Attualità
Puglia, nel settore cultura nate 147 imprese e creati oltre 4 mila posti di lavoro
I numeri vengono fuori da un report presentato stamattina in Fiera e relativo al quinquennio 2014/2019
Bari - venerdì 9 ottobre 2020
Comunicato Stampa
Cresce l'occupazione in cultura e diventa più stabile. È il succo dell'analisi che l'Osservatorio regionale dello spettacolo ha reso nota, ieri mattina nella sala 3 del Padiglione 152 della Fiera del Levante di Bari, nel corso dell'incontro CUSTODIAMO LA CULTURA IN PUGLIA nell'ambito delle attività del PACT – Polo delle Arti, Cultura e del Turismo promosse dall'Assessorato alle Industrie Turistiche e Culturali della Regione Puglia alla presenza di Aldo Patruno, Direttore del Dipartimento Turismo, Economia della Cultura e Valorizzazione del Territorio, del dirigente della sezione Economia della Cultura, Mauro Paolo Bruno e del presidente dell'Osservatorio, Francesca Imperiale.
Si tratta di un report molto dettagliato che racconta gli impatti, sulle imprese pugliesi della cultura e dello spettacolo, dal cinema al teatro, alla musica, alla danza, degli investimenti regionali con il Programma straordinario 2017. Visione, strategia, partecipazione, le parole chiave del nuovo "Assessorato all'Industria turistica e culturale" che ha puntato sul binomio cultura - lavoro per consolidare le imprese culturali pugliesi e creare nuove opportunità occupazionali. "Se avessimo aderito alla tesi che con la cultura non si mangia – ha commentato l'assessore regionale Loredana Capone - oggi saremmo un'altra regione e, invece, è stata una piccola rivoluzione.
Le imprese culturali e creative sono cresciute sia sotto il profilo della qualità che della quantità: dal 2014 al 2019 – stando ai dati del Sismografo di Unioncamere Puglia - sono 146 le nuove imprese nate e 4.170 i posti di lavoro creati. E tutto questo grazie soprattutto agli investimenti regionali che si sono tradotti in bandi che non sono merito dell'assessore, del direttore, del dirigente, ma il risultato di una visione, di una strategia, dell'ascolto delle categorie, delle imprese, degli operatori, dei cittadini. Un percorso partecipato che ha richiesto confronto quotidiano, studio e tanto lavoro".
Dai nuovi contratti attivati, oltre 1000 di cui 185 a tempo indeterminato e 226 a tempo determinato, alle giornate lavorative, 7.603 di cui 3.369 a indeterminato e 1.200 a tempo determinato, il Programma straordinario, con cui la Regione Puglia ha messo in campo un milione e mezzo di euro per 74 progetti, ha inciso sul totale della spesa attivata per una quota mediamente pari al 26,69%. Ben più ampi sono poi i valori che emergono dal report del complessivo Finanziamento dello spettacolo in Puglia nel triennio 2017-2019. Le risorse impiegate, infatti, sono pari a 78 milioni e mezzo di euro e vengono: per il 60% dal Fondo di Sviluppo e Coesione 2014-2020 - Patto per la Puglia e per il 30% dal bilancio regionale.
«Quando abbiamo cominciato, cinque anni fa, - ha concluso Capone - erano veramente pochissime le risorse economiche in bilancio da destinare alle imprese e alle associazioni culturali, così, abbiamo utilizzato al massimo le risorse del Patto per la Puglia e quelle europee. Oggi, oltre l'80% dell'investimento complessivo in cultura viene da lì. Eravamo convinti che attraverso l'utilizzo dei Fondi strutturali e di investimento dell'Unione europea il potenziale di sviluppo del comparto potesse trasformarsi in una grande occasione per la creazione di posti di lavoro e di crescita, e volevamo superare il binomio cultura-tempo libero a favore di quello cultura-lavoro perché la Puglia è una regione ricca di talento e di professionisti che hanno gli stessi diritti degli altri».
Si tratta di un report molto dettagliato che racconta gli impatti, sulle imprese pugliesi della cultura e dello spettacolo, dal cinema al teatro, alla musica, alla danza, degli investimenti regionali con il Programma straordinario 2017. Visione, strategia, partecipazione, le parole chiave del nuovo "Assessorato all'Industria turistica e culturale" che ha puntato sul binomio cultura - lavoro per consolidare le imprese culturali pugliesi e creare nuove opportunità occupazionali. "Se avessimo aderito alla tesi che con la cultura non si mangia – ha commentato l'assessore regionale Loredana Capone - oggi saremmo un'altra regione e, invece, è stata una piccola rivoluzione.
Le imprese culturali e creative sono cresciute sia sotto il profilo della qualità che della quantità: dal 2014 al 2019 – stando ai dati del Sismografo di Unioncamere Puglia - sono 146 le nuove imprese nate e 4.170 i posti di lavoro creati. E tutto questo grazie soprattutto agli investimenti regionali che si sono tradotti in bandi che non sono merito dell'assessore, del direttore, del dirigente, ma il risultato di una visione, di una strategia, dell'ascolto delle categorie, delle imprese, degli operatori, dei cittadini. Un percorso partecipato che ha richiesto confronto quotidiano, studio e tanto lavoro".
Dai nuovi contratti attivati, oltre 1000 di cui 185 a tempo indeterminato e 226 a tempo determinato, alle giornate lavorative, 7.603 di cui 3.369 a indeterminato e 1.200 a tempo determinato, il Programma straordinario, con cui la Regione Puglia ha messo in campo un milione e mezzo di euro per 74 progetti, ha inciso sul totale della spesa attivata per una quota mediamente pari al 26,69%. Ben più ampi sono poi i valori che emergono dal report del complessivo Finanziamento dello spettacolo in Puglia nel triennio 2017-2019. Le risorse impiegate, infatti, sono pari a 78 milioni e mezzo di euro e vengono: per il 60% dal Fondo di Sviluppo e Coesione 2014-2020 - Patto per la Puglia e per il 30% dal bilancio regionale.
«Quando abbiamo cominciato, cinque anni fa, - ha concluso Capone - erano veramente pochissime le risorse economiche in bilancio da destinare alle imprese e alle associazioni culturali, così, abbiamo utilizzato al massimo le risorse del Patto per la Puglia e quelle europee. Oggi, oltre l'80% dell'investimento complessivo in cultura viene da lì. Eravamo convinti che attraverso l'utilizzo dei Fondi strutturali e di investimento dell'Unione europea il potenziale di sviluppo del comparto potesse trasformarsi in una grande occasione per la creazione di posti di lavoro e di crescita, e volevamo superare il binomio cultura-tempo libero a favore di quello cultura-lavoro perché la Puglia è una regione ricca di talento e di professionisti che hanno gli stessi diritti degli altri».