Cronaca
Rintracciato dopo una video chiamata con il padre in carcere, in manette giovane esponente della criminalità locale
Il 24enne si nascondeva in un casolare sul lungomare a sud di Bari
Bari - sabato 16 aprile 2022
10.37
Nel pomeriggio di giovedì 14 aprile, gli agenti della Squadra Mobile della Questura di Bari hanno dato esecuzione all'Ordine di carcerazione, disposto dalla Procura Generale presso la Corte d'Appello di Bari, nei confronti di Lorusso Nicola, di anni 24, figlio di Lorusso Umberto, noto esponente di spicco della criminalità organizzata barese che sta scontando una pesante condanna per fatti che lo avevano visto protagonista, dagli inizi degli anni 2000 e per almeno tre lustri, di una cruenta lotta armata con il contrapposto clan "Campanale", al quartiere San Girolamo di Bari.
Il 24enne destinatario del provvedimento di cattura è stato rintracciato in un casolare sul lungomare a sud di Bari, ove aveva trovato riparo per sottrarsi all'esecuzione dell'ordine di carcerazione.
Le indagini, avviate lo scorso mese di gennaio subito dopo l'emissione dell'Ordine di carcerazione, caratterizzate da servizi tipici e aticipi di polizia giudiziaria, hanno consentito di monitorare gli spostamenti e localizzare il giovane pregiudicato nel sito dove è stato arrestato. Nella circostanza, insieme ad altri congiunti, aveva appena terminato una conversazione audio-video con il genitore detenuto.
L'uomo, alla vista dei poliziotti, non ha opposto resistenza e, al termine delle formalità di rito, è stato associato presso la casa Circondariale di Bari. Dovrà espiare la pena di un anno e due mesi di reclusione per i reati di lesioni aggravate e di detenzione e porto di armi.
Il 24enne destinatario del provvedimento di cattura è stato rintracciato in un casolare sul lungomare a sud di Bari, ove aveva trovato riparo per sottrarsi all'esecuzione dell'ordine di carcerazione.
Le indagini, avviate lo scorso mese di gennaio subito dopo l'emissione dell'Ordine di carcerazione, caratterizzate da servizi tipici e aticipi di polizia giudiziaria, hanno consentito di monitorare gli spostamenti e localizzare il giovane pregiudicato nel sito dove è stato arrestato. Nella circostanza, insieme ad altri congiunti, aveva appena terminato una conversazione audio-video con il genitore detenuto.
L'uomo, alla vista dei poliziotti, non ha opposto resistenza e, al termine delle formalità di rito, è stato associato presso la casa Circondariale di Bari. Dovrà espiare la pena di un anno e due mesi di reclusione per i reati di lesioni aggravate e di detenzione e porto di armi.