Vita di città
Salvarono il piccolo Dylan sugli scogli del Canalone, Decaro incontra le due ragazze
Il sindaco ringrazia Antonella e Ylenia per il gesto: «Bisogna far capire a tutti l'importanza delle manovre salva-vita»
Bari - martedì 27 agosto 2019
12.33
Hanno salvato il piccolo Dylan, caduto sugli scogli della spiaggia fra il Canalone e Lido Adria mercoledì 21 agosto, prestandogli il primo soccorso in attesa dell'arrivo del 118. Un gesto che ha fatto il giro dei social e che è valso alle due ragazze l'affetto e la gratitudine della famiglia e di tutta la città. Questa mattina il sindaco di Antonio Decaro ha incontrato Antonella Tamma e Ylenia Narsete per porgere loro i ringraziamenti a nome dei cittadini di Bari per il nobile gesto. Il bimbo di 3 anni ora sta meglio, è uscito dalla rianimazione e dopo i controlli di rito potrà tornare a casa, con un bel sospiro di sollievo e - fortunatamente - solo il ricordo di una giornata di terrore.
«Ci tenevo a ringraziare Antonella e Ylenia per la determinazione e la professionalità con cui hanno compiuto questo gesto - dice Decaro. È importante far capire a tutti quanto sia fondamentale saper fare e praticare correttamente le manovre salva.vita. Avete dato speranza di vita a un bimbo di 3 anni, vi ringrazio a nome della comunità barese; quel bimbo non si dimenticherà mai di voi. Attraverso Protezione civile e ospedali dovremmo organizzare corsi aperti a tutti, e soprattutto a chi lavora in luoghi pubblici, su come praticare le manovre e il primo soccorso. Stiamo lavorando a un progetto per l'utilizzo di defibrillatori in aree pubbliche, in modo particolare in posti sorvegliati 24 ore su 24 come le hall degli alberghi».
Commosso il racconto di Antonella Tamma, operatrice di corsia all'ospedale San Paolo: «Un giorno indimenticabile - ricorda. Il mio istinto di mamma mi porta a pensare che con questo bimbo ci sarà un rapporto indissolubile. È stata la prima volta su un corpo umano, su un bambino; è molto diverso dalle manovre che si praticano sui manichini. Sono intervenuta perché ho sentito innanzitutto un dovere come cittadina barese. Ho fatto un corso da oss, lavoro con la Sanitaservice e lì ho imparato le manovre di soccorso, in attesa di completare gli esami per il concorso all'ospedale di Foggia. Siamo felicissime, abbiamo fatto un'esperienza forte».
Rivive la scena anche Ylenia Narsete, in forza all'aeronautica militare e portiere di calcio a 5 femminile nella squadra di Molfetta. Nei giorni scorsi aveva raccontato a BariViva i momenti del salvataggio. «Sono soccorritrice, ho esperienza nel primo soccorso anche grazie al mio lavoro. Per fortuna ci siamo trovate lì in quel momento», conclude.
«Ci tenevo a ringraziare Antonella e Ylenia per la determinazione e la professionalità con cui hanno compiuto questo gesto - dice Decaro. È importante far capire a tutti quanto sia fondamentale saper fare e praticare correttamente le manovre salva.vita. Avete dato speranza di vita a un bimbo di 3 anni, vi ringrazio a nome della comunità barese; quel bimbo non si dimenticherà mai di voi. Attraverso Protezione civile e ospedali dovremmo organizzare corsi aperti a tutti, e soprattutto a chi lavora in luoghi pubblici, su come praticare le manovre e il primo soccorso. Stiamo lavorando a un progetto per l'utilizzo di defibrillatori in aree pubbliche, in modo particolare in posti sorvegliati 24 ore su 24 come le hall degli alberghi».
Commosso il racconto di Antonella Tamma, operatrice di corsia all'ospedale San Paolo: «Un giorno indimenticabile - ricorda. Il mio istinto di mamma mi porta a pensare che con questo bimbo ci sarà un rapporto indissolubile. È stata la prima volta su un corpo umano, su un bambino; è molto diverso dalle manovre che si praticano sui manichini. Sono intervenuta perché ho sentito innanzitutto un dovere come cittadina barese. Ho fatto un corso da oss, lavoro con la Sanitaservice e lì ho imparato le manovre di soccorso, in attesa di completare gli esami per il concorso all'ospedale di Foggia. Siamo felicissime, abbiamo fatto un'esperienza forte».
Rivive la scena anche Ylenia Narsete, in forza all'aeronautica militare e portiere di calcio a 5 femminile nella squadra di Molfetta. Nei giorni scorsi aveva raccontato a BariViva i momenti del salvataggio. «Sono soccorritrice, ho esperienza nel primo soccorso anche grazie al mio lavoro. Per fortuna ci siamo trovate lì in quel momento», conclude.