Attualità
Regione Puglia, torna l'allarme trivelle?
Contro questa ipotesi, via social, tuonano i sindaci di Monopoli e Mola di Bari
Puglia - lunedì 28 dicembre 2020
2.08
L'allarme trivelle, che sembrava ormai un capitolo chiuso, torna a minacciare la Puglia. O almeno sembra esserci la possibilità che si debba tornare a lottare per il mare della nostra regione.
«È di nuovo allarme trivelle - tuona via social, Angelo Annese, sindaco di Polignano - La moratoria alle ricerche petrolifere non ha avuto proroghe e scadrà a febbraio. E se non ci sarà un piano saranno 54 i permessi finalizzati alla ricerca di idrocarburi. Uno tra tutti è quello nel tratto di costa a noi noto. Come abbiamo già fatto quando è stato necessario, siamo pronti a dare battaglia senza tregua. In ogni dove faremo sentire la nostra voce e le nostre iniziative legali».
«Il governo deve trovare una soluzione immediata - gli fa eco il primo cittadino di Mola di Bari, Giuseppe Colonna - La sospensione era finalizzata all'approvazione di un Piano Nazionale di cui si sono perse le tracce. Bisogna coinvolgere regioni ed enti locali in questo percorso che nn può che essere indirizzato verso una vera e completa transizione energetica in piena adesione alle linee guida europee».
Non ha però tardato ad arrivare la risposta del sottosegretario, Riccardo Fraccaro, che sottolinea: «Lo stop alle trivelle è una priorità del Movimento 5 Stelle e mia personale. Ricordo che già lo scorso anno, durante il Governo con la Lega, abbiamo ottenuto un risultato importante per fermare le fonti fossili. In quell'occasione, da ministro per i Rapporti con il Parlamento, ho partecipato direttamente alle trattative che hanno visto il M5S mantenere la barra dritta sulla questione ambientale. Continueremo a farlo perché la transizione verso lo sviluppo sostenibile non ammette incertezze né ambiguità. Porteremo a casa anche questo obiettivo, come abbiamo già fatto per molti altri a partire dal Superbonus al 110%».
«È di nuovo allarme trivelle - tuona via social, Angelo Annese, sindaco di Polignano - La moratoria alle ricerche petrolifere non ha avuto proroghe e scadrà a febbraio. E se non ci sarà un piano saranno 54 i permessi finalizzati alla ricerca di idrocarburi. Uno tra tutti è quello nel tratto di costa a noi noto. Come abbiamo già fatto quando è stato necessario, siamo pronti a dare battaglia senza tregua. In ogni dove faremo sentire la nostra voce e le nostre iniziative legali».
«Il governo deve trovare una soluzione immediata - gli fa eco il primo cittadino di Mola di Bari, Giuseppe Colonna - La sospensione era finalizzata all'approvazione di un Piano Nazionale di cui si sono perse le tracce. Bisogna coinvolgere regioni ed enti locali in questo percorso che nn può che essere indirizzato verso una vera e completa transizione energetica in piena adesione alle linee guida europee».
Non ha però tardato ad arrivare la risposta del sottosegretario, Riccardo Fraccaro, che sottolinea: «Lo stop alle trivelle è una priorità del Movimento 5 Stelle e mia personale. Ricordo che già lo scorso anno, durante il Governo con la Lega, abbiamo ottenuto un risultato importante per fermare le fonti fossili. In quell'occasione, da ministro per i Rapporti con il Parlamento, ho partecipato direttamente alle trattative che hanno visto il M5S mantenere la barra dritta sulla questione ambientale. Continueremo a farlo perché la transizione verso lo sviluppo sostenibile non ammette incertezze né ambiguità. Porteremo a casa anche questo obiettivo, come abbiamo già fatto per molti altri a partire dal Superbonus al 110%».