Cronaca
Rimosso il murale dedicato a «Napoleone» nel quartiere Libertà
Dopo la morte del 42enne, la famiglia ha commissionato il ritratto dell'uomo. È stato cancellato ieri da mani ignote
Bari - giovedì 22 agosto 2024
17.20
È durato pochi giorni, a Bari, in via Babudri, il ritratto della discordia. Quello del 42enne Nicola Ladisa, ucciso al quartiere Libertà. Il volto di «Napoleone» era stato realizzato su una parete, ma ieri alle ore 15.00 alcuni ignoti l'hanno rimosso, a poche ore dall'intervento di una ditta specializzata incaricata dal Comune di Bari.
E con il murale, dopo l'articolo di BariViva.it, è sparita anche la dedica, scritta con lo spray su una parete alta 3 metri accanto al volto dell'uomo: «Gioite, ballate, cantate, abbracciatevi... ma soprattutto amatevi e siate sempre grati perché la vita tutto può dare e tutto può togliere, in un istante. Nicola vive». Uno «scempio - aveva detto Marta Muschiacchio, sorella del 35enne Daniele, il presunto killer reo-confesso - un enorme cenno di sfida ancora una volta a rimarcare l'affronto».
I fatti risalgono al 28 dicembre 2023, quando si udirono diversi colpi di pistola, al culmine di una lite in strada fra Ladisa e suo cognato, Muschiacchio. Le indagini si concentrarono sin da subito su una eredità lasciata dal padre della vittima. L'anziano avrebbe lasciato ai figli alcuni appartamenti, il garage in via Babudri e un lido balneare a Palese. Il mancato accordo tra il 42enne e la sorella, sarebbe stato motivo dei litigi. Sino alla discussione fra i due, un litigio poi sfuggito di mano.
E al Libertà, il suo quartiere, qualcuno evidentemente non ha dimenticato «Napoleone» tanto da tributargli un ritratto. Qualcuno, però, nel quartiere si è indignato e il murale della discordia è stato oscurato. Ignoti lo hanno coperto con la vernice. Al momento non vi sono denunce presentate. Il gesto non è stato rivendicato.
E con il murale, dopo l'articolo di BariViva.it, è sparita anche la dedica, scritta con lo spray su una parete alta 3 metri accanto al volto dell'uomo: «Gioite, ballate, cantate, abbracciatevi... ma soprattutto amatevi e siate sempre grati perché la vita tutto può dare e tutto può togliere, in un istante. Nicola vive». Uno «scempio - aveva detto Marta Muschiacchio, sorella del 35enne Daniele, il presunto killer reo-confesso - un enorme cenno di sfida ancora una volta a rimarcare l'affronto».
I fatti risalgono al 28 dicembre 2023, quando si udirono diversi colpi di pistola, al culmine di una lite in strada fra Ladisa e suo cognato, Muschiacchio. Le indagini si concentrarono sin da subito su una eredità lasciata dal padre della vittima. L'anziano avrebbe lasciato ai figli alcuni appartamenti, il garage in via Babudri e un lido balneare a Palese. Il mancato accordo tra il 42enne e la sorella, sarebbe stato motivo dei litigi. Sino alla discussione fra i due, un litigio poi sfuggito di mano.
E al Libertà, il suo quartiere, qualcuno evidentemente non ha dimenticato «Napoleone» tanto da tributargli un ritratto. Qualcuno, però, nel quartiere si è indignato e il murale della discordia è stato oscurato. Ignoti lo hanno coperto con la vernice. Al momento non vi sono denunce presentate. Il gesto non è stato rivendicato.