Eventi e cultura
Roberto Giacobbo e Sergio Rubini a Bari per “La notte europea dei ricercatori”
Il divulgatore scientifico e il regista hanno sottolineato il ruolo della ricerca facendo da ponte tra il pubblico e la scienza
Bari - sabato 28 settembre 2024
06.00
La ricerca e i ricercatori: sono loro i protagonisti della serata che si è svolta ieri allo Showille di Bari in via Mario Giannini, 9.
Un'intera serata dedicata all'operato di uomini e donne, medici e ricercatori che, sul territorio pugliese, hanno contribuito all'evoluzione e ai progressi della medicina.
Non solo. Sul palco si sono alternati anche due ospiti d'eccezione che hanno portato il loro contributo e lo hanno esteso a carattere nazionale: Roberto Giacobbo e Sergio Rubini.
L'evento, rientrante nella "Notte europea dei ricercatori e delle ricercatrici", ha focalizzato l'attenzione su una pluralità di temi che hanno abbracciato le mille sfaccettature della scienza: dalle strutture che si sono evolute nel tempo come l'Istituto Tumori Paolo II di Bari, passando per l'impronta della Regione, la fuga di cervelli e le nuove sfide dell'Università, fino al ruolo fondamentale che ha assunto la divulgazione scientifica".
Ed ecco che, dopo una breve introduzione all'evento condotta dalla giornalista Mary De Gennaro e dal direttore generale dell'oncologico barese Alessandro Delle Donne, i protagonisti del talk sono stati: Raffaella Massafra, vicedirettore scientifico dell'IRCCS barese, Stefano Bronzini, rettore dell'Università degli Studi di Bari, Antonio Uricchio, presidente dell'Agenzia nazionale di valutazione del sistema universitario e della ricerca, Pierpaolo Limone, rettore dell'Università Pegaso, e Valeria Tozzi, Direttrice dell'executive master in management della Sanità alla scuola di direzione aziendale dell'Università Bocconi di Milano.
A seguire il contributo dell'amministrazione impersonata da Alessandra Lopez, municipio I: "Avvicinare il mondo della scienza ai cittadini e comprendere affinché possano comprendere sin piccoli quello che la ricerca può fare".
Poi un momento dedicato a Vito Procacci, primario del pronto soccorso del policlinico di Bari venuto a mancare lo scorso agosto. Alla visione della proiezione della sua foto con la bandana e il cartellone #Iorestoacasa i cuori si sono scaldati con un fragoroso applauso.
"La ricerca è qualcosa, per statuto, a risultato incerto - commenta il rettore dell'Universita di Bari, Stefano Bronzini - Il futuro è fatto dal continuare a ricercare e conviene essere ricercatori perché la ricerca non finisce mai, è il futuro".
E poi il momento tanto atteso: la lectio magistralis del divulgatore scientifico Roberto Giacobbo.
Il volto noto di "Freedom" ha accompagnato il pubblico in un viaggio alla scoperta delle origini della medicina e della divulgazione scientifica. Un viaggio che parte dall'Egitto e da una persona in particolare: l'architetto Imotep, il primo ad aver ipotizzato già nel 3000 avanti Cristo che l'uomo si potesse curare. Poi ulteriori tappe con i primi strumenti per operare e le immagini delle primissime "perforazioni" del cranio trovate e fotografate nel cimitero difronte alla piramide di Giza.
E ancora la lectio prosegue con un salto anche in Sud America, ad Ica dove si trovano delle "pietre che raffigurano l'iter o i risultati delle operazioni chirurgiche" con il dubbio però che siano false.
Poi ancora volti di chi ha segnato un passo in più per la ricerca con l'astrofilo "Nostradamus" che riuscirì ad estrarre dalle foglie del salice una sostanza simile all'Aspirina e fu il primo ad ipotizzare che il problema delle morti poteva essere la scarsa igiene dei sanatori e propose quindi la pulizia degli ambienti iniziando ad intuire la presenza di batteri e germi prima ancora di conoscerli.
E poi ancora, Leonardo Da Vinci e la sua perfezione nel disegno dell'anatomia umana fino alla ricerca contemporanea e alla nanotecnologia con la ricerca condotta da medici italiani ad Houston e approfondita durante una puntata di Freedom-oltre il confine.
A chiudere la serata è stato il regista Sergio Rubini che ha fatto una riflessione su un passo di George Louis Borges che ha approfondito una parte di "Mille e una notte" facendo un chiaro riferimento alla volontà di credere, del voler andare avanti e di continuare a credere nella ricerca anche se i primi risultati non sono soddisfacenti.
A corredare la serata ci sono stati momenti di risate e coinvolgimento curato dai "Salvatullo" e poi, a chiusura dell'evento la voce della cantante Luciana Negroponte e la tastiera del musicista Vito di Modugno.
Un'intera serata dedicata all'operato di uomini e donne, medici e ricercatori che, sul territorio pugliese, hanno contribuito all'evoluzione e ai progressi della medicina.
Non solo. Sul palco si sono alternati anche due ospiti d'eccezione che hanno portato il loro contributo e lo hanno esteso a carattere nazionale: Roberto Giacobbo e Sergio Rubini.
L'evento, rientrante nella "Notte europea dei ricercatori e delle ricercatrici", ha focalizzato l'attenzione su una pluralità di temi che hanno abbracciato le mille sfaccettature della scienza: dalle strutture che si sono evolute nel tempo come l'Istituto Tumori Paolo II di Bari, passando per l'impronta della Regione, la fuga di cervelli e le nuove sfide dell'Università, fino al ruolo fondamentale che ha assunto la divulgazione scientifica".
Ed ecco che, dopo una breve introduzione all'evento condotta dalla giornalista Mary De Gennaro e dal direttore generale dell'oncologico barese Alessandro Delle Donne, i protagonisti del talk sono stati: Raffaella Massafra, vicedirettore scientifico dell'IRCCS barese, Stefano Bronzini, rettore dell'Università degli Studi di Bari, Antonio Uricchio, presidente dell'Agenzia nazionale di valutazione del sistema universitario e della ricerca, Pierpaolo Limone, rettore dell'Università Pegaso, e Valeria Tozzi, Direttrice dell'executive master in management della Sanità alla scuola di direzione aziendale dell'Università Bocconi di Milano.
A seguire il contributo dell'amministrazione impersonata da Alessandra Lopez, municipio I: "Avvicinare il mondo della scienza ai cittadini e comprendere affinché possano comprendere sin piccoli quello che la ricerca può fare".
Poi un momento dedicato a Vito Procacci, primario del pronto soccorso del policlinico di Bari venuto a mancare lo scorso agosto. Alla visione della proiezione della sua foto con la bandana e il cartellone #Iorestoacasa i cuori si sono scaldati con un fragoroso applauso.
"La ricerca è qualcosa, per statuto, a risultato incerto - commenta il rettore dell'Universita di Bari, Stefano Bronzini - Il futuro è fatto dal continuare a ricercare e conviene essere ricercatori perché la ricerca non finisce mai, è il futuro".
E poi il momento tanto atteso: la lectio magistralis del divulgatore scientifico Roberto Giacobbo.
Il volto noto di "Freedom" ha accompagnato il pubblico in un viaggio alla scoperta delle origini della medicina e della divulgazione scientifica. Un viaggio che parte dall'Egitto e da una persona in particolare: l'architetto Imotep, il primo ad aver ipotizzato già nel 3000 avanti Cristo che l'uomo si potesse curare. Poi ulteriori tappe con i primi strumenti per operare e le immagini delle primissime "perforazioni" del cranio trovate e fotografate nel cimitero difronte alla piramide di Giza.
E ancora la lectio prosegue con un salto anche in Sud America, ad Ica dove si trovano delle "pietre che raffigurano l'iter o i risultati delle operazioni chirurgiche" con il dubbio però che siano false.
Poi ancora volti di chi ha segnato un passo in più per la ricerca con l'astrofilo "Nostradamus" che riuscirì ad estrarre dalle foglie del salice una sostanza simile all'Aspirina e fu il primo ad ipotizzare che il problema delle morti poteva essere la scarsa igiene dei sanatori e propose quindi la pulizia degli ambienti iniziando ad intuire la presenza di batteri e germi prima ancora di conoscerli.
E poi ancora, Leonardo Da Vinci e la sua perfezione nel disegno dell'anatomia umana fino alla ricerca contemporanea e alla nanotecnologia con la ricerca condotta da medici italiani ad Houston e approfondita durante una puntata di Freedom-oltre il confine.
A chiudere la serata è stato il regista Sergio Rubini che ha fatto una riflessione su un passo di George Louis Borges che ha approfondito una parte di "Mille e una notte" facendo un chiaro riferimento alla volontà di credere, del voler andare avanti e di continuare a credere nella ricerca anche se i primi risultati non sono soddisfacenti.
A corredare la serata ci sono stati momenti di risate e coinvolgimento curato dai "Salvatullo" e poi, a chiusura dell'evento la voce della cantante Luciana Negroponte e la tastiera del musicista Vito di Modugno.