Cronaca
Rimorchiatore affondato al largo di Bari, disposti accertamenti tecnici sulla scatola nera
Nel frattempo gli indagati dalla Capitaneria di porto salgono a tre: il comandante, l'armatore e il presidente della compagnia
Bari - domenica 10 luglio 2022
10.51
La Procura di Bari ha disposto accertamenti tecnici irripetibili sulla scatola nera del pontone ormeggiato nel porto di Bari, sottoposto a sequestro probatorio dal 20 maggio scorso, dopo l'affondamento del rimorchiatore 'Franco P' avvenuto nella notte tra il 18 e il 19 maggio a 50 miglia dalla costa barese. A riportarlo è l'agenzia Ansa.
Il pontone era agganciato al rimorchiatore al momento dell'affondamento. Nel naufragio sono morti tre componenti dell'equipaggio (il 65enne Luciano Bigoni e il 58enne Andrea Massimo Loi, entrambi di Ancona, e il 63enne di origini tunisine e residente a Pescara Jelali Ahmed) e altri due risultano tuttora dispersi: si tratta di due marittimi pugliesi, entrambi di Molfetta, Mauro Mongelli di 59 anni e Sergio Bufo di 60 anni.
L'incarico per gli accertamenti tecnici sarà conferito il 19 luglio.
Intanto nell'inchiesta della Capitaneria di porto, coordinata dalla pm Luisiana di Vittorio, gli indagati salgono a tre. Oltre al comandante, il 63enne siciliano Giuseppe Petralia, unico superstite tra coloro che erano a bordo della imbarcazione affondata, e all'armatore Antonio Santini, legale rappresentante della società Ilma di Ancona proprietaria del rimorchiatore e del pontone, la Procura di Bari ha iscritto nel registro degli indagati anche Stefano Marchionne, presidente della società armatrice.
Nei loro confronti la Procura ipotizza i reati di cooperazione colposa in naufragio e omicidio colposo plurimo. Le verifiche tecniche consisteranno nella «Estrazione e successivo esame dei dati e immagini presenti sul videoregistratore digitale /DVR) in dotazione al pontone AD3».
Il pontone era agganciato al rimorchiatore al momento dell'affondamento. Nel naufragio sono morti tre componenti dell'equipaggio (il 65enne Luciano Bigoni e il 58enne Andrea Massimo Loi, entrambi di Ancona, e il 63enne di origini tunisine e residente a Pescara Jelali Ahmed) e altri due risultano tuttora dispersi: si tratta di due marittimi pugliesi, entrambi di Molfetta, Mauro Mongelli di 59 anni e Sergio Bufo di 60 anni.
L'incarico per gli accertamenti tecnici sarà conferito il 19 luglio.
Intanto nell'inchiesta della Capitaneria di porto, coordinata dalla pm Luisiana di Vittorio, gli indagati salgono a tre. Oltre al comandante, il 63enne siciliano Giuseppe Petralia, unico superstite tra coloro che erano a bordo della imbarcazione affondata, e all'armatore Antonio Santini, legale rappresentante della società Ilma di Ancona proprietaria del rimorchiatore e del pontone, la Procura di Bari ha iscritto nel registro degli indagati anche Stefano Marchionne, presidente della società armatrice.
Nei loro confronti la Procura ipotizza i reati di cooperazione colposa in naufragio e omicidio colposo plurimo. Le verifiche tecniche consisteranno nella «Estrazione e successivo esame dei dati e immagini presenti sul videoregistratore digitale /DVR) in dotazione al pontone AD3».