Politica
Puglia, un murale con offese sessiste all'assessore regionale Loredana Capone
Il commento: «L’averlo fatto su un muro che è di tutti lo rende ancora più vile». Solidarietà da tutto il centrosinistra
Puglia - venerdì 25 settembre 2020
18.12
Con il suo assessorato aveva portato la Regione Puglia ad interessarsi di arte urbana stanziando, pochi mesi fa, quasi quattro milioni di euro per la street art, per rigenerare luoghi e beni pubblici. Ma quella che l'ha vista ritratta in un volgare murales in piazzetta Panzera a Lecce è ben lontano dal potersi definire arte, piuttosto un insulto sessista ai danni di Loredana Capone, ex assessore con delega all'Industria turistica e culturale, ora eletta al consiglio regionale.
Nell'ultima tornata elettorale dello scorso fine settimana, l'assessore Capone è stata una delle candidate più suffragate nella lista del Partito Democratico proprio nella provincia di Lecce, con 13.871 preferenze. Per la sua campagna elettorale aveva scelto lo slogan "La mia Puglia sei tu", facendosi ritrarre con in mano un foglio con l'immagine della Puglia scontornata. Sagoma della nostra regione che, nel murales è stata trasformata nell'organo riproduttivo maschile.
Il murales porta la firma di "1400 Nomi", un collettivo anonimo che agisce nell'illegalità e di notte proprio attraverso la street art che si presenta come "indipendente, agnostico e apolitico". Sull'accaduto indagano gli agenti della Digos.
«Che schifo - il commento della Capone sul proprio profilo Facebook - Se questa è arte o satira politica ditemelo voi. Io lo trovo un insulto sessista che offende chi, invece, della street art ne fa strumento di denuncia e poesia. L'averlo fatto su un muro che è di tutti, poi, lo rende ancora più vile. Viva l'arte degli artisti veri. Agli altri lasciamo la barbarie dell'inciviltà».
Anche se il murales è stato immediatamente rimosso, resta indelebile il gesto che prende di mira una donna con il metodo vile e offensivo del sessismo e sono diverse le manifestazioni di solidarietà per Loredana Capone e di denuncia nei confronti del gesto, in primis l'abbraccio da parte del sindaco di Lecce Carlo Salvemini e di tutta la sua amministrazione che ha definito il graffito "ingiurioso" e, rivolgendosi all'autore ha dichiarato: «La nostra Puglia non sei tu. Perché non deridiamo le donne, né le offendiamo usando immagini di un sesso maschile. Perché non imbrattiamo gli edifici pubblici, li rigeneriamo. Perché amiamo la street art che dona colore, bellezza e speranza ai quartieri; non quella che ingiuria».
Indignazione da parte di tutto il centrosinistra pugliese. La senatrice Assuntela Messina, presidente del Pd della Puglia è così intervenuta: «Ignobile, offende gravemente Loredana Capone. Un messaggio oltraggioso per lei e altamente lesivo della dignità di ogni donna. È agghiacciante che ancora oggi si prendano di mira le donne attraverso il linguaggio infimo e violento del sessismo e che le conseguenze di questa cultura meschina debbano ricadere su tutte le donne e anche su quelle che ci mettono la faccia. Il suo impegno è sempre stato declinato nel decoro e nella vivace sobrietà di valori indiscutibili».
«Un gesto stupido e volgare che niente ha a che fare né con la satira, né con la politica - le parole del ministro delle Politiche agricole, alimentari e forestali, esponente di ItaliaViva, Teresa Bellanova. La mia solidarietà a Loredana, questa volgarità immotivata e fine a se stessa non ha altro effetto se non qualificare chi la produce».
«Un atto vile, squallido, offensivo e lesivo della dignità non solo di una donna che, con competenza e capacità, è impegnata in politica e nelle istituzioni, ma di tutte le donne. Un atto che condanno a voce alta, esprimendo tutta la mia solidarietà e vicinanza a Loredana Capone» - così il presidente della Provincia di Lecce Stefano Minerva. «Restano, lo sdegno, il disgusto e l'amarezza per il messaggio che si è voluto lanciare attraverso quell'immagine».
Nell'ultima tornata elettorale dello scorso fine settimana, l'assessore Capone è stata una delle candidate più suffragate nella lista del Partito Democratico proprio nella provincia di Lecce, con 13.871 preferenze. Per la sua campagna elettorale aveva scelto lo slogan "La mia Puglia sei tu", facendosi ritrarre con in mano un foglio con l'immagine della Puglia scontornata. Sagoma della nostra regione che, nel murales è stata trasformata nell'organo riproduttivo maschile.
Il murales porta la firma di "1400 Nomi", un collettivo anonimo che agisce nell'illegalità e di notte proprio attraverso la street art che si presenta come "indipendente, agnostico e apolitico". Sull'accaduto indagano gli agenti della Digos.
«Che schifo - il commento della Capone sul proprio profilo Facebook - Se questa è arte o satira politica ditemelo voi. Io lo trovo un insulto sessista che offende chi, invece, della street art ne fa strumento di denuncia e poesia. L'averlo fatto su un muro che è di tutti, poi, lo rende ancora più vile. Viva l'arte degli artisti veri. Agli altri lasciamo la barbarie dell'inciviltà».
Anche se il murales è stato immediatamente rimosso, resta indelebile il gesto che prende di mira una donna con il metodo vile e offensivo del sessismo e sono diverse le manifestazioni di solidarietà per Loredana Capone e di denuncia nei confronti del gesto, in primis l'abbraccio da parte del sindaco di Lecce Carlo Salvemini e di tutta la sua amministrazione che ha definito il graffito "ingiurioso" e, rivolgendosi all'autore ha dichiarato: «La nostra Puglia non sei tu. Perché non deridiamo le donne, né le offendiamo usando immagini di un sesso maschile. Perché non imbrattiamo gli edifici pubblici, li rigeneriamo. Perché amiamo la street art che dona colore, bellezza e speranza ai quartieri; non quella che ingiuria».
Indignazione da parte di tutto il centrosinistra pugliese. La senatrice Assuntela Messina, presidente del Pd della Puglia è così intervenuta: «Ignobile, offende gravemente Loredana Capone. Un messaggio oltraggioso per lei e altamente lesivo della dignità di ogni donna. È agghiacciante che ancora oggi si prendano di mira le donne attraverso il linguaggio infimo e violento del sessismo e che le conseguenze di questa cultura meschina debbano ricadere su tutte le donne e anche su quelle che ci mettono la faccia. Il suo impegno è sempre stato declinato nel decoro e nella vivace sobrietà di valori indiscutibili».
«Un gesto stupido e volgare che niente ha a che fare né con la satira, né con la politica - le parole del ministro delle Politiche agricole, alimentari e forestali, esponente di ItaliaViva, Teresa Bellanova. La mia solidarietà a Loredana, questa volgarità immotivata e fine a se stessa non ha altro effetto se non qualificare chi la produce».
«Un atto vile, squallido, offensivo e lesivo della dignità non solo di una donna che, con competenza e capacità, è impegnata in politica e nelle istituzioni, ma di tutte le donne. Un atto che condanno a voce alta, esprimendo tutta la mia solidarietà e vicinanza a Loredana Capone» - così il presidente della Provincia di Lecce Stefano Minerva. «Restano, lo sdegno, il disgusto e l'amarezza per il messaggio che si è voluto lanciare attraverso quell'immagine».