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Scuola e Lavoro

Stabilizzazione dei dipendenti Arif, revocato lo sciopero del 31 gennaio a Bari

Sindacati soddisfatti dopo l'incontro nella sede della Regione Puglia: «Continueremo a lavorare per abolizione del precariato»

Passo indietro dei lavoratori dell'agenzia regionale Arif, che avevano indetto uno sciopero per il 31 gennaio davanti alla sede della presidenza della Regione Puglia, sul lungomare di Bari. A comunicare la decisione sono le sigle sindacali Fai, Flai e Uila, che in una nota spiegano di aver considerato «Proficuo l'incontro alla presenza del consigliere del presidente Emiliano, Domenico De Santis, del commissario straordinario Ranieri e sub commissario Damiani. Un incontro teso a chiarire la posizione dell'Ente sulle stabilizzazioni del personale impiegatizio a tempo determinato (ex Sma) e sulla natura del contratto di lavoro da applicarsi al personale dell'agenzia».

Secondo le tre sigle confederali, «Viene confermata la volontà, come prevista dalle leggi regionali, che i rapporti di lavoro in essere, così come quelli della somministrazione, continuino ad essere regolati dal contratto collettivo di lavoro idraulico forestale. Proprio per tutelare i 900 lavoratori interessati, ai quali viene applicata tale tipologia contrattuale, i sindacati hanno condiviso con la presidenza e l'ente l'avvio del negoziato per il rinnovo del contratto integrativo regionale, successivamente all'espletamento delle procedure concorsuali».

«La necessità di cercare un incontro interlocutorio con i vertici regionali era tesa a definire le procedure di stabilizzazione del personale impiegatizio, in conformità a quanto previsto dal D.Lgs. 75/2017, art. 20. Le organizzazioni continueranno a lavorare per l'applicazione piena della legge Madìa per il superamento del precariato e per elevare sempre più il valore del contratto integrativo di settore. Attendono, quindi, la convocazione per la presentazione del piano dei fabbisogni prevista per il 3 febbraio al fine di verificare nei fatti gli impegni assunti nell'incontro odierno e respingono ogni forma di pseudo-sindacato teso ad avvelenare i rapporti istituzionali e di buona concertazione che da sempre distinguono il sindacato confederale».
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