Servizi sociali
SPRAR "Bari città aperta", firmato l'accordo per la gestione di 39 soggetti
La convenzione siglata tra il Comune e l'Arci sarà biennale e durerà fino al 31 dicembre 2019
Bari - martedì 2 gennaio 2018
18.13 Comunicato Stampa
Dopo la sottoscrizione, venerdì scorso, della convenzione tra Comune di Bari (ente gestore) e ARCI - Comitato Territoriale di Bari (ente attuatore), parte oggi la nuova progettualità dello SPRAR "Bari città aperta", che si concluderà il 31 dicembre 2019. Lo Sprar - Sistema di protezione per richiedenti asilo e rifugiati di Bari, gestito da una Ats composta da ARCI Bari (capofila) ed Etnie onlus, accoglie attualmente 39 beneficiari provenienti da diversi Paesi dell'Africa e dell'Asia, ospitati in piccoli gruppi all'interno di appartamenti in diversi quartieri di Bari dove, con il supporto di operatori professionisti, seguono corsi di lingua italiana, di orientamento legale e orientamento al lavoro, partecipano ad attività di formazione e di integrazione, e svolgono attività di volontariato.
«Prosegue l'impegno dell'assessorato al Welfare per la realizzazione e il potenziamento di azioni innovative e inclusive nel campo dell'accoglienza e del reinserimento sociale -sottolinea Francesca Bottalico-. In questi giorni il rafforzamento della realtà dello Sprar, in rete con Ministero e realtà sociali del territorio, si aggiunge alle importanti esperienze innovative avviate lo scorso anno sul territorio cittadino e già riconosciute a livello nazionale come buone prassi: penso alla Casa delle culture, primo centro polifunzionale per l'accoglienza e l'educazione interculturale, e alle Case di comunità, piccole e medie strutture di accoglienza rivolte ad adulti soli, spesso in povertà a causa di una separazione, a coppie e famiglie in difficoltà. Progetti rivolti ad accogliere e sostenere le persone fragili ma specialmente ad avviarle a progetti di autonomia e inclusione che possono tracciare la strada di un ricatto personale e sociale».
«Entriamo in questo prossimo biennio di lavoro - commenta il presidente di Arci Bari Luca Basso - con molte idee e grande entusiasmo. Abbiamo un progetto ambizioso e innovativo basato sull'apertura e sulla trasparenza, che vogliamo realizzare in forte collaborazione con l'assessorato comunale al Welfare, convinti come siamo che uno Sprar gestito da due associazioni di promozione sociale debba essere una risorsa non solo per il beneficiari che accoglie ma per tutta la comunità in cui opera».
«Prosegue l'impegno dell'assessorato al Welfare per la realizzazione e il potenziamento di azioni innovative e inclusive nel campo dell'accoglienza e del reinserimento sociale -sottolinea Francesca Bottalico-. In questi giorni il rafforzamento della realtà dello Sprar, in rete con Ministero e realtà sociali del territorio, si aggiunge alle importanti esperienze innovative avviate lo scorso anno sul territorio cittadino e già riconosciute a livello nazionale come buone prassi: penso alla Casa delle culture, primo centro polifunzionale per l'accoglienza e l'educazione interculturale, e alle Case di comunità, piccole e medie strutture di accoglienza rivolte ad adulti soli, spesso in povertà a causa di una separazione, a coppie e famiglie in difficoltà. Progetti rivolti ad accogliere e sostenere le persone fragili ma specialmente ad avviarle a progetti di autonomia e inclusione che possono tracciare la strada di un ricatto personale e sociale».
«Entriamo in questo prossimo biennio di lavoro - commenta il presidente di Arci Bari Luca Basso - con molte idee e grande entusiasmo. Abbiamo un progetto ambizioso e innovativo basato sull'apertura e sulla trasparenza, che vogliamo realizzare in forte collaborazione con l'assessorato comunale al Welfare, convinti come siamo che uno Sprar gestito da due associazioni di promozione sociale debba essere una risorsa non solo per il beneficiari che accoglie ma per tutta la comunità in cui opera».