella. Parliamo di un'ambulanza del Servizio di Emergenza 118, non di una semplice ambulanza dedicata al trasporto di infermi e feriti. Non dovrebbe essere così in un paese tra i primi al mondo per il sistema sanitario, ma ancor di più dopo esattamente un anno di emergenza. Significa che abbiamo capito poco o, peggio ancora, nulla».
«Molti colleghi - prosegue - si lamentano, giustamente, perché risulta impensabile, ed a tratti disumano, attendere per oltre 15 ore, fuori da un Pronto Soccorso. Altri, in maniera sacrosanta, espongono le loro perplessità e difficoltà perché il momento non è facile per nessuno e la pressione è troppo, troppo forte. Siamo tutti sballottati e stanchi. Abbiamo tutti una ragione, ma qualcuno ha il sacrosanto dovere di trovare non soluzioni definitive, che purtroppo non esistono è inutile prenderci in giro, ma almeno soluzioni che vadano ad "alleggerire" sia la pressione sul sistema 118, che quella negli ospedali».