Eventi e cultura
Riformare col teatro: il "Fornelli" di Bari apre le porte agli spettatori
Dopo il lavoro di Riccardo Lanzarone e Alex, va in scena "Ritorno all'origine"
Bari - venerdì 29 marzo 2019
11.17
Alex entra in scena. Di spalle. La sua sagoma è piccola in quello spazio teatrale non grande. Assi di legno consumate dai passi di una ricerca a tentoni, pareti scure e costipate che ci escludono dal mondo. O escludono il mondo da noi. Siamo nell'Istituto Penale per i Minorenni "N. Fornelli" di Bari, in cui va in scena "L'altro sguardo", un incontro esperienziale condotto da Riccardo Lanzarone con la partecipazione di Alex, detenuto-attore della Compagnia della Sala Prove.
Da dove vengo? Chi ero? Chi sono? Chi potevo essere? Chi volevo essere? Chi sarò?
Questi i quesiti a cui Riccardo Lanzarone e Alex, accomunati da un'esperienza di prigionia differente per luoghi e circostanze ma simile nel sentire, affrontano fianco a fianco, alla ricerca di un sè che non può prescindere dal proprio passato e dalle speranze per il futuro.
Poi Alex si volta, finalmente affronta il pubblico, e la sua sagoma sembra crescere mano a mano che conquista lo spazio teatrale. Si benda gli occhi e così apre una prospettiva sul sogno: può immaginare di essere ovunque, può immaginare la libertà. Una libertà che per Alex si trova aldilà dei limiti fisici che gli errori gli hanno imposto ma che, se allarghiamo gli orizzonti, può trovarsi oltre le gabbie che ognuno di noi costruisce intorno a se stesso, oltre quella prigionia auto-inflitta di maschere, paure e compromessi a cui spesso ci si arrende.
Alex va alla ricerca della propria rivoluzione privata partendo dal teatro o, meglio, da un testo teatrale di Neiwiller scelto da Riccardo Lanzarone, e si concede il coraggio di sognare e sperare. Dunque lo spazio teatrale smette di essere un tappeto di assi consunte per rivelarsi come zona franca in cui sfuggire al ricatto sociale, mettere in scena l'umanità nuda, uno spazio in cui è l'operazione teatrale a legittimare emozioni e debolezze. Alex prende per mano il pubblico e lo commuove con il suo coraggio.
«Io e Alex abbiamo passato insieme sei, intense ore - afferma Lanzarone, che ci racconta i dietro le quinte dello spettacolo -. Siamo partiti dal testo teatrale di Neiwiller, in cui Alex ha cercato frasi che lo rispecchiassero, per poi affrontare un percorso di ricerca personale rispondendo alle domande Chi ero? Chi sono? Chi sarò? . Abbiamo riordinato tutti i pensieri per poi portarli a teatro».
L'"Altro sguardo", andato in scena il 21 e 22 marzo, è il primo movimento di un progetto triennale diretto da Lello Tedeschi che, con la partecipazione della Compagnia CasaTeatro diretta da Piera Del Giudice, riapre al pubblico le porte della Sala Prove. Si tratta di un progetto che vuole far vita ad una comunità di giovani detenuti per produrre spettacoli professionali da distribuire nei circuiti nazionali e promuovere attività formative-artistiche, organizzative, educative in rete con gli Istituti scolativi della città e l'Università.
Il secondo studio, "Ritorno all'origine", andrà in scena il 3, 4 e 5 aprile presso il "Fornelli". Al pubblico si propone l'archetipo Pinocchio, non per raccontare le sue avventure ma per restituirne l'anima contemporanea e le vitali contraddizioni. I posti sono limitati ed è possibile prenotarsi inviando una mail a botteghino@teatrokismet.it, scrivendo il proprio nome e cognome e giorno della replica a cui si intende assistere entro venerdì 29 marzo.
Da dove vengo? Chi ero? Chi sono? Chi potevo essere? Chi volevo essere? Chi sarò?
Questi i quesiti a cui Riccardo Lanzarone e Alex, accomunati da un'esperienza di prigionia differente per luoghi e circostanze ma simile nel sentire, affrontano fianco a fianco, alla ricerca di un sè che non può prescindere dal proprio passato e dalle speranze per il futuro.
Poi Alex si volta, finalmente affronta il pubblico, e la sua sagoma sembra crescere mano a mano che conquista lo spazio teatrale. Si benda gli occhi e così apre una prospettiva sul sogno: può immaginare di essere ovunque, può immaginare la libertà. Una libertà che per Alex si trova aldilà dei limiti fisici che gli errori gli hanno imposto ma che, se allarghiamo gli orizzonti, può trovarsi oltre le gabbie che ognuno di noi costruisce intorno a se stesso, oltre quella prigionia auto-inflitta di maschere, paure e compromessi a cui spesso ci si arrende.
Alex va alla ricerca della propria rivoluzione privata partendo dal teatro o, meglio, da un testo teatrale di Neiwiller scelto da Riccardo Lanzarone, e si concede il coraggio di sognare e sperare. Dunque lo spazio teatrale smette di essere un tappeto di assi consunte per rivelarsi come zona franca in cui sfuggire al ricatto sociale, mettere in scena l'umanità nuda, uno spazio in cui è l'operazione teatrale a legittimare emozioni e debolezze. Alex prende per mano il pubblico e lo commuove con il suo coraggio.
«Io e Alex abbiamo passato insieme sei, intense ore - afferma Lanzarone, che ci racconta i dietro le quinte dello spettacolo -. Siamo partiti dal testo teatrale di Neiwiller, in cui Alex ha cercato frasi che lo rispecchiassero, per poi affrontare un percorso di ricerca personale rispondendo alle domande Chi ero? Chi sono? Chi sarò? . Abbiamo riordinato tutti i pensieri per poi portarli a teatro».
L'"Altro sguardo", andato in scena il 21 e 22 marzo, è il primo movimento di un progetto triennale diretto da Lello Tedeschi che, con la partecipazione della Compagnia CasaTeatro diretta da Piera Del Giudice, riapre al pubblico le porte della Sala Prove. Si tratta di un progetto che vuole far vita ad una comunità di giovani detenuti per produrre spettacoli professionali da distribuire nei circuiti nazionali e promuovere attività formative-artistiche, organizzative, educative in rete con gli Istituti scolativi della città e l'Università.
Il secondo studio, "Ritorno all'origine", andrà in scena il 3, 4 e 5 aprile presso il "Fornelli". Al pubblico si propone l'archetipo Pinocchio, non per raccontare le sue avventure ma per restituirne l'anima contemporanea e le vitali contraddizioni. I posti sono limitati ed è possibile prenotarsi inviando una mail a botteghino@teatrokismet.it, scrivendo il proprio nome e cognome e giorno della replica a cui si intende assistere entro venerdì 29 marzo.