Politica
Regionali, Fitto sceglie il "pumo" come simbolo della lista "La Puglia domani"
Il candidato del centrodestra presenta a Bari la sua civica: «Ricucire tradizione e innovazione. Ci saranno amministratori e società civile»
Puglia - lunedì 20 luglio 2020
19.40
Un oggetto di artigianato tradizionale come il "pumo", accompagnato dai colori verde e blu: è l'identikit del simbolo della lista civica "La Puglia domani" che sosterrà la candidatura di Raffaele Fitto alle regionali di settembre. Il candidato della coalizione di centrodestra ha presentato il simbolo questo pomeriggio a Bari, sul molo San Nicola.
«Il pumo è un simbolo di buon auspicio per la Puglia - dice Fitto. Mettere insieme tradizione e innovazione è l'obiettivo della lista "La Puglia domani". Non possiamo non partire dai disastri che ci sono in questa regione, dalla sanità all'agricoltura, dai rifiuti all'impiego di risorse comunitarie, ma ci poniamo l'obiettivo di una Puglia che deve avere una speranza ai giovani, di risolvere questioni serie e importanti per cui serve competenza e non demagogia. Il periodo è complicato, la Puglia e l'Italia vivono grandi difficoltà economiche e a ottobre il problema sarà ancora più grave, sperando che non peggiori la situazione sanitaria; siamo però convinti che bisogna mettere in campo proposte serie».
Fitto dice che «Quasi certamente questa sarà l'unica lista civica, il festival delle liste è inutile. il nostro obiettivo avere un consenso vero, non un elenco numerico. Proveremo ad allargare i confini della coalizione, parlando alla società civile e lanciando un messaggio di prospettiva, che possa dare il senso del governo di cui ha bisogno la Puglia. Il pumo, il verde e il blu, la Puglia di domani saranno protagonisti della campagna elettorale».
Nella coalizione di Fitto ci saranno «Esponenti politici impegnati nelle istituzioni locali o con ruoli politici - dice il candidato del centrodestra. C'è differenza fra il trasformismo e la scelta libera: nel primo caso si tratta di qualcuno che viene accalappiato con qualche prebenda, e chi governa usa questo stratagemma "acquistandole" durante il suo mandato. Cosa diversa è se qualcuno, condividendo un progetto, esprime la sua posizione prima della campagna elettorale e chiede il consenso su questa base; questa si chiama coerenza ed è un elemento che divarica le coalizioni in campo. Guardando ai cinque anni passati, la coerenza non esiste in alcun modo».
«Il pumo è un simbolo di buon auspicio per la Puglia - dice Fitto. Mettere insieme tradizione e innovazione è l'obiettivo della lista "La Puglia domani". Non possiamo non partire dai disastri che ci sono in questa regione, dalla sanità all'agricoltura, dai rifiuti all'impiego di risorse comunitarie, ma ci poniamo l'obiettivo di una Puglia che deve avere una speranza ai giovani, di risolvere questioni serie e importanti per cui serve competenza e non demagogia. Il periodo è complicato, la Puglia e l'Italia vivono grandi difficoltà economiche e a ottobre il problema sarà ancora più grave, sperando che non peggiori la situazione sanitaria; siamo però convinti che bisogna mettere in campo proposte serie».
Fitto dice che «Quasi certamente questa sarà l'unica lista civica, il festival delle liste è inutile. il nostro obiettivo avere un consenso vero, non un elenco numerico. Proveremo ad allargare i confini della coalizione, parlando alla società civile e lanciando un messaggio di prospettiva, che possa dare il senso del governo di cui ha bisogno la Puglia. Il pumo, il verde e il blu, la Puglia di domani saranno protagonisti della campagna elettorale».
Nella coalizione di Fitto ci saranno «Esponenti politici impegnati nelle istituzioni locali o con ruoli politici - dice il candidato del centrodestra. C'è differenza fra il trasformismo e la scelta libera: nel primo caso si tratta di qualcuno che viene accalappiato con qualche prebenda, e chi governa usa questo stratagemma "acquistandole" durante il suo mandato. Cosa diversa è se qualcuno, condividendo un progetto, esprime la sua posizione prima della campagna elettorale e chiede il consenso su questa base; questa si chiama coerenza ed è un elemento che divarica le coalizioni in campo. Guardando ai cinque anni passati, la coerenza non esiste in alcun modo».