Cronaca
Sciopero all'Ipersimply di Bariblu, dipendenti sul piede di guerra
Mensilità di luglio divisa in due, i lavoratori non ci stanno e per 16 ore incrociano le braccia
Bari - sabato 12 agosto 2017
Non c'è pace per l'ipermercato sito all'interno del Centro Commerciale Bariblu di Triggiano. Dopo la chiusura dell'Auchan e l'apertura dell'Ipersimply in parte dello spazio occupato dal precedente ipermercato, e la ricollocazione dei dipendenti, si torna sul piede di guerra. Ieri e oggi è, infatti, stato indetto uno sciopero dai dipendenti e dal sindacato in seguito alla decisione dell'azienda Iperblu (attuale proprietaria dell'Ipermercato) di pagare solo il 70% dello stipendio di luglio ai dipendenti. Con il restante 30% della mensilità che dovrebbe arrivare tra la fine di agosto e l'inizio di settembre. Sedici ore di sciopero quindi, nei giorni 11 e 12 agosto, dalle 9 alle 13 e dalle 16 alle 20 con sit-in dei dipendenti all'interno del centro commerciale, per far sentire la propria voce.
Iperblu, in un comunicato, sottolinea come la decisione di dividere in due lo stipendio di luglio sia dovuto a problemi di liquidità. Problemi derivanti da perdite registrate dall'attività sia nel 2016 che in questa prima metà del 2017 (si parla di circa 600 mila euro per lo scorso anno, e circa 300 mila per i primi 6 mesi dell'anno corrente). Dalla società sottolineano, inoltre, come il trend non sia affatto positivo e di aver fatto già presente la situazione al sindacato in vari incontri e che lo sciopero indetto non farà altro che rendere ancora peggiore la situazione.
Il sindacato, dal canto suo, spiega: «Dopo svariati incontri in cui ci hanno propinato il calo del fatturato 2016/primo semestre 2017, per abbattere il costo del lavoro del personale ci è stata fatta una proposta di tagliare tale costo con accordi di prossimità, congelando diritti inalienabili. Ovviamente abbiamo rispedito tale proposta al mittente, e loro hanno rifiutato la nostra proposta di accedere agli ammortizzatori sociali».
Iperblu, in un comunicato, sottolinea come la decisione di dividere in due lo stipendio di luglio sia dovuto a problemi di liquidità. Problemi derivanti da perdite registrate dall'attività sia nel 2016 che in questa prima metà del 2017 (si parla di circa 600 mila euro per lo scorso anno, e circa 300 mila per i primi 6 mesi dell'anno corrente). Dalla società sottolineano, inoltre, come il trend non sia affatto positivo e di aver fatto già presente la situazione al sindacato in vari incontri e che lo sciopero indetto non farà altro che rendere ancora peggiore la situazione.
Il sindacato, dal canto suo, spiega: «Dopo svariati incontri in cui ci hanno propinato il calo del fatturato 2016/primo semestre 2017, per abbattere il costo del lavoro del personale ci è stata fatta una proposta di tagliare tale costo con accordi di prossimità, congelando diritti inalienabili. Ovviamente abbiamo rispedito tale proposta al mittente, e loro hanno rifiutato la nostra proposta di accedere agli ammortizzatori sociali».