Vita di città
San Valentino, lettera di Antonio Decaro alle figlie
Il sindaco, per la festa degli innamorati, spiega a tutti che " L'amore non è mai violenza"
Bari - giovedì 15 febbraio 2018
Una lunga lettera indirizzata alle sue due giovani figlie, per dire a loro e a tutti ciò che questo sentimento soprattutto non è. Una lettera importante in un periodo come quello in cui viviamo in cui troppo spesso si sente di amori malati, di donne che giustificano la violenza in nome di quello che credono essere amore, di uomini che si nasconfono e nascondono la propria violenza e la propria incapacità di relazionarsi con l'altro sesso dando la colpa dei propri comportamenti alle donne. Ecco le parole di Decaro:
«LETTERA SULL'AMORE. A GIORGIA E CHIARA
Cara Giorgia, cara Chiara.
Oggi è San Valentino e per qualche minuto, sforzandomi di mettere da parte la mia gelosia, proverò a raccontarvi qualcosa sull'amore. Sperando che vi possa aiutare a riconoscerlo, quando arriverà. Il più tardi possibile, ovviamente :)
Sapete, man mano che diventerete grandi, capiterà anche a voi di sentire il cuore battere all'impazzata, di sentire le farfalle nello stomaco, la saliva che si azzera. Proprio nel momento esatto in cui quel ragazzo, all'improvviso, sì proprio lui, avrà incrociato il vostro sguardo, vi avrà rivolto la parola.
È amore, quello? Chi lo sa, non importa. Di sicuro è la prova che avrete incontrato qualcuno che vi fa sorridere. Che vi dà gioia. Imparate a custodire e rispettare quel sorriso e quella gioia. Sono preziosi.
Cara Giorgia, cara Chiara, quello che voglio dirvi è che l'amore non è come quelle canzoni che canto io (storpiandole) al karaoke la domenica. Dove c'è sempre qualcuno che sta male o che «muore d'amore». Ok, è vero, può capitare di soffrire per amore, è normale. Ma l'amore è soprattutto gioia, è rispetto reciproco, è voglia di stare bene insieme.
L'amore è libertà di essere voi stesse, così come siete oggi, libere e spensierate.
Per questo, cara Giorgia, cara Chiara, ho solo una cosa da dirvi. Forse è difficile dire cosa sia l'amore. Ma è facilissimo dire cosa non è. L'amore non è mai ricatto, non è mai sottomissione. L'amore non è MAI violenza.
E se qualcuno proverà a farvi credere il contrario, magari stringendovi il polso un po' più forte, promettendo poi di non farlo più, voi promettetemi di non abbassare mai lo sguardo, promettetemi di non dire mai: forse è colpa mia.
Se succede una cosa del genere, promettetemi che lo pianterete lì dov'è.
Magari datemi l'indirizzo. Che poi ci pensa papà».
«LETTERA SULL'AMORE. A GIORGIA E CHIARA
Cara Giorgia, cara Chiara.
Oggi è San Valentino e per qualche minuto, sforzandomi di mettere da parte la mia gelosia, proverò a raccontarvi qualcosa sull'amore. Sperando che vi possa aiutare a riconoscerlo, quando arriverà. Il più tardi possibile, ovviamente :)
Sapete, man mano che diventerete grandi, capiterà anche a voi di sentire il cuore battere all'impazzata, di sentire le farfalle nello stomaco, la saliva che si azzera. Proprio nel momento esatto in cui quel ragazzo, all'improvviso, sì proprio lui, avrà incrociato il vostro sguardo, vi avrà rivolto la parola.
È amore, quello? Chi lo sa, non importa. Di sicuro è la prova che avrete incontrato qualcuno che vi fa sorridere. Che vi dà gioia. Imparate a custodire e rispettare quel sorriso e quella gioia. Sono preziosi.
Cara Giorgia, cara Chiara, quello che voglio dirvi è che l'amore non è come quelle canzoni che canto io (storpiandole) al karaoke la domenica. Dove c'è sempre qualcuno che sta male o che «muore d'amore». Ok, è vero, può capitare di soffrire per amore, è normale. Ma l'amore è soprattutto gioia, è rispetto reciproco, è voglia di stare bene insieme.
L'amore è libertà di essere voi stesse, così come siete oggi, libere e spensierate.
Per questo, cara Giorgia, cara Chiara, ho solo una cosa da dirvi. Forse è difficile dire cosa sia l'amore. Ma è facilissimo dire cosa non è. L'amore non è mai ricatto, non è mai sottomissione. L'amore non è MAI violenza.
E se qualcuno proverà a farvi credere il contrario, magari stringendovi il polso un po' più forte, promettendo poi di non farlo più, voi promettetemi di non abbassare mai lo sguardo, promettetemi di non dire mai: forse è colpa mia.
Se succede una cosa del genere, promettetemi che lo pianterete lì dov'è.
Magari datemi l'indirizzo. Che poi ci pensa papà».