Studenti di Formazione Primaria di Bari in protesta
Studenti di Formazione Primaria di Bari in protesta
Scuola e Lavoro

"Scemo chi si laurea", la rabbia e l'orgoglio degli studenti di Formazione Primaria di Bari

Titolo provocatorio per la campagna in cui si rivendicano diritti e opportunità

Una laurea non può valere quanto un diploma. Gli studenti di Scienze della Formazione Primaria di Bari hanno urlato oggi il loro dissenso: in base alla decisione che il Consiglio di Stato prenderà il 15 novembre, quando si pronuncerà sul ricorso al Tar del Lazio di oltre 60mila diplomati magistrali ante 2001 che chiedono di entrare nelle Gae (Graduatorie a Esaurimento) chiuse nel 2007, i diritti degli studenti universitari verrebbero calpestati, perché il loro percorso di studio verrebbe praticamente equiparato a quello di un normale diplomato.

«Nell'attuazione del nuovo ordinamento è stata eliminata la possibilità di poterci specializzare attraverso un percorso di studi integrativo, rendendo obbligatorio il superamento di ben 3 test di ammissione ad un Corso di Specializzazione i cui principali CFU certificano materie già sostenute durante il percorso universitario di base» si legge nella comunicazione rilanciata dal Coordinamento Nazionale di Scienze della Formazione Primaria Nuovo Ordinamento. «Nel passaggio al nuovo ordinamento ci è stata negata la possibilità di inserirci in GAE, data la chiara volontà di rendere effettivamente ad esaurimento queste graduatorie. I neolaureati in Scienze della Formazione Primaria risultano oggi fortemente penalizzati, poiché si trovano di fatto subordinati a coloro che non sono in possesso di laurea, i diplomati magistrali, il quale titolo è stato considerato abilitante ex lege,e addirittura superati nelle graduatorie per gli incarichi di supplenza. C'è una differenza però, sostanziale. I diplomati magistrali hanno la possibilità di accedere alle GAE, con riserva o a pieno titolo, e ciò crea una evidente disparità a cui nessuna forza politica sembra voler porre rimedio».

«Al momento non sappiamo se il Concorso Nazionale previsto per il 2018 verrà indetto anche per le Classi di Concorso di Infanzia e Primaria. A tal proposito chiediamo alle forze politiche, attualmente impegnate esclusivamente in riforme riguardanti la Scuola Secondaria, in caso di emanazione di un Concorso Nazionale, un piano di attribuzione di punteggi relativi a titoli di studio che sottolinei al meglio la differenza tra una Laurea abilitante e un diploma. Una laurea non può di certo valere meno di un diploma.

Il Coordinamento Nazionale di Scienze della Formazione Primaria Nuovo Ordinamento dunque chiede a tutti i Professori e i Politici di appoggiare l'Associazione e di impegnarsi per far sì che le forze politiche, col sostegno del Governo, ristabiliscano una condizione di rispettosa equità nei confronti di Laureati che investono la propria vita nel duro percorso per diventare insegnanti. Questa campagna è promossa da laureati che da qualche anno vengono superati da diplomati per l'insegnamento nelle scuole, ma che nonostante tutto continuano a credere e sostenere la formazione universitaria. Una domanda frequente ormai, uno sfottò, una presa in giro verso rinunce, sacrifici e abnegazione. Qualcuno decide addirittura di omettere il titolo di studi per avere più chance lavorative. Ma perché? Una laurea è un universo culturale inimmaginabile, un'apertura mentale differente, maggiori competenze da poter spendere nel mondo. Scegliere un laureato significa puntare sul futuro, riconoscere il merito della conoscenza e credere nell'importanza della formazione. Una laurea varrà sempre più di un diploma, specialmente nel mondo del lavoro. Nessuno dovrà dir più #scemochisilaurea. "Scemo sarai tu che non ci provi neanche!"».
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