Cronaca
Raccoglieva abusivamente elettrodomestici e li rivendeva come usati, denunciato a Bari
Il titolare di un negozio è risultato non essere iscritto all’Albo Nazionale Gestori Ambientali e utilizzava un locale come deposito RAEE pericolosi
Bari - venerdì 16 luglio 2021
10.53 Comunicato Stampa
È stato denunciato dalla polizia locale di Bari il titolare di una attività di vendita di apparecchiature elettriche ed elettroniche, in quanto risultato non essere iscritto all'Albo Nazionale Gestori Ambientali per la raccolta e trasporto di RAEE. Inoltre, all'interno del suo esercizio commerciale ed in un altro locale nelle vicinanze è stato trovato un deposito incontrollato anche di RAEE pericolosi.
Nella parte retrostante all'area di vendita, in pratica, su una superficie complessiva di circa 40 mq, sono state rinvenute lavatrici, frigoriferi, forni a incasso, cucine, forni a microonde, numerosi componenti disassemblati e accatastati nonché attrezzi vari utilizzati per lo smontaggio. Inoltre in un locale vicino alla sede aziendale, delle dimensioni di circa 90 mq, di proprietà dei parenti del titolare dell'Impresa commerciale, utilizzato quale deposito di RAEE, si accertava altresì la presenza di un centinaio di lavatrici, una decina di frigoriferi, congelatori in gran parte già "cannibalizzati" (cioè privati di componenti essenziali per il loro eventuale riutilizzo) oltre a numerosi componenti di apparecchiature già disassemblate e ben accatastate, con l'ulteriore attrezzatura utilizzata per lo smontaggio dei componenti. I RAEE contenenti sostanze pericolose realizzavano di fatto un deposito incontrollato di rifiuti sia "pericolosi" che "non pericolosi" ed un'attività di gestione illecita di rifiuti.
Gli agenti hanno accertato che i RAEE ricevuti a fronte della vendita di AEE (c.d. "uno contro uno", come previsto dal DM 65/10) , venivano invece disassemblati, e ove riparabili per le componenti guaste, posti nuovamente in vendita come "AEE usato", anziché essere conferiti al centro di raccolta che viene ordinariamente indicato dal consorzio RAEE, a seguito di Iscrizione all'Albo Nazionale Gestori Ambientali. La ditta non risultava neppure in possesso del prescritto schedario con la numerazione progressiva conforme al modello di cui all'allegato I del DM 65/10, né dei documenti di trasporto conformi al modello di cui all'allegato II del DM 65/10, dai quali si potesse riscontrare il tragitto dell'elettrodomestico ritirato dal domicilio del consumatore alla destinazione finale che risultava in definitiva essere sconosciuta.
Posti sotto sequestro giudiziario sia il locale deposito che le tre aree site all'interno dell'esercizio commerciale. Infine a carico della ditta sono state contestate varie violazioni amministrative che prevedono sanzioni pecuniarie fino a 30mila euro quando trattasi di rifiuti pericolosi, e nei casi più gravi anche la sanzione amministrativa accessoria della sospensione da un mese a un anno dalla carica rivestita dal soggetto responsabile dell'infrazione e dalla carica di amministratore, tutte conseguenti alla mancanza dello schedario numerato di carico e scarico dei RAEE pericolosi (e non) e dei documenti di trasporto dei RAEE ritirati presso il domicilio del consumatore-acquirente.
Nella parte retrostante all'area di vendita, in pratica, su una superficie complessiva di circa 40 mq, sono state rinvenute lavatrici, frigoriferi, forni a incasso, cucine, forni a microonde, numerosi componenti disassemblati e accatastati nonché attrezzi vari utilizzati per lo smontaggio. Inoltre in un locale vicino alla sede aziendale, delle dimensioni di circa 90 mq, di proprietà dei parenti del titolare dell'Impresa commerciale, utilizzato quale deposito di RAEE, si accertava altresì la presenza di un centinaio di lavatrici, una decina di frigoriferi, congelatori in gran parte già "cannibalizzati" (cioè privati di componenti essenziali per il loro eventuale riutilizzo) oltre a numerosi componenti di apparecchiature già disassemblate e ben accatastate, con l'ulteriore attrezzatura utilizzata per lo smontaggio dei componenti. I RAEE contenenti sostanze pericolose realizzavano di fatto un deposito incontrollato di rifiuti sia "pericolosi" che "non pericolosi" ed un'attività di gestione illecita di rifiuti.
Gli agenti hanno accertato che i RAEE ricevuti a fronte della vendita di AEE (c.d. "uno contro uno", come previsto dal DM 65/10) , venivano invece disassemblati, e ove riparabili per le componenti guaste, posti nuovamente in vendita come "AEE usato", anziché essere conferiti al centro di raccolta che viene ordinariamente indicato dal consorzio RAEE, a seguito di Iscrizione all'Albo Nazionale Gestori Ambientali. La ditta non risultava neppure in possesso del prescritto schedario con la numerazione progressiva conforme al modello di cui all'allegato I del DM 65/10, né dei documenti di trasporto conformi al modello di cui all'allegato II del DM 65/10, dai quali si potesse riscontrare il tragitto dell'elettrodomestico ritirato dal domicilio del consumatore alla destinazione finale che risultava in definitiva essere sconosciuta.
Posti sotto sequestro giudiziario sia il locale deposito che le tre aree site all'interno dell'esercizio commerciale. Infine a carico della ditta sono state contestate varie violazioni amministrative che prevedono sanzioni pecuniarie fino a 30mila euro quando trattasi di rifiuti pericolosi, e nei casi più gravi anche la sanzione amministrativa accessoria della sospensione da un mese a un anno dalla carica rivestita dal soggetto responsabile dell'infrazione e dalla carica di amministratore, tutte conseguenti alla mancanza dello schedario numerato di carico e scarico dei RAEE pericolosi (e non) e dei documenti di trasporto dei RAEE ritirati presso il domicilio del consumatore-acquirente.