Politica
Ritardi nei pagamenti di Agea, Damascelli: «Intollerabile»
Il consigliere regionale si fa portavoce degli agricoltori pugliesi e bacchetta la Regione Puglia
Bari - sabato 3 febbraio 2018
15.23 Comunicato Stampa
Rinvii intollerabili nei pagamenti da parte di Agea che stanno creando problemi agli agricoltori pugliesi. Per questo, con un comunicato, il consigliere Damascelli si rende portavoce di tale malcontento. Ecco di seguito quanto scrive il consigliere regionale di Forza Italia e vicepresidente della Commissione Agricoltura.
«La Regione Puglia scongeli anche gli ultimi pagamenti dei premi relativi alle domande ammesse a finanziamento delle misure 10 e 11 del Psr Puglia 2014-2020 attivati nel corso della campagna 2016, e degli anticipi della campagna 2017. È quanto ho chiesto in un'interrogazione consiliare, facendomi portavoce del malcontento degli agricoltori pugliesi, costretti ad attendere per oltre un anno lo sblocco di procedure farraginose e lacunose. Nel 2016 furono ammesse a finanziamento 8.240 domande, per un impegno di circa 70 milioni di euro. Le richieste relative alle misure 10 (integrato) e 11 (biologico) furono regolarmente presentate a maggio 2016, ma il portale Sian che gestisce e sviluppa il sistema informativo agricolo nazionale ha evidenziato criticità che, per oltre un anno, non sono state risolte e che hanno di fatto bloccato i relativi pagamenti. Le imprese agricole hanno subito danni ingenti per la mancata erogazione di risorse sulle quali avevano fatto affidamento nella programmazione della loro attività imprenditoriale. A novembre scorso si tenne presso l'Assessorato all'Agricoltura della Regione una riunione con i vertici tecnici di Agea e Sian, alla presenza delle organizzazioni di categoria agricole della Puglia, nella quale fu assunto l'impegno a sanare le situazioni e a procedere alla liquidazione entro il 15 dicembre 2017. Lo stesso assessore assicurò l'immediata erogazione degli aiuti per la campagna 2016, e degli anticipi relativi alla campagna 2017. Ma anche questa scadenza è stata largamente disattesa. Non si può più andare avanti così, con ritardi su ritardi. Gli agricoltori pugliesi hanno il diritto di esigere puntualità nel pagamento dei premi, per poter programmare in modo sereno l'attività delle proprie aziende. E la Regione deve farsi garante di questa legittima aspettativa».
«La Regione Puglia scongeli anche gli ultimi pagamenti dei premi relativi alle domande ammesse a finanziamento delle misure 10 e 11 del Psr Puglia 2014-2020 attivati nel corso della campagna 2016, e degli anticipi della campagna 2017. È quanto ho chiesto in un'interrogazione consiliare, facendomi portavoce del malcontento degli agricoltori pugliesi, costretti ad attendere per oltre un anno lo sblocco di procedure farraginose e lacunose. Nel 2016 furono ammesse a finanziamento 8.240 domande, per un impegno di circa 70 milioni di euro. Le richieste relative alle misure 10 (integrato) e 11 (biologico) furono regolarmente presentate a maggio 2016, ma il portale Sian che gestisce e sviluppa il sistema informativo agricolo nazionale ha evidenziato criticità che, per oltre un anno, non sono state risolte e che hanno di fatto bloccato i relativi pagamenti. Le imprese agricole hanno subito danni ingenti per la mancata erogazione di risorse sulle quali avevano fatto affidamento nella programmazione della loro attività imprenditoriale. A novembre scorso si tenne presso l'Assessorato all'Agricoltura della Regione una riunione con i vertici tecnici di Agea e Sian, alla presenza delle organizzazioni di categoria agricole della Puglia, nella quale fu assunto l'impegno a sanare le situazioni e a procedere alla liquidazione entro il 15 dicembre 2017. Lo stesso assessore assicurò l'immediata erogazione degli aiuti per la campagna 2016, e degli anticipi relativi alla campagna 2017. Ma anche questa scadenza è stata largamente disattesa. Non si può più andare avanti così, con ritardi su ritardi. Gli agricoltori pugliesi hanno il diritto di esigere puntualità nel pagamento dei premi, per poter programmare in modo sereno l'attività delle proprie aziende. E la Regione deve farsi garante di questa legittima aspettativa».