Bandi e concorsi
"Riders on the storm - Bari", vince il bando Urbis progetto di assistenza ai ciclofattorini
L'iniziativa è promossa dal circolo Zona Franka in collaborazione con Nidil CGIL e Veloservice
Bari - giovedì 10 ottobre 2019
18.11
Il progetto "Riders on the storm - Bari" vince il bando "Urbis" del Comune di Bari. L'iniziativa è stata ideata e promossa dal circolo Zona Franka in collaborazione con la categoria Nidil CGIL (Nuove Identità di Lavoro) e Veloservice. Il progetto si rivolge ai nuovi giovani lavoratori, i cosiddetti riders o ciclofattorini, la cui presenza a Bari, solo nell'ultimo anno, è cresciuta in maniera esponenziale.
Solo un anno fa a Bari si stimavano circa 150 riders, con 3 piattaforme di food delivery, mentre oggi le piattaforme sono aumentate e con queste il numero di lavoratori sprovvisti di qualsiasi forme di tutele e diritti. Attraverso questo progetto Zona Franka, organizzazione politica e sociale giovanile, ha l'ambizione, perciò, di creare all'interno del proprio spazio in città (il circolo Arci Zona Franka), un luogo dove il gruppo dei riders, attualmente totalmente disgregato, possa riconoscersi in una comunità partendo dal condividere i propri momenti di pausa lavoro, tra una consegna a domicilio e l'altra.
«Questo progetto è la dimostrazione di come, anche in situazioni come questa, in cui il Comune sa di non avere competenze, perché la legislazione sul lavoro è in capo al Governo, se si ha la possibilità di lavorare insieme alle associazioni e alle realtà territoriali, si riesce comunque a conquistarsi uno spazio d'azione - ha commentato l'assessora alle Politiche educative e giovanili Paola Romano -. Questo è anche un po' il senso del bando URBIS: offrire strumenti e risorse per trasformare tantissime idee utili e innovative in realtà concrete che rispondono a bisogno nuovi, come quelli dei ciclofattorini. Questo progetto, infatti, è tra i 66 progetti finanziati dalla misura comunale e ha l'obiettivo di aprire uno spazio fisico e virtuale di discussione sui diritti e le tutele di tantissimi lavoratori, per lo più giovani, che vivono la loro dimensione lavorativa e di precariato in maniera del tutto isolata. Da tempo ci si interroga su queste forme di lavoro che individualizzano fino all'estremo il lavoratore, rendendo sempre più complicata la possibilità di condividere bisogni in modo da creare palese un'istanza e collettivo un diritto. Ci auguriamo, per questo, che il nuovo spazio aperto da Zona Franka sia il primo presidio da cui può nascere una maggiore consapevolezza: fino a quando saremo da soli, ognuno in sella alla propria bicicletta, resteremo deboli, mentre avere un luogo di discussione e condivisione può rappresentare invece l'avamposto di una crescita per tutti».
«I riders a Bari, così come in tutta Italia, vivono una particolare condizione di sfruttamento - ha spiegato Carolina Velati, presidente di Zona Franka -, che li vede dover rincorrere le consegne, i ritmi e i ranking per poter lavorare per una retribuzione misera a cottimo, in condizioni poco sicure e senza alcuna forma di assicurazione. L'idea di Riders on The Storm, perciò, nasce dall'aver conosciuto e osservato i ritmi e i bisogni dei ciclofattorini, soprattutto grazie al dialogo con la CGIL. Attraverso l'aggregazione fisica all'interno dello spazio vogliamo promuovere il confronto tra bisogni, problemi e necessità, affinché questi vengano riconosciuti come collettivi e non solamente individuali; e successivamente fare luce sulle condizioni precarie degli stessi con momenti di dibattito e iniziative aperte alla cittadinanza. Per raggiungere questo obiettivo è necessario lavorare in sinergia con i due partner, la CGIL Bari per il supporto sindacale e Veloservice per il supporto relativo alla riparazione dei mezzi e la manutenzione».
«Chiediamo all'amministrazione comunale di convocare un tavolo al quale devono sedersi anche i rappresentanti delle tante piattaforme digitali presenti in città - ha detto Gigia Bucci, segretaria generale della Cgil Bari -. Questa è la vera sfida: conoscere i datori di lavoro ascoltando anche le loro esigenze oltre quelle dei riders, che non sanno di avere dei diritti. Il nostro primo maggio ha lanciato questa rivendicazione e siamo soddisfatti oggi di essere qui a testimoniare questa pratica di contrattazione inclusiva e di anticipo».
«Da sempre facciamo impresa attraverso la bicicletta, strumento concreto di lavoro per coniugare turismo sostenibile e mobilità dolce - commenta Martino Mosca di Veloservice -. Questo laboratorio rappresenta l'occasione per condividere importanti competenze utili a completare e migliorare quella che è una figura lavorativa ormai estremamente diffusa. Attraverso i moduli tematici di ciclomeccanica ed elettronica applicata di base, cercheremo di rendere più indipendenti possibili i riders . Si tratteranno anche tematiche legate alla mobilità cittadina sulle strade che più conviene percorrere. La tutela di questa categoria passa senza dubbio dalle più comuni questioni di sicurezza stradale, anche in vista della diffusione della cosiddetta micro-mobilità cittadina (Monopattini Segway etcc) che impone di prestare particolare attenzione a questo aspetto. Per un rider la bicicletta rappresenta sia il suo strumento sia il biglietto da visita, a noi sta insegnare a questi ragazzi come prendersene cura».
I dettagli del progetto
Il coinvolgimento della CGIL nel progetto serve a garantire supporto sindacale e consulenze, sportello diritti, che la tessera del sindacato garantisce, così da fornire insieme all'assicurazione, manovra prevista da questo progetto, una garanzia ai lavoratori, altrimenti non tutelati dalle piattaforme di riferimento. La partnership con Veloservice risponde, invece, alla problematica riscontrata relativamente all'utilizzo di mezzi propri, cicli e motocicli, che sono completamente a carico del lavoratore. Per venire incontro ai riders, e abbattere i costi relativi alla manutenzione dei mezzi, la Velostazione di Bari è stata coinvolta come partner esterno, garantendo agevolazioni in merito alle riparazioni delle biciclette, nonché organizzando workshop per gli aderenti al progetto, così da rendere autonomi i lavoratori rispetto alla manutenzione di base.
Il progetto, perciò, vuole offrire dei servizi ritenuti fondamentali per i riders:
• un piano assicurativo, studiato appositamente sulle loro esigenze con l'assicurazione Unipol;
• una cassetta degli attrezzi di primo intervento e riparazione per le bici, presente all'interno dello spazio;
• uno sportello informativo sui diritti dei riders, con la collaborazione del Sindacato Cgil Bari;
• convenzioni per la manutenzione, riparazione e noleggio biciclette con l'azienda Velo Service Ecotour srl (Velostazione) presente a Bari;
• materiale utile per la sicurezza durante gli orari di lavoro (es. caschi)
Inoltre, in collaborazione con la Velostazione, i riders avranno la possibilità di partecipare ad alcuni laboratori di ciclomeccanica, così da rendersi autosufficienti nella manutenzione ordinaria e nella cura del proprio mezzo di lavoro, la bicicletta, in modo da potersi muovere in sicurezza e serenità durante i turni serali. Al fine di aumentare il senso di aggregazione, tutte le molteplici attività mutualistiche e di solidarietà, i servizi esistenti e le iniziative previste dalla programmazione del Circolo Zona Franka saranno fruibili e accessibili da parte dei destinatari del progetto.
Solo un anno fa a Bari si stimavano circa 150 riders, con 3 piattaforme di food delivery, mentre oggi le piattaforme sono aumentate e con queste il numero di lavoratori sprovvisti di qualsiasi forme di tutele e diritti. Attraverso questo progetto Zona Franka, organizzazione politica e sociale giovanile, ha l'ambizione, perciò, di creare all'interno del proprio spazio in città (il circolo Arci Zona Franka), un luogo dove il gruppo dei riders, attualmente totalmente disgregato, possa riconoscersi in una comunità partendo dal condividere i propri momenti di pausa lavoro, tra una consegna a domicilio e l'altra.
«Questo progetto è la dimostrazione di come, anche in situazioni come questa, in cui il Comune sa di non avere competenze, perché la legislazione sul lavoro è in capo al Governo, se si ha la possibilità di lavorare insieme alle associazioni e alle realtà territoriali, si riesce comunque a conquistarsi uno spazio d'azione - ha commentato l'assessora alle Politiche educative e giovanili Paola Romano -. Questo è anche un po' il senso del bando URBIS: offrire strumenti e risorse per trasformare tantissime idee utili e innovative in realtà concrete che rispondono a bisogno nuovi, come quelli dei ciclofattorini. Questo progetto, infatti, è tra i 66 progetti finanziati dalla misura comunale e ha l'obiettivo di aprire uno spazio fisico e virtuale di discussione sui diritti e le tutele di tantissimi lavoratori, per lo più giovani, che vivono la loro dimensione lavorativa e di precariato in maniera del tutto isolata. Da tempo ci si interroga su queste forme di lavoro che individualizzano fino all'estremo il lavoratore, rendendo sempre più complicata la possibilità di condividere bisogni in modo da creare palese un'istanza e collettivo un diritto. Ci auguriamo, per questo, che il nuovo spazio aperto da Zona Franka sia il primo presidio da cui può nascere una maggiore consapevolezza: fino a quando saremo da soli, ognuno in sella alla propria bicicletta, resteremo deboli, mentre avere un luogo di discussione e condivisione può rappresentare invece l'avamposto di una crescita per tutti».
«I riders a Bari, così come in tutta Italia, vivono una particolare condizione di sfruttamento - ha spiegato Carolina Velati, presidente di Zona Franka -, che li vede dover rincorrere le consegne, i ritmi e i ranking per poter lavorare per una retribuzione misera a cottimo, in condizioni poco sicure e senza alcuna forma di assicurazione. L'idea di Riders on The Storm, perciò, nasce dall'aver conosciuto e osservato i ritmi e i bisogni dei ciclofattorini, soprattutto grazie al dialogo con la CGIL. Attraverso l'aggregazione fisica all'interno dello spazio vogliamo promuovere il confronto tra bisogni, problemi e necessità, affinché questi vengano riconosciuti come collettivi e non solamente individuali; e successivamente fare luce sulle condizioni precarie degli stessi con momenti di dibattito e iniziative aperte alla cittadinanza. Per raggiungere questo obiettivo è necessario lavorare in sinergia con i due partner, la CGIL Bari per il supporto sindacale e Veloservice per il supporto relativo alla riparazione dei mezzi e la manutenzione».
«Chiediamo all'amministrazione comunale di convocare un tavolo al quale devono sedersi anche i rappresentanti delle tante piattaforme digitali presenti in città - ha detto Gigia Bucci, segretaria generale della Cgil Bari -. Questa è la vera sfida: conoscere i datori di lavoro ascoltando anche le loro esigenze oltre quelle dei riders, che non sanno di avere dei diritti. Il nostro primo maggio ha lanciato questa rivendicazione e siamo soddisfatti oggi di essere qui a testimoniare questa pratica di contrattazione inclusiva e di anticipo».
«Da sempre facciamo impresa attraverso la bicicletta, strumento concreto di lavoro per coniugare turismo sostenibile e mobilità dolce - commenta Martino Mosca di Veloservice -. Questo laboratorio rappresenta l'occasione per condividere importanti competenze utili a completare e migliorare quella che è una figura lavorativa ormai estremamente diffusa. Attraverso i moduli tematici di ciclomeccanica ed elettronica applicata di base, cercheremo di rendere più indipendenti possibili i riders . Si tratteranno anche tematiche legate alla mobilità cittadina sulle strade che più conviene percorrere. La tutela di questa categoria passa senza dubbio dalle più comuni questioni di sicurezza stradale, anche in vista della diffusione della cosiddetta micro-mobilità cittadina (Monopattini Segway etcc) che impone di prestare particolare attenzione a questo aspetto. Per un rider la bicicletta rappresenta sia il suo strumento sia il biglietto da visita, a noi sta insegnare a questi ragazzi come prendersene cura».
I dettagli del progetto
Il coinvolgimento della CGIL nel progetto serve a garantire supporto sindacale e consulenze, sportello diritti, che la tessera del sindacato garantisce, così da fornire insieme all'assicurazione, manovra prevista da questo progetto, una garanzia ai lavoratori, altrimenti non tutelati dalle piattaforme di riferimento. La partnership con Veloservice risponde, invece, alla problematica riscontrata relativamente all'utilizzo di mezzi propri, cicli e motocicli, che sono completamente a carico del lavoratore. Per venire incontro ai riders, e abbattere i costi relativi alla manutenzione dei mezzi, la Velostazione di Bari è stata coinvolta come partner esterno, garantendo agevolazioni in merito alle riparazioni delle biciclette, nonché organizzando workshop per gli aderenti al progetto, così da rendere autonomi i lavoratori rispetto alla manutenzione di base.
Il progetto, perciò, vuole offrire dei servizi ritenuti fondamentali per i riders:
• un piano assicurativo, studiato appositamente sulle loro esigenze con l'assicurazione Unipol;
• una cassetta degli attrezzi di primo intervento e riparazione per le bici, presente all'interno dello spazio;
• uno sportello informativo sui diritti dei riders, con la collaborazione del Sindacato Cgil Bari;
• convenzioni per la manutenzione, riparazione e noleggio biciclette con l'azienda Velo Service Ecotour srl (Velostazione) presente a Bari;
• materiale utile per la sicurezza durante gli orari di lavoro (es. caschi)
Inoltre, in collaborazione con la Velostazione, i riders avranno la possibilità di partecipare ad alcuni laboratori di ciclomeccanica, così da rendersi autosufficienti nella manutenzione ordinaria e nella cura del proprio mezzo di lavoro, la bicicletta, in modo da potersi muovere in sicurezza e serenità durante i turni serali. Al fine di aumentare il senso di aggregazione, tutte le molteplici attività mutualistiche e di solidarietà, i servizi esistenti e le iniziative previste dalla programmazione del Circolo Zona Franka saranno fruibili e accessibili da parte dei destinatari del progetto.