Politica
Regionali Puglia, i 5 Stelle replicano a Emiliano: «Alleanze? Non cambiamo idea»
I consiglieri pentastellati all'attacco del governatore: «Nessun accordo con destra o sinistra, noi unica alternativa alla vecchia politica»
Puglia - venerdì 19 giugno 2020
«Emiliano prova ancora una volta a spostare l'attenzione dai suoi fallimenti tornando a parlare del M5S. A differenza sua noi non cambiamo idea come cambia il vento: in Puglia siamo la sola vera alternativa ai disastri fatti dalla vecchia politica e non sarà mai possibile alcun accordo con Emiliano o con chiunque altro rappresenti destra e sinistra». Lo scrivono i consiglieri regionali del Movimento 5 stelle, replicando al tentativo di apertura fatto dal governatore Michele Emiliano nelle scorse ore, in vista delle elezioni regionali del prossimo autunno.
I pentastellati continuano: «È disponibile al dialogo? Peccato non lo sia mai stato in questa legislatura su temi come lavoro, sanità, rifiuti. Non ha mai ascoltato alcuna proposta fatta per risollevare la nostra regione e ora vuole parlare di elezioni? No grazie. Ancora una volta peraltro contraddice se stesso: a ottobre "mai con i cinquestelle se non chiedono scusa", oggi si dichiara aperto al dialogo e sostenitore del governo nazionale. Michele contro Emiliano come sempre. Capiamo però il suo disorientamento: fino ad ora in cambio di poltrone è sempre riuscito a portare dalla sua parte quelli del centrodestra: da Simeone Di Cagno Abbrescia a Massimo Cassano, passando per Gianni Stea e Francesco Spina solo per citare alcuni nomi. La vera alleanza nei fatti è stata con loro, come dimostrano la presidenza di AqP, la spartizione delle nomine del Corecom che ha tenuto il Consiglio bloccato per mesi, l'aumento degli stipendi ai direttori generali delle Asl contro cui ci siamo battuti in aula, il fronte comune contro l'abolizione dei vitalizi e sulla modifica della legge per il contrasto all'azzardopatia che favorisce le lobbies del gioco. Con noi il gioco non gli è riuscito 5 anni fa, quando ci ha proposto tre assessorati in cambio del silenzio, e non riuscirà oggi. L'unica cosa che ci interessa è far rinascere la nostra terra e per farlo questo governo regionale deve andare a casa. Stiamo lavorando da mesi e continueremo a farlo ogni giorno di più: le chiacchiere su ticket, accordi e alleanze li lasciamo a lui e a chi gli è vicino».
I pentastellati continuano: «È disponibile al dialogo? Peccato non lo sia mai stato in questa legislatura su temi come lavoro, sanità, rifiuti. Non ha mai ascoltato alcuna proposta fatta per risollevare la nostra regione e ora vuole parlare di elezioni? No grazie. Ancora una volta peraltro contraddice se stesso: a ottobre "mai con i cinquestelle se non chiedono scusa", oggi si dichiara aperto al dialogo e sostenitore del governo nazionale. Michele contro Emiliano come sempre. Capiamo però il suo disorientamento: fino ad ora in cambio di poltrone è sempre riuscito a portare dalla sua parte quelli del centrodestra: da Simeone Di Cagno Abbrescia a Massimo Cassano, passando per Gianni Stea e Francesco Spina solo per citare alcuni nomi. La vera alleanza nei fatti è stata con loro, come dimostrano la presidenza di AqP, la spartizione delle nomine del Corecom che ha tenuto il Consiglio bloccato per mesi, l'aumento degli stipendi ai direttori generali delle Asl contro cui ci siamo battuti in aula, il fronte comune contro l'abolizione dei vitalizi e sulla modifica della legge per il contrasto all'azzardopatia che favorisce le lobbies del gioco. Con noi il gioco non gli è riuscito 5 anni fa, quando ci ha proposto tre assessorati in cambio del silenzio, e non riuscirà oggi. L'unica cosa che ci interessa è far rinascere la nostra terra e per farlo questo governo regionale deve andare a casa. Stiamo lavorando da mesi e continueremo a farlo ogni giorno di più: le chiacchiere su ticket, accordi e alleanze li lasciamo a lui e a chi gli è vicino».