Attualità
Rapporto Svimez, il Sud non cresce e si spopola
Borraccino: "Puglia in controtendenza. Il Pil della Regione aumentato di ben 4 punti". Coldiretti: "Agricoltura disastrosa senza investimenti"
Puglia - lunedì 4 novembre 2019
19.34
Brutte notizie per il Sud dal rapporto Svimez. Il Pil per il 2019 è stimato in calo dello 0,2%, a fronte del +0,3% del Centro-Nord (+0,2% la media nazionale), il Mezzogiorno crescerà solo dello 0,2% (a fronte dello 0,6% dell'Italia nel complesso).
Non va meglio per quanto riguarda l'occupazione la cui crescita nel secondo semestre del 2019 è pari al segno meno (-27.000 unità) rispetto ad un Nord che cresce di 137.000 unità.
Senza occupazione, dal Sud si va via ecco perché dall'inizio del nuovo millennio hanno lasciato il Mezzogiorno 2 milioni e 15 mila residenti, la metà giovani fino a 34 anni, quasi un quinto laureati. Se guardiamo alla chiusura del 2018, il Pil della Puglia era in crescita dell'1,3 per cento con una regione al secondo posto (dopo l'Abruzzo) nel Mezzogiorno.
Contrastanti quindi i commenti. Per l'assessore allo Sviluppo economico Cosimo Borraccino: "La Puglia, che nel 2017 aveva già cominciato a riprendersi (+1,2%) – è scritto nel report – migliora ulteriormente gli andamenti del Pil nel 2018 (+1,3%). Anche in questo caso sono soprattutto le costruzioni a tirare (+4,4%), la crescita dell'industria in senso stretto si attesta sul +2,0% e quella dei servizi sul +1,1%. Va, invece, in controtendenza l'agricoltura (-1,0%)".
"In attesa delle rilevazioni dell'Istat sul Prodotto interno lordo delle regioni italiane – ha prosegue Borraccino - fa piacere leggere quanto riportato nel rapporto Svimez. Se i dati dovessero essere confermati dall'Istat, potremmo dire che il Pil della Puglia è cresciuto di oltre 4 punti in quattro anni. Ci sembra un indicatore importante, capace di infondere fiducia sullo sviluppo della nostra regione dopo una crisi nazionale e internazionale devastante". "Vorrei ricordare che gli strumenti di agevolazione per le imprese, con circa 1,2 miliardi di risorse pubbliche impegnate nella programmazione 2014-2020, stanno generando investimenti per circa 4,2 miliardi di euro, secondo le rilevazioni di Puglia Sviluppo che gestisce gli strumenti in qualità organismo intermedio e finanziario. Così il budget delle agevolazioni è quasi quadruplicato. Questo sta spingendo l'occupazione e generando incrementi di lavoratori che superano le 21mila unità".
"Proprio in tema di occupazione sul report Svimez si legge che nel Mezzogiorno, l'occupazione, nella media dei primi due trimestri del 2019 è in calo in Abruzzo, Campania, Calabria e Sicilia, mentre cresce sensibilmente in Molise, Puglia, Basilicata e soprattutto Sardegna"."Certo – conclude - dobbiamo lavorare ancora per recuperare i danni della crisi, ma se la crescita continua a questo ritmo, possiamo dire che la strada scelta è quella giusta".
Di avviso diverso Coldiretti: "L'agricoltura va male perché sono crollati gli investimenti pubblici, quando in Puglia c'era stato lo storico ritorno alla terra con 5mila giovani under 40 che hanno presentato domanda per l'insediamento in agricoltura in Puglia, utilizzando le risorse comunitarie relative ai Piani di Sviluppo Rurale (Psr) del periodo 2014-2020, ma quasi 9 richieste su 10 (86%) non sono state al momento accolte per colpa degli errori di programmazione dell'Amministrazione Regionale con il rischio concreto di restituzione dei fondi disponibili a Bruxelles", denuncia Savino Muraglia, presidente di Coldiretti Puglia.
"La voglia dei giovani pugliesi di investire in agricoltura è testimoniata dal numero di domande presentate per il primo insediamento e il pacchetto giovani del PSR Puglia. Sul bando del PSR per i giovani, a fronte delle 5.202 domande presentate, solo 750 domande sono state ammesse all'istruttoria, poco più di 1 domanda su 10. Di queste solo 1 risulta istruita", insiste Muraglia.
Non va meglio per quanto riguarda l'occupazione la cui crescita nel secondo semestre del 2019 è pari al segno meno (-27.000 unità) rispetto ad un Nord che cresce di 137.000 unità.
Senza occupazione, dal Sud si va via ecco perché dall'inizio del nuovo millennio hanno lasciato il Mezzogiorno 2 milioni e 15 mila residenti, la metà giovani fino a 34 anni, quasi un quinto laureati. Se guardiamo alla chiusura del 2018, il Pil della Puglia era in crescita dell'1,3 per cento con una regione al secondo posto (dopo l'Abruzzo) nel Mezzogiorno.
Contrastanti quindi i commenti. Per l'assessore allo Sviluppo economico Cosimo Borraccino: "La Puglia, che nel 2017 aveva già cominciato a riprendersi (+1,2%) – è scritto nel report – migliora ulteriormente gli andamenti del Pil nel 2018 (+1,3%). Anche in questo caso sono soprattutto le costruzioni a tirare (+4,4%), la crescita dell'industria in senso stretto si attesta sul +2,0% e quella dei servizi sul +1,1%. Va, invece, in controtendenza l'agricoltura (-1,0%)".
"In attesa delle rilevazioni dell'Istat sul Prodotto interno lordo delle regioni italiane – ha prosegue Borraccino - fa piacere leggere quanto riportato nel rapporto Svimez. Se i dati dovessero essere confermati dall'Istat, potremmo dire che il Pil della Puglia è cresciuto di oltre 4 punti in quattro anni. Ci sembra un indicatore importante, capace di infondere fiducia sullo sviluppo della nostra regione dopo una crisi nazionale e internazionale devastante". "Vorrei ricordare che gli strumenti di agevolazione per le imprese, con circa 1,2 miliardi di risorse pubbliche impegnate nella programmazione 2014-2020, stanno generando investimenti per circa 4,2 miliardi di euro, secondo le rilevazioni di Puglia Sviluppo che gestisce gli strumenti in qualità organismo intermedio e finanziario. Così il budget delle agevolazioni è quasi quadruplicato. Questo sta spingendo l'occupazione e generando incrementi di lavoratori che superano le 21mila unità".
"Proprio in tema di occupazione sul report Svimez si legge che nel Mezzogiorno, l'occupazione, nella media dei primi due trimestri del 2019 è in calo in Abruzzo, Campania, Calabria e Sicilia, mentre cresce sensibilmente in Molise, Puglia, Basilicata e soprattutto Sardegna"."Certo – conclude - dobbiamo lavorare ancora per recuperare i danni della crisi, ma se la crescita continua a questo ritmo, possiamo dire che la strada scelta è quella giusta".
Di avviso diverso Coldiretti: "L'agricoltura va male perché sono crollati gli investimenti pubblici, quando in Puglia c'era stato lo storico ritorno alla terra con 5mila giovani under 40 che hanno presentato domanda per l'insediamento in agricoltura in Puglia, utilizzando le risorse comunitarie relative ai Piani di Sviluppo Rurale (Psr) del periodo 2014-2020, ma quasi 9 richieste su 10 (86%) non sono state al momento accolte per colpa degli errori di programmazione dell'Amministrazione Regionale con il rischio concreto di restituzione dei fondi disponibili a Bruxelles", denuncia Savino Muraglia, presidente di Coldiretti Puglia.
"La voglia dei giovani pugliesi di investire in agricoltura è testimoniata dal numero di domande presentate per il primo insediamento e il pacchetto giovani del PSR Puglia. Sul bando del PSR per i giovani, a fronte delle 5.202 domande presentate, solo 750 domande sono state ammesse all'istruttoria, poco più di 1 domanda su 10. Di queste solo 1 risulta istruita", insiste Muraglia.