Territorio
Rigenerazione Bari-Libertà, Decaro incontra i parroci per illustrare il masterplan
Il sindaco: «Impegno concreto che ha bisogno dell'aiuto di tutti»
Bari - giovedì 2 novembre 2017
12.29
Un intervento mirato, capillare e totalizzante: è di questo che ha bisogno il quartiere Libertà di Bari, una delle realtà più multiformi e complesse della città, per intraprendere quel processo di rigenerazione urbana di cui si parla da anni ma che ancora stenta a decollare.
Un'azione che richiederà tempo e impegno da parte di tutti; ecco perché lo scorso 31 ottobre il sindaco di Bari, insieme a Don Franco Lanzolla e il Questore Carmine Esposito, ha voluto incontrare i parroci del rione Libertà presso la chiesa di Santa Cecilia (via Dante), per fare il punto della situazione e metterli a parte del "masterplan" che l'amministrazione comunale ha studiato per rivitalizzare una realtà urbana che rischia, giorno dopo giorno, di accartocciarsi su se stessa.
Quello pre-festivo, infatti, è stato solo il primo di una serie d'incontri in programma nel corso dei prossimi mesi, con l'obiettivo di coinvolgere quanti più attori territoriali possibile in un processo che, volere o volare, abbisogna della partecipazione attiva di tutte le "persone di buona volontà" per essere portato a compimento. Ecco, dunque, che gli interventi integrati, stando a quanto prestabilito dall'amministrazione comunale, terranno in considerazione tutte le realtà di quartiere, a partire dalle parrocchie, passando per le associazioni, le scuole, le forze dell'ordine e i singoli cittadini.
«Sappiamo che la sfida sul quartiere Libertà è enorme e per questo abbiamo scelto di investire energie e risorse importanti su questo programma – spiega Decaro durante l'incontro con i parroci. Abbiamo elaborato un vero e proprio "Masterplan per il Libertà" che tenga dentro tutti gli interventi economici, fisici e sociali dei prossimi 10 anni della città. Il nostro impegno è concreto e ha bisogno dell'aiuto e del coinvolgimento di tutti per cambiare il destino e la sorte di uno dei quartieri più importanti di Bari. Con questo documento gireremo le parrocchie, le scuole, le associazioni, se sarà necessario andremo casa per casa, perché tutti i cittadini devono e possono essere attori di questa trasformazione».
Il quartiere Libertà è come un prisma e rappresenta una grande sfida ma anche una grande opportunità per l'Amministrazione Decaro, che dopo anni di immobilismo sta almeno provando a scuotere una realtà abbandonata a se stessa dalle politiche sedimentate negli anni. Una realtà di quartiere dinamica e stratificata, che racconta meglio di altre la storia policroma della città di Bari. Quartiere di origine operaia che ha vissuto fin dagli albori della sua storia del rapporto con il Porto cittadino, nel corso degli anni il Libertà ha vissuto anche profonde trasformazioni legate agli insediamenti commerciali, all'arrivo degli studenti fuori sede, fino a diventare l'attuale polo multiculturale della città che tutti conoscono e che ne segna l'identità. Il Libertà è tutto questo ma anche altro: si tratta di una semiperiferia, un'enclave interna della Città vergata da un eccesso di densità edilizia, bassa qualità urbana, fragilità sociale e talvolta insicurezza, determinata anche dalla presenza di una criminalità organizzata feroce e da decenni radicata nel tessuto urbano.
Eppure è qui che nascono le nuove famiglie: Libertà fa registrare la più alta percentuale di giovani e bambini e qui si concentra la gran parte del tessuto studentesco che rappresenta una straordinaria ricchezza per Bari. Dal 2015, l'attuale amministrazione ha avviato un processo integrato di rigenerazione urbana che, pur procedendo a rilento e tra mille ostacoli (esterni e interni) tiene insieme gli elementi fisici della trasformazione con quelli più immateriali, quali i servizi, le dotazioni, le opportunità sociali e che prova a intrattenere un costante dialogo con gli attori vivi del territorio: parrocchie, associazioni, comitati di quartiere. Gli assi portanti di questo programma sono lo spazio pubblico, il welfare, l'innovazione, la sicurezza. In un quartiere così denso il bisogno primario è dare sfogo alo spazio pubblico aperto e restituire qualità urbana ai residenti per vivere diversamente la strada in una dimensione di maggiore serenità e bellezza.
Progetti e Fondi
Con i 7 milioni di Euro del Piano Periferie il progetto prevede di creare tre nuove piazze (piazza Redentore, Piazza De Nicola, Piazza Disfida di Barletta), e contemporaneamente di riqualificare in forma di boulevard Corso Mazzini. Parallelamente, l'intervento prevede un rafforzamento delle aree a verde e l'istituzione di aree di mobilità sostenibile su Via Ettore Fieramosca e Via Dante. Il passo più importante, inoltre, prevede la realizzazione di una grande parco presso l'area dell'ex Gasometro dove sono terminate le bonifiche e un playground per gli skateboard sotto il Ponte Adriatico.
Sono in cantiere nuovi spazi pedonali e di qualità nelle tre zone del quartiere (Redentore, Tribunale e Corso Mazzini) e l'intero contesto sarà interessato da una generale riqualificazione dei marciapiedi e della pubblica illuminazione a led che incrementerà da 10 a 40 i lumen attuali, aumentando la sicurezza complessiva percepita dai residenti. La funzione giudiziaria se si deciderà di trasferirla nelle "ex casermette" non porterà ad un depauperamento del tessuto economico e sociale del quartiere perché sarà sostituita dal trasferimento degli uffici tecnici del Comune di Bari presso Piazza De Nicola (Urbanistica, Lavori Pubblici, Edilizia Privata, Patrimonio e Ambiente) che rappresentano dei forti attrattori per operatori economici, cittadini e studi professionali e che funzionano anche fino al tardo pomeriggio.
I mercati, grazie ai fondi del PAC METRO, saranno oggetto di un'intensa attività di restyiling. Il Mercato della Manifattura è la pietra angolare dell'intera strategia: una riconversione di un bellissimo complesso di archeologia industriale in forma pubblico-privata (INVIMIT – Comune di Bari) per un totale di 40 milioni di investimenti, che comporterà la creazione del Campus del CNR (trasferimento di 11 Istituti e 720 ricercatori) entro cui saranno localizzati un job centre (PORTA FUTURO), una foresteria, un incubatore di impresa (PORTA FUTURO II), uno spazio aperto per gli eventi, un giardino attrezzato per le famiglie e un'area dedicata al food, alla vendita e alla degustazione, anche serale. Un'opportunità di riconversione per l'intero complesso ma soprattutto un'iniezione di fiducia, sociale ed economica per l'intero quartiere. Nella manifattura sarà ubicata anche una sezione dell'arma dei carabinieri.
Ampio spazio sarà, inoltre, riservato a Welfare e animazione sociale. In questo quadro di cambiamento fisico insistono tutti gli investimenti prodotti dall'Amministrazione e dagli attori sociali in questo triennio, sotto il profilo sociale, culturale e del lavoro. Si pensi al Centro Ludico per l'infanzia presso la ex scuola Melo e l'Asilo Nido presso il Municipio 1 che ospita 160 bambini ed è il più colorato e multiculturale della città. O ancora ai presidi per le famiglie garantiti dal CAF/CAP su Corso Italia, il Punto Luce di Save the Children dentro l'Istituto Salesiani, Il Centro socio-educativo per minori dentro l'Oratorio del Redentore, la Comunità Educativa 16 Agosto e il polo per l'infanzia 0-6 (NEST) di prossima attivazione presso la Scuola Manzari Buonvino che complessivamente prendono in carico 850 minori promuovendo la conciliazione per altrettante famiglie. Sul fronte giovanile molti sono anche gli investimenti in corso: si pensi al Job Centre PORTA FUTURO che gestisce 8.000 utenti di cui il 70% giovani under 29, il Laboratorio Urbano Officina degli Esordi, il Centro Culturale SPAZIO13 recentemente avviato e animato da 15 associazioni, la riattivazione dell'ex Cinema Moderno grazie all'impegno di Pop Hub e il sostegno della Fondazione Dioguardi, l'esperienza in corso di valorizzazione del cortile dello storico Liceo Orazio Flacco da parte delle associazioni per attività espositive e culturali finanziato dal MIBACT, le esperienze pilota del Pub Sociale Lupi & Agnelli e del Giardino Mimmo Bucci che mirano al reinserimento di giovani svantaggiati attraverso il sostegno del Comune e le opportunità del Bando MAP (incentivi per il commercio). Sul fronte della coesione sociale, infine, sul Libertà insistono 2 centri antiviolenza, 2 centri per gli anziani, un centro diurno per le povertà estreme. Azioni concrete, di sostegno alle fragilità sociali del Quartiere, che non si limitano ad arginare i rischi di esclusione sociale, ma indicano una strada, di emancipazione, di sviluppo, di partecipazione attiva al cambiamento del Quartiere.
Un'azione che richiederà tempo e impegno da parte di tutti; ecco perché lo scorso 31 ottobre il sindaco di Bari, insieme a Don Franco Lanzolla e il Questore Carmine Esposito, ha voluto incontrare i parroci del rione Libertà presso la chiesa di Santa Cecilia (via Dante), per fare il punto della situazione e metterli a parte del "masterplan" che l'amministrazione comunale ha studiato per rivitalizzare una realtà urbana che rischia, giorno dopo giorno, di accartocciarsi su se stessa.
Quello pre-festivo, infatti, è stato solo il primo di una serie d'incontri in programma nel corso dei prossimi mesi, con l'obiettivo di coinvolgere quanti più attori territoriali possibile in un processo che, volere o volare, abbisogna della partecipazione attiva di tutte le "persone di buona volontà" per essere portato a compimento. Ecco, dunque, che gli interventi integrati, stando a quanto prestabilito dall'amministrazione comunale, terranno in considerazione tutte le realtà di quartiere, a partire dalle parrocchie, passando per le associazioni, le scuole, le forze dell'ordine e i singoli cittadini.
«Sappiamo che la sfida sul quartiere Libertà è enorme e per questo abbiamo scelto di investire energie e risorse importanti su questo programma – spiega Decaro durante l'incontro con i parroci. Abbiamo elaborato un vero e proprio "Masterplan per il Libertà" che tenga dentro tutti gli interventi economici, fisici e sociali dei prossimi 10 anni della città. Il nostro impegno è concreto e ha bisogno dell'aiuto e del coinvolgimento di tutti per cambiare il destino e la sorte di uno dei quartieri più importanti di Bari. Con questo documento gireremo le parrocchie, le scuole, le associazioni, se sarà necessario andremo casa per casa, perché tutti i cittadini devono e possono essere attori di questa trasformazione».
Il quartiere Libertà è come un prisma e rappresenta una grande sfida ma anche una grande opportunità per l'Amministrazione Decaro, che dopo anni di immobilismo sta almeno provando a scuotere una realtà abbandonata a se stessa dalle politiche sedimentate negli anni. Una realtà di quartiere dinamica e stratificata, che racconta meglio di altre la storia policroma della città di Bari. Quartiere di origine operaia che ha vissuto fin dagli albori della sua storia del rapporto con il Porto cittadino, nel corso degli anni il Libertà ha vissuto anche profonde trasformazioni legate agli insediamenti commerciali, all'arrivo degli studenti fuori sede, fino a diventare l'attuale polo multiculturale della città che tutti conoscono e che ne segna l'identità. Il Libertà è tutto questo ma anche altro: si tratta di una semiperiferia, un'enclave interna della Città vergata da un eccesso di densità edilizia, bassa qualità urbana, fragilità sociale e talvolta insicurezza, determinata anche dalla presenza di una criminalità organizzata feroce e da decenni radicata nel tessuto urbano.
Eppure è qui che nascono le nuove famiglie: Libertà fa registrare la più alta percentuale di giovani e bambini e qui si concentra la gran parte del tessuto studentesco che rappresenta una straordinaria ricchezza per Bari. Dal 2015, l'attuale amministrazione ha avviato un processo integrato di rigenerazione urbana che, pur procedendo a rilento e tra mille ostacoli (esterni e interni) tiene insieme gli elementi fisici della trasformazione con quelli più immateriali, quali i servizi, le dotazioni, le opportunità sociali e che prova a intrattenere un costante dialogo con gli attori vivi del territorio: parrocchie, associazioni, comitati di quartiere. Gli assi portanti di questo programma sono lo spazio pubblico, il welfare, l'innovazione, la sicurezza. In un quartiere così denso il bisogno primario è dare sfogo alo spazio pubblico aperto e restituire qualità urbana ai residenti per vivere diversamente la strada in una dimensione di maggiore serenità e bellezza.
Progetti e Fondi
Con i 7 milioni di Euro del Piano Periferie il progetto prevede di creare tre nuove piazze (piazza Redentore, Piazza De Nicola, Piazza Disfida di Barletta), e contemporaneamente di riqualificare in forma di boulevard Corso Mazzini. Parallelamente, l'intervento prevede un rafforzamento delle aree a verde e l'istituzione di aree di mobilità sostenibile su Via Ettore Fieramosca e Via Dante. Il passo più importante, inoltre, prevede la realizzazione di una grande parco presso l'area dell'ex Gasometro dove sono terminate le bonifiche e un playground per gli skateboard sotto il Ponte Adriatico.
Sono in cantiere nuovi spazi pedonali e di qualità nelle tre zone del quartiere (Redentore, Tribunale e Corso Mazzini) e l'intero contesto sarà interessato da una generale riqualificazione dei marciapiedi e della pubblica illuminazione a led che incrementerà da 10 a 40 i lumen attuali, aumentando la sicurezza complessiva percepita dai residenti. La funzione giudiziaria se si deciderà di trasferirla nelle "ex casermette" non porterà ad un depauperamento del tessuto economico e sociale del quartiere perché sarà sostituita dal trasferimento degli uffici tecnici del Comune di Bari presso Piazza De Nicola (Urbanistica, Lavori Pubblici, Edilizia Privata, Patrimonio e Ambiente) che rappresentano dei forti attrattori per operatori economici, cittadini e studi professionali e che funzionano anche fino al tardo pomeriggio.
I mercati, grazie ai fondi del PAC METRO, saranno oggetto di un'intensa attività di restyiling. Il Mercato della Manifattura è la pietra angolare dell'intera strategia: una riconversione di un bellissimo complesso di archeologia industriale in forma pubblico-privata (INVIMIT – Comune di Bari) per un totale di 40 milioni di investimenti, che comporterà la creazione del Campus del CNR (trasferimento di 11 Istituti e 720 ricercatori) entro cui saranno localizzati un job centre (PORTA FUTURO), una foresteria, un incubatore di impresa (PORTA FUTURO II), uno spazio aperto per gli eventi, un giardino attrezzato per le famiglie e un'area dedicata al food, alla vendita e alla degustazione, anche serale. Un'opportunità di riconversione per l'intero complesso ma soprattutto un'iniezione di fiducia, sociale ed economica per l'intero quartiere. Nella manifattura sarà ubicata anche una sezione dell'arma dei carabinieri.
Ampio spazio sarà, inoltre, riservato a Welfare e animazione sociale. In questo quadro di cambiamento fisico insistono tutti gli investimenti prodotti dall'Amministrazione e dagli attori sociali in questo triennio, sotto il profilo sociale, culturale e del lavoro. Si pensi al Centro Ludico per l'infanzia presso la ex scuola Melo e l'Asilo Nido presso il Municipio 1 che ospita 160 bambini ed è il più colorato e multiculturale della città. O ancora ai presidi per le famiglie garantiti dal CAF/CAP su Corso Italia, il Punto Luce di Save the Children dentro l'Istituto Salesiani, Il Centro socio-educativo per minori dentro l'Oratorio del Redentore, la Comunità Educativa 16 Agosto e il polo per l'infanzia 0-6 (NEST) di prossima attivazione presso la Scuola Manzari Buonvino che complessivamente prendono in carico 850 minori promuovendo la conciliazione per altrettante famiglie. Sul fronte giovanile molti sono anche gli investimenti in corso: si pensi al Job Centre PORTA FUTURO che gestisce 8.000 utenti di cui il 70% giovani under 29, il Laboratorio Urbano Officina degli Esordi, il Centro Culturale SPAZIO13 recentemente avviato e animato da 15 associazioni, la riattivazione dell'ex Cinema Moderno grazie all'impegno di Pop Hub e il sostegno della Fondazione Dioguardi, l'esperienza in corso di valorizzazione del cortile dello storico Liceo Orazio Flacco da parte delle associazioni per attività espositive e culturali finanziato dal MIBACT, le esperienze pilota del Pub Sociale Lupi & Agnelli e del Giardino Mimmo Bucci che mirano al reinserimento di giovani svantaggiati attraverso il sostegno del Comune e le opportunità del Bando MAP (incentivi per il commercio). Sul fronte della coesione sociale, infine, sul Libertà insistono 2 centri antiviolenza, 2 centri per gli anziani, un centro diurno per le povertà estreme. Azioni concrete, di sostegno alle fragilità sociali del Quartiere, che non si limitano ad arginare i rischi di esclusione sociale, ma indicano una strada, di emancipazione, di sviluppo, di partecipazione attiva al cambiamento del Quartiere.