Cronaca
Santeramo, estorsioni e minacce per farsi assumere da un imprenditore. Presi in cinque
I fatti contestati si sono svolti fra il 2016 e il 2019. Dalle prime ore dell'alba l'esecuzione delle misure cautelari
Provincia - lunedì 17 giugno 2019
10.33
Minacce e tentativi ripetuti di estorsione nel periodo dal 2016 al 2019 nei confronti del titolare di un'impresa alimentare di Santeramo. Questa mattina i poliziotti della Squadra mobile di Bari hanno eseguito cinque provvedimenti cautelari, emessi dal Giudice delle Indagini Preliminari del Tribunale di Bari su richiesta della Procura della Repubblica, a carico di altrettanti soggetti che tra il 2016 e il 2019 hanno posto in essere richieste estorsive nei confronti del titolare di un'impresa operante nel settore agroalimentare di Santeramo in Colle. La misura cautelare è stata eseguita in carcere nei confronti di Cardinale Pietro, di anni 30, Losito Ilarione di anni 43 e Passarelli Francesco di anni 34, residenti a Santeramo in Colle e gravate da precedenti di polizia non specifici, mentre per altri due complici, di anni 28 e di anni 54, incensurati e dimoranti nello stesso comune, il provvedimento del giudice ha previsto l'obbligo di dimora in Santeramo in Colle e il divieto di avvicinamento alla vittima per non meno di 300 metri.
Le indagini di Squadra mobile e Dda hanno permesso di accertare reiterati tentativi di estorsione nei confronti dell'imprenditore perpetrati a partire dagli inizi del 2016 e sino al gennaio 2019, individuando con precisione le responsabilità degli indagati. La vittima, nel gennaio 2019, ha denunciato i fatti ricostruendo la vicenda: vari sono stati i passaggi estorsivi subiti nel tempo dall'imprenditore, che ha dato un nome e un volto ai criminali che a turno lo hanno avvicinato sino ad aggredirlo presso un bar. L'aggressione è avvenuta la sera dell'8 gennaio 2019, e grazie alle testimonianze di alcuni soggetti che hanno assistito ai fatti e hanno cercato di difenderlo da tali aggressioni, gli investigatori hanno acquisitio circostanziati e gravi elementi indiziari sulle condotte illecite di Losito Ilarione -già sospettato di aver provocato l'incendio del veicolo dell'imprenditore nel febbraio 2016- che ha, nell'estate di quello stesso anno, tentato di estorcere alla vittima 5mila euro, supportato nei suoi atti intimidatori da uno dei due indagati colpiti dall'obbligo di dimora, e di Cardinale Pietro che ha preteso, in più occasioni, con violenza e minaccia e con l'ausilio degli altri quattro complici -per altro tutti sospettati di appartenere agli ambienti della malavita locale- di essere assunto presso l'azienda alimentare che anno dopo anno si stava espandendo con aumento di fatturato.
Gli elementi raccolti dalla Squadra Mobile hanno consentito alla Procura della Repubblica di richiedere ed ottenere l'odierno provvedimento cautelare, che ha previsto per tutti gli indagati il reato di tentata estorsione aggravata e continuata e per Losito Ilarione anche l'ipotesi di violenza privata. I tre malviventi colpiti da custodia in carcere sono stati trasferiti nella casa circondariale di Bari, a disposizione dell'Autorità Giudiziaria.
Le indagini di Squadra mobile e Dda hanno permesso di accertare reiterati tentativi di estorsione nei confronti dell'imprenditore perpetrati a partire dagli inizi del 2016 e sino al gennaio 2019, individuando con precisione le responsabilità degli indagati. La vittima, nel gennaio 2019, ha denunciato i fatti ricostruendo la vicenda: vari sono stati i passaggi estorsivi subiti nel tempo dall'imprenditore, che ha dato un nome e un volto ai criminali che a turno lo hanno avvicinato sino ad aggredirlo presso un bar. L'aggressione è avvenuta la sera dell'8 gennaio 2019, e grazie alle testimonianze di alcuni soggetti che hanno assistito ai fatti e hanno cercato di difenderlo da tali aggressioni, gli investigatori hanno acquisitio circostanziati e gravi elementi indiziari sulle condotte illecite di Losito Ilarione -già sospettato di aver provocato l'incendio del veicolo dell'imprenditore nel febbraio 2016- che ha, nell'estate di quello stesso anno, tentato di estorcere alla vittima 5mila euro, supportato nei suoi atti intimidatori da uno dei due indagati colpiti dall'obbligo di dimora, e di Cardinale Pietro che ha preteso, in più occasioni, con violenza e minaccia e con l'ausilio degli altri quattro complici -per altro tutti sospettati di appartenere agli ambienti della malavita locale- di essere assunto presso l'azienda alimentare che anno dopo anno si stava espandendo con aumento di fatturato.
Gli elementi raccolti dalla Squadra Mobile hanno consentito alla Procura della Repubblica di richiedere ed ottenere l'odierno provvedimento cautelare, che ha previsto per tutti gli indagati il reato di tentata estorsione aggravata e continuata e per Losito Ilarione anche l'ipotesi di violenza privata. I tre malviventi colpiti da custodia in carcere sono stati trasferiti nella casa circondariale di Bari, a disposizione dell'Autorità Giudiziaria.