La firma del protocollo sulla violenza di genere
La firma del protocollo sulla violenza di genere
Attualità

Siglato protocollo di intesa interistituzionale contro la violenza di genere: gli impegni del Comune di Bari

Il programma triennale per la prevenzione e il contrasto al fenomeno della violenza di genere e degli abusi e per la tutela delle vittime

L'assessora alla Giustizia e al benessere sociale e ai Diritti civili Elisabetta Vaccarella ha siglato nella giornata di ieri, per conto dell'amministrazione comunale, presso il palazzo della Prefettura di Bari, un protocollo di intesa interistituzionale triennale per la prevenzione e il contrasto al fenomeno della violenza di genere e degli abusi e per la tutela delle vittime, soprattutto in condizioni di particolari vulnerabilità.
L'accordo vede coinvolte, oltre il Comune di Bari, diverse realtà istituzionali: la Prefettura di Bari, l'Ufficio scolastico regionale per la Puglia, l'Università degli Studi Aldo Moro di Bari, l'Azienda ospedaliero universitaria consorziale Policlinico - Ospedale Giovanni XXIII, l'ASL Bari, l'Ordine provinciale dei Medici chirurghi e degli Odontoiatri, l'Ordine regionale delle Psicologhe e Psicologi, l'Ordine regionale degli Assistenti sociali, l'A.P.S. Giraffa Onlus, i Centri Antiviolenza del territorio della Città metropolitana di Bari, il Comitato Pari opportunità dell'Ordine degli Avvocati di Bari, il Tribunale Ordinario di Bari, il Tribunale per i Minorenni di Bari, la Procura della Repubblica presso il Tribunale di Bari, la Procura della Repubblica presso il Tribunale per i Minorenni di Bari, la Questura di Bari, il Comando Provinciale dei Carabinieri, le Consigliere di parità della Città Metropolitana di Bari e della Regione Puglia e l'INPS di Bari.

L'iniziativa nasce dalla necessità di costituire e assicurare un coordinamento di rete contro la violenza e/o l'abuso nei confronti di persone in condizioni di particolare vulnerabilità, nonché una sinergica azione di contrasto mediante lo sviluppo di protocolli mirati di prevenzione che individuino un percorso di accoglienza, tutela e protezione delle vittime attraverso iniziative educative e informative, nonché attraverso la formazione di personale specializzato in grado di assicurare anche un'adeguata emersione di questo fenomeno odioso.
Pertanto, le parti si impegnano a istituire e partecipare a un tavolo di coordinamento, composto da un rappresentante di ognuno dei soggetti firmatari, per l'attuazione e il monitoraggio degli impegni assunti.

"La sigla di questo protocollo - ha commentato Elisabetta Vaccarella - segna un impegno corale che ci vede tutti impegnati ad affrontare una delle sfide più urgenti della nostra società: contrastare la violenza di genere e offrire alle vittime protezione e la concreta possibilità di ricostruire la propria vita. Questa intesa non è solo un formidabile vincolo interistituzionale ma un'assunzione collettiva di responsabilità che ci guiderà a promuovere un cambiamento culturale che renda la violenza inaccettabile in ogni sua forma".

Le finalità del protocollo consistono, quindi, nel consolidamento della rete territoriale per la prevenzione e il contrasto della violenza maschile, anche attraverso percorsi educativi mirati riguardanti il cambiamento culturale, tramite l'informazione/formazione permanente degli operatori coinvolti; nella promozione della conoscenza dei servizi già esistenti, al fine di garantire azioni di tutela tempestive ed efficaci; nel rafforzamento di percorsi di tutela delle donne vittime di violenza maschile, al fine di migliorare la qualità delle risposte offerte dai servizi interessati e mantenere un costante rapporto di interlocuzione fra le differenti componenti operanti all'interno del settore; nel supporto ai protocolli di livello distrettuale operanti nel territorio metropolitano.
La rete sarà impegnata principalmente sui seguenti aspetti:
  • lo sviluppo e il rafforzamento di percorsi volti alla tutela delle donne vittime di violenza maschile
  • la formazione permanente degli attori/attrici costituenti la rete territoriale antiviolenza
  • l'educazione alle relazioni sentimentali rivolta alle giovani generazioni tramite incontri nelle scuole, a partire dalle scuole medie inferiori, con studenti/studentesse, genitori ed insegnanti
  • la tutela delle bambine e dei bambini particolarmente vulnerabili divenuti/e orfani a seguito della violenza, agita sulla madre (violenza c.d. assistita) o direttamente su loro stessi
  • il monitoraggio e la prevenzione della violenza maschile agita ai danni delle donne e nei confronti delle donne migranti di nazionalità straniera
  • la mappatura dei servizi esistenti per il recupero degli uomini maltrattanti con relativo monitoraggio dei percorsi richiesti.
Nel dettaglio, il Comune di Bari si impegna a:
  1. promuovere e sostenere, attraverso iniziative specifiche, azioni volte al conseguimento delle pari opportunità fra i generi, alla prevenzione e al contrasto delle discriminazioni e della violenza ovvero promuovere la cultura del cambiamento
  2. promuovere, d'intesa con i soggetti firmatari del protocollo, con altre realtà della società civile e con i Centri antiviolenza, azioni e interventi di sensibilizzazione, di informazione e formazione costante sulle tematiche di contrasto al patriarcato, alla discriminazione e stereotipi generatori della violenza, che siano multidisciplinari e multiprofessionali rivolti ai diversi ambiti e settori coinvolti (socioeducativo, sanitario, culturale, associazionistico, aggregativo, mercato del lavoro), fino a raggiungere la società nel suo complesso, con particolare riguardo alle giovani generazioni
  3. sostenere e potenziare il sistema dei Centri antiviolenza finalizzato alla protezione della donna sola o con bambini/e, vittima di violenza, dal primo ascolto all'accoglienza, all'assistenza psicologica, alla tutela legale, all'orientamento socio-lavorativo
  4. promuovere e sostenere l'attività dei Centri per il trattamento degli autori di violenza (cd. CUAV), in virtù dei programmi di trattamento e recupero dei soggetti responsabili
  5. proteggere con la massima tempestività e prestare accoglienza in emergenza, garantendo servizi di Pronto Intervento Sociale il quale, dopo una prima analisi dalla quale emerga una situazione di violenza, dovrà attivare i Centri antiviolenza per la valutazione del rischio. Il PIS risponde a situazioni di particolari gravità e urgenza, che si possono verificare fuori dall'orario di servizio degli uffici preposti e che richiedono una risposta immediata.
Le realtà associative che costituiscono i Centri antiviolenza del territorio metropolitano aderenti al protocollo sono: LIA; Osservatorio Giulia e Rossella; Pandora; Liberamente c/a Sater; LIA c/a associazione Sud Est Donne; Andromeda c/a ATS cooperativa sociale Sud Est Donne; Riscoprirsi; Io Sono Mia; Oltre; Safiya Onlus; Giardino delle Lune e il Melograno.
  • violenza di genere
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