Politica
Scuola "Macchie", Melini: «Se sei di Palese devi pagare trasporto pubblico 240 Euro in più»
La consigliera e candidata sindaco: «Sistema che crea evidenti discriminazioni»
Bari - lunedì 29 ottobre 2018
12.50
Problemi con il trasporto alunni per chi frequenta la scuola "Macchie" di Palese, nei pressi dell'aeroporto, inaugurata il 21 marzo 2017. A farsi portavoce della denuncia è la consigliera comunale del Gruppo misto, nonché candidata sindaco, Irma Melini, che in una nota spiega la situazione. «Era il 21 marzo 2017 - dice Melini - quando il sindaco Decaro vantava di aprire la scuola materna "Macchie", a ridosso dell'Aeroporto, dichiarando che quella inaugurazione era "una risposta ai sacrifici delle famiglie". Oggi, dopo un anno e mezzo, le stesse famiglie se vogliono mandare i figli a scuola da Palese a Macchie usufruendo del trasporto alunni devono pagare in più minimo 240 euro a testa altrimenti il servizio non parte. Il paradosso è che bambini residenti nella stessa via, ad esempio via Modugno, risultano in base al civico sia fuori bacino sia dentro bacino, creando una evidente discriminazione fra chi non paga la tariffazione aggiuntiva e chi deve pagare i 240 euro in più».
Un caso, secondo la consigliera comunale, grazie al quale è «Più facile comprendere l'incapacità di questa Amministrazione comunale nella gestione del trasporto alunni, che pur mandando a gara il servizio di trasporto ha definito dei criteri organizzativi che con la cosiddetta formula del "fuori bacino" scaricano sui genitori un costo iniquo. Peccato che a mandare i figli "fuori bacino" sia la stessa Amministrazione che non offre sufficienti posti sul "bacino" scolastico di appartenenza».
«Se - attacca ancora Melini - non possiamo come amministrazione garantire tanti posti di alunni per tutti i bambini di quel bacino di appartenenza perché scarichiamo la sovrattassa sul trasporto ai genitori incolpevoli? A Macchie, prima la scuola impone ai genitori che per attivare il servizio dovevano farne richiesta minimo 10 bambini e fortunatamente aderiscono in 13, poi, una volta consegnate le certificazioni ISEE per il calcolo della quota di contributo da versare in base al reddito (da 24 euro fino anche a 400 euro), i genitori dei 13 bambini hanno scoperto che se residenti a Palese, o da un certo civico in poi di una stessa strada, dovevano versare minimo altre 240 euro a bambino, come tariffa "fuori bacino"».
L'indice accusatore della candidata sindaco è direttamente puntato sull'amministrazione: «Oggi se qualche politico illuminato, dal sindaco all'assessore Romano, al presidente del Municipio, percorresse la strada che per 15 chilometri porta da Palese a Macchie vedrebbe ogni mattina mamme e papà accompagnare a piedi i figli sotto il sole, ma anche sotto la pioggia e alcune donne sono anche incinta, ma soprattutto la strada è quasi una strada in campagna e ci sono anche molti cani randagi».
«Non c'è da perdere altro tempo», dice Melini, che ha inoltrato una «Diffida al sindaco di Bari affinché si adoperi per garantire anche per la materna "Macchie" il servizio di trasporto pubblico degli alunni, senza l'applicazione della iniqua tassa del "fuori bacino". Nella diffida chiarisco che i 900 mila euro investiti nel 2016 per realizzare la Scuola materna "Macchie" rappresentano perfettamente il valore del servizio pubblico che il Comune di Bari offre ai genitori di quel Municipio, oltre che ai nostri bambini che devono crescere in luoghi garantiti e adatti alla socializzazione, come sono le scuole dell'infanzia. Aggiungo che in questa scuola nuova di due anni ci sono le infiltrazioni d'acqua dal soffitto, non funziona il citofono da giugno e manca l'acqua calda e dal 17 settembre sono senza trasporto alunni».
Un caso, secondo la consigliera comunale, grazie al quale è «Più facile comprendere l'incapacità di questa Amministrazione comunale nella gestione del trasporto alunni, che pur mandando a gara il servizio di trasporto ha definito dei criteri organizzativi che con la cosiddetta formula del "fuori bacino" scaricano sui genitori un costo iniquo. Peccato che a mandare i figli "fuori bacino" sia la stessa Amministrazione che non offre sufficienti posti sul "bacino" scolastico di appartenenza».
«Se - attacca ancora Melini - non possiamo come amministrazione garantire tanti posti di alunni per tutti i bambini di quel bacino di appartenenza perché scarichiamo la sovrattassa sul trasporto ai genitori incolpevoli? A Macchie, prima la scuola impone ai genitori che per attivare il servizio dovevano farne richiesta minimo 10 bambini e fortunatamente aderiscono in 13, poi, una volta consegnate le certificazioni ISEE per il calcolo della quota di contributo da versare in base al reddito (da 24 euro fino anche a 400 euro), i genitori dei 13 bambini hanno scoperto che se residenti a Palese, o da un certo civico in poi di una stessa strada, dovevano versare minimo altre 240 euro a bambino, come tariffa "fuori bacino"».
L'indice accusatore della candidata sindaco è direttamente puntato sull'amministrazione: «Oggi se qualche politico illuminato, dal sindaco all'assessore Romano, al presidente del Municipio, percorresse la strada che per 15 chilometri porta da Palese a Macchie vedrebbe ogni mattina mamme e papà accompagnare a piedi i figli sotto il sole, ma anche sotto la pioggia e alcune donne sono anche incinta, ma soprattutto la strada è quasi una strada in campagna e ci sono anche molti cani randagi».
«Non c'è da perdere altro tempo», dice Melini, che ha inoltrato una «Diffida al sindaco di Bari affinché si adoperi per garantire anche per la materna "Macchie" il servizio di trasporto pubblico degli alunni, senza l'applicazione della iniqua tassa del "fuori bacino". Nella diffida chiarisco che i 900 mila euro investiti nel 2016 per realizzare la Scuola materna "Macchie" rappresentano perfettamente il valore del servizio pubblico che il Comune di Bari offre ai genitori di quel Municipio, oltre che ai nostri bambini che devono crescere in luoghi garantiti e adatti alla socializzazione, come sono le scuole dell'infanzia. Aggiungo che in questa scuola nuova di due anni ci sono le infiltrazioni d'acqua dal soffitto, non funziona il citofono da giugno e manca l'acqua calda e dal 17 settembre sono senza trasporto alunni».