Cronaca
Rogo ristorante a Santo Spirito, nessuna pista esclusa
Al vaglio dei Carabinieri diverse ipotesi
Bari - giovedì 5 ottobre 2023
13.08
Il terribile rogo che ha devastato il dehors esterno e la pedana de "La tana dell'artista", ristorante pizzeria del lungomare Cristoforo Colombo a Santo Spirito, resta al momento avvolto nel mistero.
Al vaglio dei Carabinieri della Compagnia del San Paolo e della locale Stazione le telecamere in zona per comprendere se vi siano stati movimenti sospetti all'alba di giovedì 5 ottobre, movimenti che possano far pensare ad un'azione deliberata.
Nessuna minaccia era giunta ai titolari, conosciuti e ben voluti nella marina nord di Bari, e le ipotesi di una bombola difettosa o di un atto vandalico non sono state scartate, ma restano assai improbabili. I riscontri scientifici saranno dirimenti.
Il ristorante pizzeria lavorava essenzialmente con quegli spazi esterni, anche in inverno, e dunque l'attività appare compromessa.
Si indaga a trecentosessanta gradi e non si esclude nessuna pista, bocche cucite dagli inquirenti.
Intanto in mattinata gli operai hanno provveduto, attraverso l'utilizzo di cestelli automatizzati, alla messa in sicurezza di alcuni cornicioni dello stabile sovrastante il locale, anch'esso danneggiato dal rogo, ma per fortuna disabitato.
Santo Spirito si è risvegliata questa mattina nuovamente con l'incubo di attentati ad attività commerciali, molte delle quali da tempo, come raccontano i rapporti della Direzione Investigativa Antimafia, avvicinate o taglieggiate dalle articolazioni dei clan baresi (in giugno erano stati eseguiti 12 arresti grazie alla denuncia di un imprenditore). Resta forte la sensazione generalizzata in un quartiere periferico di una forte pressione malavitosa su chi investe.
Ma sul rogo di quest'oggi aleggia ancora il mistero, nulla di accertato, nulla di così chiaro. Le prossime settimane saranno dunque decisive per il lavoro degli inquirenti.
Al vaglio dei Carabinieri della Compagnia del San Paolo e della locale Stazione le telecamere in zona per comprendere se vi siano stati movimenti sospetti all'alba di giovedì 5 ottobre, movimenti che possano far pensare ad un'azione deliberata.
Nessuna minaccia era giunta ai titolari, conosciuti e ben voluti nella marina nord di Bari, e le ipotesi di una bombola difettosa o di un atto vandalico non sono state scartate, ma restano assai improbabili. I riscontri scientifici saranno dirimenti.
Il ristorante pizzeria lavorava essenzialmente con quegli spazi esterni, anche in inverno, e dunque l'attività appare compromessa.
Si indaga a trecentosessanta gradi e non si esclude nessuna pista, bocche cucite dagli inquirenti.
Intanto in mattinata gli operai hanno provveduto, attraverso l'utilizzo di cestelli automatizzati, alla messa in sicurezza di alcuni cornicioni dello stabile sovrastante il locale, anch'esso danneggiato dal rogo, ma per fortuna disabitato.
Santo Spirito si è risvegliata questa mattina nuovamente con l'incubo di attentati ad attività commerciali, molte delle quali da tempo, come raccontano i rapporti della Direzione Investigativa Antimafia, avvicinate o taglieggiate dalle articolazioni dei clan baresi (in giugno erano stati eseguiti 12 arresti grazie alla denuncia di un imprenditore). Resta forte la sensazione generalizzata in un quartiere periferico di una forte pressione malavitosa su chi investe.
Ma sul rogo di quest'oggi aleggia ancora il mistero, nulla di accertato, nulla di così chiaro. Le prossime settimane saranno dunque decisive per il lavoro degli inquirenti.