Attualità
Sacro e profano a Conversano, è polemica per le tette a due passi dalla Basilica
Molti cittadini hanno ritenuto inadeguato il posizionare delle gigantografie dei nudi di Letizia Battaglia vicino a luoghi religiosi
Provincia - giovedì 29 agosto 2019
17.01
Possono delle foto di nudo di donna nel 2019 creare scandalo? Sembrerebbe assurdo, ed invece è quanto sta accadendo a Conversano in questi giorni, e motivo del contendere sono delle gigantografie della fotografa Letizia Battaglia che campeggiano sulla facciata del castello cittadino a due passi dalla Basilica e dall'Episcopio. Soprattutto via social è scoppiata la polemica, e tra chi tira in ballo le immagini alle prostitute e chi si preoccupa di cosa possono pensare i bambini, l'arte così rappresentata viene da più parti definita volgare, e soprattutto si sottolinea l'inadeguatezza nell'ostentare corpi nudi proprio in quel luogo.
A smorzare i toni ci ha pensato lo stesso sindaco della cittadina, Pasquale Loiacono, che sottolinea: «Trovo surreale gridare allo scandalo per alcune immagini artistiche di nudi, e di vita quotidiana, esposte nel 'salotto buono' della città quando costantemente, in ogni momento della nostra giornata, siamo esposti alla volgarità ed all'ostentazione di forme e sostanze grossolani e spesso triviali».
«La vicinanza ai luoghi di culto e alle sedi del clero - sottolinea il primo cittadino - non possono farci cadere nell'equivoco dell'ipocrisia: la Chiesa ha sempre ammirato e sostenuto l'arte, in tutte le sue manifestazioni, alcune delle quali ancora oggi sono fra le più alte espressioni dell'umanità. Qualcuno ha mai pensato di censurare il David di Michelangelo in piazza della Signoria a Firenze?».
A smorzare i toni ci ha pensato lo stesso sindaco della cittadina, Pasquale Loiacono, che sottolinea: «Trovo surreale gridare allo scandalo per alcune immagini artistiche di nudi, e di vita quotidiana, esposte nel 'salotto buono' della città quando costantemente, in ogni momento della nostra giornata, siamo esposti alla volgarità ed all'ostentazione di forme e sostanze grossolani e spesso triviali».
«La vicinanza ai luoghi di culto e alle sedi del clero - sottolinea il primo cittadino - non possono farci cadere nell'equivoco dell'ipocrisia: la Chiesa ha sempre ammirato e sostenuto l'arte, in tutte le sue manifestazioni, alcune delle quali ancora oggi sono fra le più alte espressioni dell'umanità. Qualcuno ha mai pensato di censurare il David di Michelangelo in piazza della Signoria a Firenze?».