Attualità
Sfratti, mancanza di case in affitto e case popolari, Sunia: «Situazione non può che peggiorare»
Intervista ad Angelo Garofoli sulla situazione a Bari e su cosa dovrebbe essere fatto per migliorare
Bari - mercoledì 20 dicembre 2023
L'emergenza abitativa è sempre più importante a Bari. Da tempo si discute di come poter migliorare una situazione in cui i canoni di affitto sono sempre più elevati, molte persone non riescono più a pagare, ed il mercato è ormai quasi completamente orientato verso la locazione breve ai turisti. Ne abbiamo parlato con Angelo Garofoli, segretario Sunia Bari.
Garofoli, qual è la situazione a Bari? C'è da preoccuparsi?
Partiamo dai dati, ovviamente relativi al 2022. In un anno sono stati emessi 234 provvedimenti di sfratto per fine rapporto di locazione, quindi, 234 famiglie non sono uscite da casa perché non trovavano un alloggio disponibile. Mentre il proprietario è stato costretto ad avviare la procedura di sfratto esecutivo. Sempre a Bari, inoltre, abbiamo 990 sfratti per morosità, un numero in cui sono presenti quelli che non pagano perché non vogliono, ma in maggioranza sono coloro che non hanno potuto pagare (morosità incolpevole), per perdita di lavoro, malattie gravi, motivi di cura e così via. La variazione rispetto all'anno precedente è del +168%. Il mercato delle locazioni sta per scomparire a Bari, perché la proprietà edilizia sta man mano orientandosi verso le locazioni turistiche. È più facile e conveniente affittare ai turisti che alle famiglie per una molteplicità di ragioni.
Quali sono le prospettive per il prossimo anno?
Nel 2024 la situazione non può che peggiorare, dato che è stato abolito il reddito/pensione di cittadinanza e il Governo non ha più finanziato il fondo affitti, inoltre non ci sono fondi a sostegno della morosità incolpevole. Risposte al momento sono poche, il mercato locazione è come detto in contrazione, ma le famiglie che non possono avere una casa popolare perché sono formalmente ricche ma non possono avere un mutuo perché per le banche sono povere come fanno? Il quadro spaventa. La giunta regionale pochi giorni fa ha approvato la legge di bilancio, ma quale quota è destinata a queste problematiche? Che cosa si sta facendo per rafforzare e difendere l'edilizia pubblica?
In questa situazione anche i proprietari di casa finiscono per essere vittime, non riuscendo a "mandar via" gli inquilini che non pagano.
Il proprietario di casa è vittima tanto quanto la famiglia sfrattata. Se anche solo avessero confermato il fondo per la morosità incolpevole il proprietario non avrebbe perso i soldi, e avrebbe continuato la locazione e il passaggio da una casa all'altra sarebbe stato più semplice. Manca sempre l'istituzione, il Comune o la Regione cosa fanno per tutto questo? Noi come Sunia da tempo chiediamo che la Regione promuova e organizzi uno stato generale sulle politiche abitative per valutare la situazione e trovare delle soluzioni. È vero che l'85% di italiani sono proprietari di alloggio, ma il restante 15% da chi è rappresentato?
Ci sono altre situazioni che fanno pensare che la situazione rischi di esplodere?
Ci sono altri dati che fanno pensare. Il Censis dice che in Italia ci sono 500mila famiglie che non riusciranno nel 2024 a pagare il mutuo, con un rischio per le banche pari a 60 miliardi. È anche scattata l'inflazione e l'aumento dei tassi di interesse. Le rate oggi superano il 50% del reddito delle famiglie. Abbiamo il notariato che dice che sono stati stipulati il 29,5% in meno di mutui per l'acquisto della prima casa. In corso di discussione al consiglio regionale una riforma della legge di edilizia residenziale pubblica che non parla affatto di come affrontare l'emergenza abitativa, e che potrebbe portare ad un aumento dei canoni di locazione.
Cosa succederà nell'immediato futuro?
Nel 2024 i nodi verranno tutti al pettine, bisogna fare quadrato, ognuno deve prendersi la propria responsabilità. La convocazione degli stati generali sulle politiche abitative è di interesse comune, sia del singolo proprietario privato che delle famiglie in difficoltà.
Garofoli, qual è la situazione a Bari? C'è da preoccuparsi?
Partiamo dai dati, ovviamente relativi al 2022. In un anno sono stati emessi 234 provvedimenti di sfratto per fine rapporto di locazione, quindi, 234 famiglie non sono uscite da casa perché non trovavano un alloggio disponibile. Mentre il proprietario è stato costretto ad avviare la procedura di sfratto esecutivo. Sempre a Bari, inoltre, abbiamo 990 sfratti per morosità, un numero in cui sono presenti quelli che non pagano perché non vogliono, ma in maggioranza sono coloro che non hanno potuto pagare (morosità incolpevole), per perdita di lavoro, malattie gravi, motivi di cura e così via. La variazione rispetto all'anno precedente è del +168%. Il mercato delle locazioni sta per scomparire a Bari, perché la proprietà edilizia sta man mano orientandosi verso le locazioni turistiche. È più facile e conveniente affittare ai turisti che alle famiglie per una molteplicità di ragioni.
Quali sono le prospettive per il prossimo anno?
Nel 2024 la situazione non può che peggiorare, dato che è stato abolito il reddito/pensione di cittadinanza e il Governo non ha più finanziato il fondo affitti, inoltre non ci sono fondi a sostegno della morosità incolpevole. Risposte al momento sono poche, il mercato locazione è come detto in contrazione, ma le famiglie che non possono avere una casa popolare perché sono formalmente ricche ma non possono avere un mutuo perché per le banche sono povere come fanno? Il quadro spaventa. La giunta regionale pochi giorni fa ha approvato la legge di bilancio, ma quale quota è destinata a queste problematiche? Che cosa si sta facendo per rafforzare e difendere l'edilizia pubblica?
In questa situazione anche i proprietari di casa finiscono per essere vittime, non riuscendo a "mandar via" gli inquilini che non pagano.
Il proprietario di casa è vittima tanto quanto la famiglia sfrattata. Se anche solo avessero confermato il fondo per la morosità incolpevole il proprietario non avrebbe perso i soldi, e avrebbe continuato la locazione e il passaggio da una casa all'altra sarebbe stato più semplice. Manca sempre l'istituzione, il Comune o la Regione cosa fanno per tutto questo? Noi come Sunia da tempo chiediamo che la Regione promuova e organizzi uno stato generale sulle politiche abitative per valutare la situazione e trovare delle soluzioni. È vero che l'85% di italiani sono proprietari di alloggio, ma il restante 15% da chi è rappresentato?
Ci sono altre situazioni che fanno pensare che la situazione rischi di esplodere?
Ci sono altri dati che fanno pensare. Il Censis dice che in Italia ci sono 500mila famiglie che non riusciranno nel 2024 a pagare il mutuo, con un rischio per le banche pari a 60 miliardi. È anche scattata l'inflazione e l'aumento dei tassi di interesse. Le rate oggi superano il 50% del reddito delle famiglie. Abbiamo il notariato che dice che sono stati stipulati il 29,5% in meno di mutui per l'acquisto della prima casa. In corso di discussione al consiglio regionale una riforma della legge di edilizia residenziale pubblica che non parla affatto di come affrontare l'emergenza abitativa, e che potrebbe portare ad un aumento dei canoni di locazione.
Cosa succederà nell'immediato futuro?
Nel 2024 i nodi verranno tutti al pettine, bisogna fare quadrato, ognuno deve prendersi la propria responsabilità. La convocazione degli stati generali sulle politiche abitative è di interesse comune, sia del singolo proprietario privato che delle famiglie in difficoltà.