Vita di città
Quarant'anni dalla morte di Benedetto Petrone, corteo e cerimonia in piazza Libertà
Decaro: «Commemorare è fondamentale per tenere alta la guardia contro i nuovi fascismi»
Bari - mercoledì 29 novembre 2017
Comunicato Stampa
Si è tenuta ieri mattina la manifestazione in ricordo di Benedetto Petrone, assassinato il 28 novembre 1977 in piazza Libertà in agguato di matrice fascista. Dopo la deposizione di una corona di alloro sotto la targa stradale a lui dedicata all'ingresso di piazza Chiurlia, un corteo ha attraversato le vie di Bari vecchia toccando i luoghi che hanno segnato la vita di Benedetto, per poi terminare in piazza Libertà, dove una lapide ricorda il suo omicidio.
«Commemorare Benedetto Petrone, a quarant'anni dal suo brutale assassinio - ha detto il sindaco Antonio Decaro - ha un duplice significato in questo periodo particolare: da un lato serve a ricordare l'impegno politico e sociale di tanti ragazzi che in quegli anni, come Benedetto, si erano ritrovati attorno ai valori della democrazia e della solidarietà partendo dalla voglia di cambiare la propria città, il proprio quartiere e dedicandosi ai più poveri e ai più deboli della città vecchia, come nel caso di Benedetto, che a Bari vecchia era nato e cresciuto; dall'altro significa tenere alta la guardia nei confronti dei nuovi fascismi che si stanno infiltrando nel nostro Paese e nell'Europa intera».
«Pensare che questa storia appartenga al passato - ha proseguito il sindaco - è l'errore più grande che potremmo commettere. I nuovi fascismi stanno rialzando la testa, lo fanno con slogan nuovi, ma utilizzano i simboli di sempre. È sbagliato considerare Benedetto Petrone un'icona del passato, una vittima del fascismo negli anni di piombo. È vittima certamente del fascismo ma anche di un furore ideologico e politico non ancora sopito. Come ricordava Porzia, l'immagine di Benny deve rappresentare un simbolo contro l'intolleranza, contro il razzismo, contro il fascismo».
«Quest'anno abbiamo voluto onorare il suo ricordo per più giornate - ha concluso Decaro - e di questo voglio ringraziare tutti per il contributo dato a questo percorso di memoria e conoscenza: Porzia Petrone, gli amici di Benedetto. l'Università "Aldo Moro", la fondazione "Gramsci", l'ANPI, l'ARCI, la CGIL, il Comitato 28 Novembre, il coordinamento regionale antifascista, la Rete della Conoscenza. Così come voglio ringraziare tutti i baresi che in questi giorni, al bar, in ufficio, a casa o sui social network, stanno dedicando un pensiero a Benedetto: perché ricordarlo significa ricordare la nostra storia, quello che siamo e ciò che vogliamo diventare. Ma più di tutti voglio ringraziare i ragazzi presenti: rappresentano quei fiori che ha Porzia tra le braccia, i fiori che la città di Bari offre a Benedetto Petrone, i fiori di un partigiano morto per la libertà».
Le iniziative in corso nel quarantesimo anniversario dell'omicidio di Benedetto Petrone sono promosse dal Comune di Bari con la Fondazione Istituto Gramsci di Puglia, in collaborazione con la cattedra di Storia contemporanea di UniBa e l'Istituto pugliese per la storia dell'antifascismo e dell'Italia contemporanea - IPSAIC e con ANPI, ARCI, CGIL, Comitato 28 Novembre, Coordinamento regionale antifascista e Rete della conoscenza.
Di seguito gli appuntamenti in programma domani, mercoledì 29 novembre: in Mediateca regionale pugliese alle ore 11.30 e 16.30, a cura di Apulia Film Commission ci sarà la proiezione del film documentario "Benny vive!" Oz film 2009 con l'introduzione del regista e produttore Francesco Lopez. preso la Libreria Feltrinelli alle 18 invece sarà la volta di "Benny 1977-2017": un incontro per rievocare il clima politico e culturale del 1977, in cui maturarono i fatti di Bari. Interverranno Francesco Lopez (autore e regista del docufilm "Benny vive!"), Pasquale Martino e Gianluigi Trevisi. Sempre alle 18 ma presso la Fondazione "Rita Mierotti" si terrà l'incontro pubblico "Bari vecchia: una questione cittadina", modera Giuseppe Ciciriello, ed intervengono Sergio Bisciglia, ricercatore universitario del Politecnico di Bari, Arturo Cucciolla, architetto e già docente di Storia dell'Architettura contemporanea e laboratorio progettuale, Carla Tedesco, assessora comunale all'Urbanistica e Politiche del territorio, conclude Gigia Buccia, segretaria generale CGIL Bari
«Commemorare Benedetto Petrone, a quarant'anni dal suo brutale assassinio - ha detto il sindaco Antonio Decaro - ha un duplice significato in questo periodo particolare: da un lato serve a ricordare l'impegno politico e sociale di tanti ragazzi che in quegli anni, come Benedetto, si erano ritrovati attorno ai valori della democrazia e della solidarietà partendo dalla voglia di cambiare la propria città, il proprio quartiere e dedicandosi ai più poveri e ai più deboli della città vecchia, come nel caso di Benedetto, che a Bari vecchia era nato e cresciuto; dall'altro significa tenere alta la guardia nei confronti dei nuovi fascismi che si stanno infiltrando nel nostro Paese e nell'Europa intera».
«Pensare che questa storia appartenga al passato - ha proseguito il sindaco - è l'errore più grande che potremmo commettere. I nuovi fascismi stanno rialzando la testa, lo fanno con slogan nuovi, ma utilizzano i simboli di sempre. È sbagliato considerare Benedetto Petrone un'icona del passato, una vittima del fascismo negli anni di piombo. È vittima certamente del fascismo ma anche di un furore ideologico e politico non ancora sopito. Come ricordava Porzia, l'immagine di Benny deve rappresentare un simbolo contro l'intolleranza, contro il razzismo, contro il fascismo».
«Quest'anno abbiamo voluto onorare il suo ricordo per più giornate - ha concluso Decaro - e di questo voglio ringraziare tutti per il contributo dato a questo percorso di memoria e conoscenza: Porzia Petrone, gli amici di Benedetto. l'Università "Aldo Moro", la fondazione "Gramsci", l'ANPI, l'ARCI, la CGIL, il Comitato 28 Novembre, il coordinamento regionale antifascista, la Rete della Conoscenza. Così come voglio ringraziare tutti i baresi che in questi giorni, al bar, in ufficio, a casa o sui social network, stanno dedicando un pensiero a Benedetto: perché ricordarlo significa ricordare la nostra storia, quello che siamo e ciò che vogliamo diventare. Ma più di tutti voglio ringraziare i ragazzi presenti: rappresentano quei fiori che ha Porzia tra le braccia, i fiori che la città di Bari offre a Benedetto Petrone, i fiori di un partigiano morto per la libertà».
Le iniziative in corso nel quarantesimo anniversario dell'omicidio di Benedetto Petrone sono promosse dal Comune di Bari con la Fondazione Istituto Gramsci di Puglia, in collaborazione con la cattedra di Storia contemporanea di UniBa e l'Istituto pugliese per la storia dell'antifascismo e dell'Italia contemporanea - IPSAIC e con ANPI, ARCI, CGIL, Comitato 28 Novembre, Coordinamento regionale antifascista e Rete della conoscenza.
Di seguito gli appuntamenti in programma domani, mercoledì 29 novembre: in Mediateca regionale pugliese alle ore 11.30 e 16.30, a cura di Apulia Film Commission ci sarà la proiezione del film documentario "Benny vive!" Oz film 2009 con l'introduzione del regista e produttore Francesco Lopez. preso la Libreria Feltrinelli alle 18 invece sarà la volta di "Benny 1977-2017": un incontro per rievocare il clima politico e culturale del 1977, in cui maturarono i fatti di Bari. Interverranno Francesco Lopez (autore e regista del docufilm "Benny vive!"), Pasquale Martino e Gianluigi Trevisi. Sempre alle 18 ma presso la Fondazione "Rita Mierotti" si terrà l'incontro pubblico "Bari vecchia: una questione cittadina", modera Giuseppe Ciciriello, ed intervengono Sergio Bisciglia, ricercatore universitario del Politecnico di Bari, Arturo Cucciolla, architetto e già docente di Storia dell'Architettura contemporanea e laboratorio progettuale, Carla Tedesco, assessora comunale all'Urbanistica e Politiche del territorio, conclude Gigia Buccia, segretaria generale CGIL Bari