Vita di città
Rientro a scuola a Bari, ma la DaD non è per tutti
Molti istituti sono ancora disorganizzati e chi ha optato per restate a casa resta senza il "diritto all'istruzione"
Bari - lunedì 9 novembre 2020
11.51
Questa mattina alle 8 dopo circa dieci giorni si sono riaperti i cancelli di tutte le scuole di Bari, così come da ordinanza del presidente della Regione Puglia Emiliano. La campanella è suonata, ma non tutti gli alunni hanno potuto avere il "diritto allo studio", quello su cui si è tanto discusso in questi giorni.
Infatti, in seguito all'ordinanza le scuole hanno preteso dai genitori la scelta tra DaD e presenza. E, se in quelle classi che sono state unite nella decisione (o tutti in classe o tutti a casa) i bambini/ragazzi hanno avuto le lezioni, chi in aula chi dietro un pc, il problema si è creato in quelle classi che si sono trovate divise.
In queste situazioni, quasi tutte le scuole non erano attrezzate per una didattica mista. Ovvero non avevano i mezzi e il modo di far sostenere ai docenti una lezione che comprendesse sia chi era in classe, sia chi aveva deciso per stare a casa. Così gli alunni a casa oggi non hanno potuto studiare, se non nel caso in cui qualche volenteroso docente si è attrezzato per fornire loro, tramite piattaforme o WhatsApp, del materiale su cui lavorare. Gli altri sono tutti in attesa che le scuole si organizzino.
Poco conta quanto sostenuto ieri da Emiliano ovvero: «Rammento a tutte le famiglie pugliesi che hanno deciso di optare per i loro figli per la didattica a distanza che nessuno può obbligarli ad accettare la didattica in presenza che in questo momento espone a forte rischio di contagio. Se la Dad non è immediatamente disponibile, potete pretenderla a tutela del diritto allo studio dei vostri figli e la scuola in breve tempo deve garantirvela»,», la realtà dei fatti è che al momento non si conosco i tempi certi dell'attivazione della didattica digitale integrata.
Infatti, in seguito all'ordinanza le scuole hanno preteso dai genitori la scelta tra DaD e presenza. E, se in quelle classi che sono state unite nella decisione (o tutti in classe o tutti a casa) i bambini/ragazzi hanno avuto le lezioni, chi in aula chi dietro un pc, il problema si è creato in quelle classi che si sono trovate divise.
In queste situazioni, quasi tutte le scuole non erano attrezzate per una didattica mista. Ovvero non avevano i mezzi e il modo di far sostenere ai docenti una lezione che comprendesse sia chi era in classe, sia chi aveva deciso per stare a casa. Così gli alunni a casa oggi non hanno potuto studiare, se non nel caso in cui qualche volenteroso docente si è attrezzato per fornire loro, tramite piattaforme o WhatsApp, del materiale su cui lavorare. Gli altri sono tutti in attesa che le scuole si organizzino.
Poco conta quanto sostenuto ieri da Emiliano ovvero: «Rammento a tutte le famiglie pugliesi che hanno deciso di optare per i loro figli per la didattica a distanza che nessuno può obbligarli ad accettare la didattica in presenza che in questo momento espone a forte rischio di contagio. Se la Dad non è immediatamente disponibile, potete pretenderla a tutela del diritto allo studio dei vostri figli e la scuola in breve tempo deve garantirvela»,», la realtà dei fatti è che al momento non si conosco i tempi certi dell'attivazione della didattica digitale integrata.