Speciale
Salvo Binetti alla Milano Fashion Week: «Anche i capelli raccontano la ritrovata normalità»
L’hair stylist di Molfetta presente con il brand di Toni Pellegrino in diverse sfilate
Bari - giovedì 29 settembre 2022
12.26
Se la tradizione vuole che gli occhi siano lo specchio dell'anima, la recentissima Milano Fashion Week ci insegna che anche i capelli sono il riflesso della propria personalità. Ce lo rivela Salvo Binetti, hair stylist molfettese che per il brand TONIPELLEGRINO Art & Science ha partecipato all'edizione 2022 della Milano Fashion Week. Una settimana di intense e differenti collaborazioni con numerosi brand.
Come è andata l'esperienza quest'anno?
«Siamo giunti all'ottava edizione della MFW a cui partecipiamo come brand e stavolta è stato ancora più entusiasmante e impegnativo, ma anche diverso dal solito. Tutti i brand sono tornati a sfilare dal vivo in presenza dopo due anni travagliati di pandemia: è stato un bellissimo ritorno e abbiamo potuto collaborare al fianco di grandi brand come Mangano, Calcaterra, Vaishali e Hui. Particolarmente interessante è stata la collaborazione con About You, che quest'anno alla MFW ha portato un vero e proprio contenitore artistico – il AYFW Village – per il quale ogni giorno ci siamo dedicati a quattro sfilate diverse».
Qual è il trend che è emerso da queste giornate di MFW per l'hairstyling?
«In maniera molto chiara si è notato il focus tutto concentrato su capelli molto naturali, ben strutturati e curati ma lontani dagli eccessi e dagli estri a cui eravamo abituati».
Quale significato attribuisci a questa tendenza?
«Sicuramente è il segno della ripresa dalla pandemia: siamo tornati tutti più con i piedi per terra a riassaporare finalmente la semplicità di prima. Dalla direzione avanguardistica che stava prendendo il settore c'è stata invece la tendenza a una ritrovata normalità. Questa naturalezza è stata però compensata dalla propensione da parte di numerosi brand a puntare su accessori (come i cappelli) molto colorati e particolari».
Cosa porti con te come bagaglio di questa esperienza milanese?
«Direi la consapevolezza sempre più chiara che lo stile va inteso su misura per le persone. Ogni look deve essere proporzionato al viso e ai lineamenti, puntando molto sulla naturalezza. È in un certo senso anche un insegnamento per la vita: bisogna essere sempre sé stessi, anche con i propri capelli, migliorandosi senza esagerare, ma cercando la propria autenticità».
Come è andata l'esperienza quest'anno?
«Siamo giunti all'ottava edizione della MFW a cui partecipiamo come brand e stavolta è stato ancora più entusiasmante e impegnativo, ma anche diverso dal solito. Tutti i brand sono tornati a sfilare dal vivo in presenza dopo due anni travagliati di pandemia: è stato un bellissimo ritorno e abbiamo potuto collaborare al fianco di grandi brand come Mangano, Calcaterra, Vaishali e Hui. Particolarmente interessante è stata la collaborazione con About You, che quest'anno alla MFW ha portato un vero e proprio contenitore artistico – il AYFW Village – per il quale ogni giorno ci siamo dedicati a quattro sfilate diverse».
Qual è il trend che è emerso da queste giornate di MFW per l'hairstyling?
«In maniera molto chiara si è notato il focus tutto concentrato su capelli molto naturali, ben strutturati e curati ma lontani dagli eccessi e dagli estri a cui eravamo abituati».
Quale significato attribuisci a questa tendenza?
«Sicuramente è il segno della ripresa dalla pandemia: siamo tornati tutti più con i piedi per terra a riassaporare finalmente la semplicità di prima. Dalla direzione avanguardistica che stava prendendo il settore c'è stata invece la tendenza a una ritrovata normalità. Questa naturalezza è stata però compensata dalla propensione da parte di numerosi brand a puntare su accessori (come i cappelli) molto colorati e particolari».
Cosa porti con te come bagaglio di questa esperienza milanese?
«Direi la consapevolezza sempre più chiara che lo stile va inteso su misura per le persone. Ogni look deve essere proporzionato al viso e ai lineamenti, puntando molto sulla naturalezza. È in un certo senso anche un insegnamento per la vita: bisogna essere sempre sé stessi, anche con i propri capelli, migliorandosi senza esagerare, ma cercando la propria autenticità».