Cronaca
Rubano l'auto ad un ragazzo disabile: era a Palese, ritrovata a Bitonto
Daniele Di Gioia ha pubblicato sui social il suo messaggio fotografando la vettura, poi rinvenuta nelle campagne della città dell'olio
Bari - venerdì 10 maggio 2024
10.26
«Mi hanno rubato l'auto con la quale avevo la possibilità di vivere una vita normale». Inizia così l'appello di Daniele Di Gioia, 33enne diversamente abile, residente a Palese, nel Municipio 5 di Bari, al quale nei giorni scorsi hanno rubato l'auto, ritrovata a poche ore di distanza nelle campagne di Bitonto, ormai cannibalizzata.
Si trattava, in modo particolare, di una Opel Crossland con la quale l'uomo, costretto su una sedie a rotelle, si spostava quotidianamente per fare fisioterapia. A raccontare quanto accaduto è stato proprio Di Gioia che con un post sui social ha voluto lanciare l'allarme affidandosi alle condivisioni nel tentativo di ritrovare la sua auto, uno dei pochi appigli a cui si affida per potersi spostare in città e vivere liberamente la propria vita. «Vi prego di aiutarmi a ritrovarla» è scritto sul web.
A distanza di alcune ore, però, è stato chiamato dal centralino del Commissariato di P.S. di Bitonto e ha scoperto che la vettura si è trasformata in una carcassa e infine è stata cannibalizzata. Il post, che è diventato subito virale ricevendo la solidarietà di molti cittadini che hanno voluto aiutare il giovane, getta nuovamente l'ombra sull'allarme relativo ai furti d'auto, una vera e propria piaga del territorio: un fenomeno sempre in fermento che vede coinvolte le organizzazioni criminali.
Come spiegato più volte, all'interno opera una "squadra operativa" dedita al furto del mezzo, la "squadra dei tagliatori" che seziona le vetture ed una "piattaforma logistica" in grado di ripulire i pezzi nei circuiti dei demolitori compiacenti. La merce rubata, infatti, alimenta il mercato clandestino dei pezzi di ricambio online.
Si trattava, in modo particolare, di una Opel Crossland con la quale l'uomo, costretto su una sedie a rotelle, si spostava quotidianamente per fare fisioterapia. A raccontare quanto accaduto è stato proprio Di Gioia che con un post sui social ha voluto lanciare l'allarme affidandosi alle condivisioni nel tentativo di ritrovare la sua auto, uno dei pochi appigli a cui si affida per potersi spostare in città e vivere liberamente la propria vita. «Vi prego di aiutarmi a ritrovarla» è scritto sul web.
A distanza di alcune ore, però, è stato chiamato dal centralino del Commissariato di P.S. di Bitonto e ha scoperto che la vettura si è trasformata in una carcassa e infine è stata cannibalizzata. Il post, che è diventato subito virale ricevendo la solidarietà di molti cittadini che hanno voluto aiutare il giovane, getta nuovamente l'ombra sull'allarme relativo ai furti d'auto, una vera e propria piaga del territorio: un fenomeno sempre in fermento che vede coinvolte le organizzazioni criminali.
Come spiegato più volte, all'interno opera una "squadra operativa" dedita al furto del mezzo, la "squadra dei tagliatori" che seziona le vetture ed una "piattaforma logistica" in grado di ripulire i pezzi nei circuiti dei demolitori compiacenti. La merce rubata, infatti, alimenta il mercato clandestino dei pezzi di ricambio online.