Cronaca
Scuola, sanità e spettacolo, sit-in davanti alla Regione: "Servono interventi urgenti"
Cartelli contro la Didattica a distanza e per chiedere riforme strutturali alle istituzioni
Bari - venerdì 26 marzo 2021
12.20
Scuola, sanità e spettacolo. I lavoratori dei tre settori si sono ritrovati davanti al palazzo della Regione Puglia per chiedere risposte alle istituzioni.
"La regione Puglia ha collezionato 13 ordinanze restrittive solo sulla scuola – spiega Terry Marinuzzi, portavoce del comitato "La scuola che vogliamo – scuole diffuse in Puglia" -. Noi scendiamo nuovamente in piazza come abbiamo fatto ogni 15 giorni a partire dal 28 ottobre del 2020 per dire che non ci si può accanire soltanto sui luoghi della cultura e della formazione. Già da fine ottobre abbiamo proposto un modello di scuola sostenibile. Per noi il modello francese che prevede le scuole aperte anche durante il lockdown è vincente poiché conserva l'equilibrio psicofisico dei minori e tutela la salute pubblica. Chiediamo al governo di riaprire le scuole superiori, chiuse ormai da 13 mesi, e chiediamo al presidente Emiliano di attenersi ad ogni disposizione del governo centrale".
Il sindacato Cobas ha chiesto risposte anche sull'emergenza che riguarda la sanità: "Nonostante i mesi estivi per potersi preparare alla seconda ondata – spiega Fabio Frontarrè - ci troviamo in una situazione di precarietà e incapacità di poter contrapporre delle strutture sanitarie a questo virus. Emblematico è l'esempio del pronto soccorso del Policlinico di Bari, dove c'è una situazione di affollamento dei pazienti Covid al netto di un organico piccolissimo. Non ci sono nuove assunzioni, il personale deve sopperire a una enormità di pazienti contagiati. L'ospedale in fiera non fa altro che aumentare il carico di lavoro sugli operatori sanitari".
Tra i settori più colpiti dall'emergenza Covid c'è senza dubbio quello dello spettacolo: "Chiediamo alla regione l'istituzione di un tavolo con le realtà sindacali – spiega Enrico Francone, Cobas Lavoratori dello Spettacolo - . È necessario prevedere un reddito di continuità, la Regione Puglia deve farsi portavoce davanti al governo centrale per chiedere una nuova legge per i lavoratori dello spettacolo. Abbiamo bisogno di una riforma strutturale, le indennità sono state un palliativo e non sono servite a dare un sostegno ai lavoratori. Dopo un anno di fame senza nessuna prospettiva è arrivato il momento di cominciare ad elargire, a capire che dietro i lavoratori ci sono famiglie e persone. In Puglia il comparto dei lavoratori dello spettacolo è di 11.000 persone, la maggior parte di queste sono state esclude dai sostegni".
Durante il sit-in sono stati mostrati degli striscioni per chiedere il rientro a scuola degli studenti pugliesi. I manifestanti hanno mostrato delle scarpe come simbolo dell'assenza dei ragazzi e delle ragazzi, bloccati in casa dalla Didattica a distanza.
"La regione Puglia ha collezionato 13 ordinanze restrittive solo sulla scuola – spiega Terry Marinuzzi, portavoce del comitato "La scuola che vogliamo – scuole diffuse in Puglia" -. Noi scendiamo nuovamente in piazza come abbiamo fatto ogni 15 giorni a partire dal 28 ottobre del 2020 per dire che non ci si può accanire soltanto sui luoghi della cultura e della formazione. Già da fine ottobre abbiamo proposto un modello di scuola sostenibile. Per noi il modello francese che prevede le scuole aperte anche durante il lockdown è vincente poiché conserva l'equilibrio psicofisico dei minori e tutela la salute pubblica. Chiediamo al governo di riaprire le scuole superiori, chiuse ormai da 13 mesi, e chiediamo al presidente Emiliano di attenersi ad ogni disposizione del governo centrale".
Il sindacato Cobas ha chiesto risposte anche sull'emergenza che riguarda la sanità: "Nonostante i mesi estivi per potersi preparare alla seconda ondata – spiega Fabio Frontarrè - ci troviamo in una situazione di precarietà e incapacità di poter contrapporre delle strutture sanitarie a questo virus. Emblematico è l'esempio del pronto soccorso del Policlinico di Bari, dove c'è una situazione di affollamento dei pazienti Covid al netto di un organico piccolissimo. Non ci sono nuove assunzioni, il personale deve sopperire a una enormità di pazienti contagiati. L'ospedale in fiera non fa altro che aumentare il carico di lavoro sugli operatori sanitari".
Tra i settori più colpiti dall'emergenza Covid c'è senza dubbio quello dello spettacolo: "Chiediamo alla regione l'istituzione di un tavolo con le realtà sindacali – spiega Enrico Francone, Cobas Lavoratori dello Spettacolo - . È necessario prevedere un reddito di continuità, la Regione Puglia deve farsi portavoce davanti al governo centrale per chiedere una nuova legge per i lavoratori dello spettacolo. Abbiamo bisogno di una riforma strutturale, le indennità sono state un palliativo e non sono servite a dare un sostegno ai lavoratori. Dopo un anno di fame senza nessuna prospettiva è arrivato il momento di cominciare ad elargire, a capire che dietro i lavoratori ci sono famiglie e persone. In Puglia il comparto dei lavoratori dello spettacolo è di 11.000 persone, la maggior parte di queste sono state esclude dai sostegni".
Durante il sit-in sono stati mostrati degli striscioni per chiedere il rientro a scuola degli studenti pugliesi. I manifestanti hanno mostrato delle scarpe come simbolo dell'assenza dei ragazzi e delle ragazzi, bloccati in casa dalla Didattica a distanza.