Cronaca
Si rivolsero al boss dopo un'offesa: sospese due agenti della Locale
Dopo l’inchiesta dell'Antimafia, sono partite quattro procedure di sospensione anche all'Amtab, la municipalizzata del trasporto pubblico
Bari - giovedì 29 febbraio 2024
23.15
Le due agenti di Polizia Locale di Bari coinvolte nell'inchiesta che ha portato all'esecuzione di 135 misure cautelari sono state sospese dal servizio. Sono, inoltre, partite quattro procedure di sospensione anche all'interno della municipalizzata Amtab, mentre sono in attesa di completamento altri procedimenti disciplinari.
I fatti risalgono al 13 luglio 2017, quando le due agenti «elevarono solo una delle infrazioni commesse dal trasgressore che reagiva proferendo frasi oltraggiose e implicite minacce meritevoli di segnalazioni all'Autorità Giudiziaria». Tuttavia, «l'autorità da loro riconosciuta - è scritto agli atti - è quella criminale mafiosa visto che entrambe si rivolgono» ad un uomo del clan Parisi, Fabio Fiore, «per metterlo al corrente del comportamento penalmente rilevante tenuto dal trasgressore».
Sempre quest'oggi, infine, sono partite quattro procedure di sospensione anche all'interno dell'Amtab, l'azienda municipalizzata che gestisce il trasporto pubblico urbano, mentre sono in attesa di completamento altri procedimenti disciplinari. A tre dipendenti, Michele De Tullio, soprannominato «sotto ghiaccio» e Tommaso Lovreglio, in Amtab dal 2004, e Massimo Parisi, fratello del capoclan Savino, assunto nel 2011, è stata contestata la estorsione aggravata dal metodo mafioso.
«Gettare fango su un'azienda di quasi 800 unità per 4 persone è pesante da affrontare - ha detto la presidente dell'Amtab, Angela Donvito -. Vogliamo venga fatta luce al più presto». L'azienda, intanto, è in amministrazione giudiziaria perché le indagini hanno dimostrato «la significativa presenza di affiliati del clan Parisi».
I fatti risalgono al 13 luglio 2017, quando le due agenti «elevarono solo una delle infrazioni commesse dal trasgressore che reagiva proferendo frasi oltraggiose e implicite minacce meritevoli di segnalazioni all'Autorità Giudiziaria». Tuttavia, «l'autorità da loro riconosciuta - è scritto agli atti - è quella criminale mafiosa visto che entrambe si rivolgono» ad un uomo del clan Parisi, Fabio Fiore, «per metterlo al corrente del comportamento penalmente rilevante tenuto dal trasgressore».
Sempre quest'oggi, infine, sono partite quattro procedure di sospensione anche all'interno dell'Amtab, l'azienda municipalizzata che gestisce il trasporto pubblico urbano, mentre sono in attesa di completamento altri procedimenti disciplinari. A tre dipendenti, Michele De Tullio, soprannominato «sotto ghiaccio» e Tommaso Lovreglio, in Amtab dal 2004, e Massimo Parisi, fratello del capoclan Savino, assunto nel 2011, è stata contestata la estorsione aggravata dal metodo mafioso.
«Gettare fango su un'azienda di quasi 800 unità per 4 persone è pesante da affrontare - ha detto la presidente dell'Amtab, Angela Donvito -. Vogliamo venga fatta luce al più presto». L'azienda, intanto, è in amministrazione giudiziaria perché le indagini hanno dimostrato «la significativa presenza di affiliati del clan Parisi».