Politica
Regionali Puglia, Emiliano: «Candidatura "renziana"? È un problema nazionale»
Il governatore uscente dopo la riunione della coalizione di centrosinistra: «In campagna elettorale formeremo giovane classe dirigente»
Puglia - sabato 18 gennaio 2020
15.06
Dopo le primarie di domenica 12 gennaio che hanno incoronato il governatore uscente Michele Emiliano come candidato presidente della Regione Puglia, il centrosinistra serra le fila in vista dell'appuntamento col voto della prossima primavera. Stamattina la prima riunione della coalizione a sostegno di Emiliano, che oltre al Pd potrà contare sulle sue due liste civiche Sindaco di Puglia e Con, unitamente a Senso civico, Articolo uno, Italia in comune, Sinistra italiana, Verdi, Socialisti, Animalisti e Puglia popolare di Massimo Cassano.
A scuotere l'unità del centrosinistra le ultime dichiarazioni del leader nazionale di Azione Carlo Calenda («In Puglia voterei per Fitto e non per Emiliano) e di Italia viva Matteo Renzi, che sta studiando una candidatura alternativa a quella di Emiliano, dopo non aver preso parte alla competizione primaria. «Io non ho sentito di pugliesi disponibili alla candidatura alternativa - ha detto Emiliano a margine della riunione. Queste polemiche hanno radice nazionale. È più un problema del PD di Zingaretti che nostro, che subiamo questa situazione».
Emiliano, poi, insiste sull'unità di vedute fra l'attuale governo regionale e quello nazionale, formato da Pd e Movimento 5 stelle, con la partecipazione di Leu e dei renziani di Italia viva. «Sulla questione Ilva il governo ha la stessa posizione della Puglia, vale a dire la necessità di decarbonizzare la fabbrica - ricorda Emiliano. Sulla questione Xylella non c'è mai stata contrapposizione, col ministro Martina abbiamo lavorato bene e, in generale, abbiamo applicato le direttive di tutti i governi. Sulla Popolare di Bari siamo riusciti a convincere il governo a intervenire per il salvataggio. Io sono stato antesignano dell'alleanza fra Pd, Sinistra italiana e 5 Stelle che fonda il governo in carica fra 5 stelle. Italia Viva ha dei problemi nei confronti del governo nazionale e io non intendo affrontarli; dubito che ci sia qualche pugliese che vada fino in fondo perché non è un problema locale. Se la pacificazione fra PD e Italia viva deve passare dalla Puglia io sono disponibile. Al momento, comunque, non ci sono intenzioni di alleanza con i 5 stelle».
Dal punto di vista dei temi, questa campagna elettorale di Emiliano si concentrerà su tre temi: formazione politica dei giovani, piano di sviluppo rurale e sanità. «C'è l'intenzione di dar vita a una serie di corsi di formazione politica che saranno una delle attività finanziarie dal comitato elettorale - continua Emiliano. Pensiamo di coinvolge i giovani con strumenti tecnologici evoluti, sempre con il requisito che i prodotti di questi corsi saranno aperti a tutti. Noi vorremmo che la nuova generazione si formi per il governo della propria terra. Il sindaco di Bari era un giovane ingegnere, selezionato per le sue competenze, ed è diventato classe dirigente fondamentale per la Puglia e i pugliesi».
Sul tema del psr, Emiliano aggiunge: «Siamo convinti di riuscire a risolvere i problemi dell'agricoltura prima della fine della campagna elettorale. La caratteristica del nuovo piano sarà difendere piccoli e mesi produttori dalla grande distribuzione. Creeremo aggregazioni come la legge permette. Ci siamo trovati un psr che non considerava la xylella. Tutti i militanti del centrosinistra saranno coinvolti, spero che uno competente come Dario Stefàno ci dia una mano».
In materia di sanità, la campagna elettorale della coalizione punterà sulla diffusione del lavoro svolto: «Dopo aver risanato il sistema pugliese ora bisogna coinvolgere di più le persone - spiega Emiliano. In sanità abbiamo risanato e pagato i debiti. La rivoluzione deve essere quella della telemedicina, per portare l'ospedale in casa delle persone».
Ancora da scegliere il nome delle iniziative della campagna elettorale, anche se non è escluso che si punti nuovamente sulle "sagre del programma": «Ci saranno assemblee per scrivere il programma, con forti innovazioni - conclude Emiliano. Partiti avranno un ruolo significativo. Tutte le forze politiche sono a buon punto, i candidati sono ai blocchi di partenza. La nostra è una coalizione che si basa sul consenso reciproco. È complicato gestire le coalizioni così, ma non accetteremmo mai l'intervento direttivo dai leader nazionali. Saranno coinvolti nella scrittura con noi soprattutto quelli che sono arrabbiati con coi. Ascolteremo tutte le critiche».
A scuotere l'unità del centrosinistra le ultime dichiarazioni del leader nazionale di Azione Carlo Calenda («In Puglia voterei per Fitto e non per Emiliano) e di Italia viva Matteo Renzi, che sta studiando una candidatura alternativa a quella di Emiliano, dopo non aver preso parte alla competizione primaria. «Io non ho sentito di pugliesi disponibili alla candidatura alternativa - ha detto Emiliano a margine della riunione. Queste polemiche hanno radice nazionale. È più un problema del PD di Zingaretti che nostro, che subiamo questa situazione».
Emiliano, poi, insiste sull'unità di vedute fra l'attuale governo regionale e quello nazionale, formato da Pd e Movimento 5 stelle, con la partecipazione di Leu e dei renziani di Italia viva. «Sulla questione Ilva il governo ha la stessa posizione della Puglia, vale a dire la necessità di decarbonizzare la fabbrica - ricorda Emiliano. Sulla questione Xylella non c'è mai stata contrapposizione, col ministro Martina abbiamo lavorato bene e, in generale, abbiamo applicato le direttive di tutti i governi. Sulla Popolare di Bari siamo riusciti a convincere il governo a intervenire per il salvataggio. Io sono stato antesignano dell'alleanza fra Pd, Sinistra italiana e 5 Stelle che fonda il governo in carica fra 5 stelle. Italia Viva ha dei problemi nei confronti del governo nazionale e io non intendo affrontarli; dubito che ci sia qualche pugliese che vada fino in fondo perché non è un problema locale. Se la pacificazione fra PD e Italia viva deve passare dalla Puglia io sono disponibile. Al momento, comunque, non ci sono intenzioni di alleanza con i 5 stelle».
Dal punto di vista dei temi, questa campagna elettorale di Emiliano si concentrerà su tre temi: formazione politica dei giovani, piano di sviluppo rurale e sanità. «C'è l'intenzione di dar vita a una serie di corsi di formazione politica che saranno una delle attività finanziarie dal comitato elettorale - continua Emiliano. Pensiamo di coinvolge i giovani con strumenti tecnologici evoluti, sempre con il requisito che i prodotti di questi corsi saranno aperti a tutti. Noi vorremmo che la nuova generazione si formi per il governo della propria terra. Il sindaco di Bari era un giovane ingegnere, selezionato per le sue competenze, ed è diventato classe dirigente fondamentale per la Puglia e i pugliesi».
Sul tema del psr, Emiliano aggiunge: «Siamo convinti di riuscire a risolvere i problemi dell'agricoltura prima della fine della campagna elettorale. La caratteristica del nuovo piano sarà difendere piccoli e mesi produttori dalla grande distribuzione. Creeremo aggregazioni come la legge permette. Ci siamo trovati un psr che non considerava la xylella. Tutti i militanti del centrosinistra saranno coinvolti, spero che uno competente come Dario Stefàno ci dia una mano».
In materia di sanità, la campagna elettorale della coalizione punterà sulla diffusione del lavoro svolto: «Dopo aver risanato il sistema pugliese ora bisogna coinvolgere di più le persone - spiega Emiliano. In sanità abbiamo risanato e pagato i debiti. La rivoluzione deve essere quella della telemedicina, per portare l'ospedale in casa delle persone».
Ancora da scegliere il nome delle iniziative della campagna elettorale, anche se non è escluso che si punti nuovamente sulle "sagre del programma": «Ci saranno assemblee per scrivere il programma, con forti innovazioni - conclude Emiliano. Partiti avranno un ruolo significativo. Tutte le forze politiche sono a buon punto, i candidati sono ai blocchi di partenza. La nostra è una coalizione che si basa sul consenso reciproco. È complicato gestire le coalizioni così, ma non accetteremmo mai l'intervento direttivo dai leader nazionali. Saranno coinvolti nella scrittura con noi soprattutto quelli che sono arrabbiati con coi. Ascolteremo tutte le critiche».