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Cronaca

Provincia di Bari, scuole chiuse ad Adelfia ed Acquaviva

In attesa di una eventuale restrizione decisa dalla Regione i sindaci prendono provvedimenti

La situazione in provincia di Bari preoccupa. I casi di Coronavirus sono in rialzo in tutti i comuni e alcuni sindaci hanno deciso di provvedere a restrizioni in attesa che la Regione decida altrimenti.

Il sindaco di Adelfia, Giuseppe Cosola ha comunicato ieri pomeriggio che ci sono stati in città 78 nuovi casi, di cui 11 minorenni e alcuni in età prescolare, a cui si aggiungono altri 25 minori in isolamento fiduciario. Di questi, 5 sono le persone ricoverate, molte di età inferiore ai 60 anni. E sono 12 gli insegnanti che hanno contratto il virus in queste settimane. Per questo motivo le scuole ad Adelfia saranno chiuse fino al 17

"Questo è un momento - sottolinea Cosola - in cui vi invito a non fare polemiche, dobbiamo fare fronte comune. Siamo in zona gialla e non me lo aspettavo. Ho preferito evitare ordinanze come quelle nei comuni limitrofi, e da domani una agenzia si occuperà di monitorare le attività e le piazze in modo da evitare assembramenti. È un esperimento a cui spero che voi collaboriate, se le persone non rispetteranno le regole emanerò una ordinanza per rendere Adelfia zona rossa. Abbiamo due vigili e due carabinieri a turno e non possiamo essere ovunque.
È passato un anno dal primo caso di contagio, siamo stanchi tutti, i cittadini, le attività e anche il sindaco".

Scuole chiuse fino al 15 marzo anche ad Acquaviva delle Fonti. "In attesa che il governo decida se portare l'area metropolitana di Bari in zona arancione - sottolinea Davide Carlucci - ho firmato una nuova ordinanza. Ecco cosa prevede, fino al 15 marzo:
1. Prorogata la sospensione dell'attività didattica in presenza per le scuole dell'infanzia, primarie e secondarie, comprese le private paritarie. Gli alunni con disabilità, con bisogni educativi speciali e con Dsa possono frequentare, se lo richiedono.
2. Chiusa la biblioteca comunale.
3. Ribadito il divieto di consumazione di alimenti e bevande su suolo pubblico o aperto al pubblico dalle 18 in poi.
4. Nei giorni 6, 7, 13 e 14 marzo 2021, per tutti gli esercizi di ristorazione (fra cui bar, pub, ristoranti, gelaterie, pasticcerie) vige il divieto di asporto di bevande già a partire dalle 18.
5. Negli stessi giorni è disposta la chiusura dei distributori automatici H24.
6. I minori di 14 anni possono uscire solo se accompagnati dai genitori o altri familiari maggiorenni.
Restano i divieti introdotti dalla precedente ordinanza: non si possono bere alcolici in luoghi pubblici o aperti al pubblico, non si può sostare nelle piazze principali (Garibaldi e Vittorio Emanuele) e in via Roma".

A Mola di Bari, Monopoli, Polignano, Conversano, Rutigliano e Noicàttaro sono stati emessi provvedimenti diversificati per ogni territorio, al fine di evitare assembramenti nelle vie centrali. I 6 sindaci si sono incontrati in diretta streaming sui social, per spiegare la ragione dei provvedimenti ai cittadini: non un modo per giustificare le loro scelte, ma per spiegare "il disagio che viviamo quando emaniamo un'ordinanza – ha detto il presidente di Anci Puglia e sindaco di Polignano, Domenico Vitto -. Sappiamo che dobbiamo e vogliamo portare serenità nelle aziende, la nelle normalità nella vita dei nostri cittadini, ma solo con il senso di responsabilità raggiungeremo gli obiettivi". Spesso "siamo costretti ad emettere ordinanze perché conosciamo i rischi che corrono i nostri territori. I dati ci vengono forniti dalle autorità con un ritardo di alcuni giorni, quindi dobbiamo prevedere quello che potrebbe accadere. L'equilibrio continuo tra economia e salute, ci tiene in apprensione da un anno: siamo i primi ad essere in difficoltà, ma dovete comprendere la bontà delle nostre azioni", ha spiegato il sindaco di Noicàttaro, Raimondo Innamorato.
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