Eventi e cultura
"Storia di un italiano", in Mediateca Vito Antonio Leuzzi
Durante l'incontro focus su Bari rifugio dei profughi dopo l'8 settembre 1943
Bari - lunedì 25 febbraio 2019
9.59
Per il racconto dei cento anni della storia del nostro Paese, il secondo incontro in Mediateca Regionale Pugliese ha visto la partecipazione del professore Vito Antonio Leuzzi, nell'ambito della rassegna ''La Storia di un Italiano'', un ciclo di 37 episodi della serie televisiva ''Storia di un Italiano'' di Alberto Sordi, dal 1900 al 2000. Giunti al terzo episodio, Alberto Sordi, attraverso estratti dai suoi film e filmati inediti, ripercorre i primi esperimenti del '900 la prima e la seconda guerra mondiale ed in particolare proprio il terzo episodio racconta l'8 settembre del 1943. Ad introdurre la proiezione il prof. Leuzzi.
Professore, una fotografia di quei giorni è possibile vederla grazie al film di Luigi Comencini con Alberto Sordi, in ''Tutti a Casa'' del 1960. La famosissima scena della telefonata al comando, «Qui succede una cosa incredibile! I tedeschi si sono alleati con gli americani!» È l'8 settembre 1943 ed il Generale Badoglio proclama l'armistizio alla Radio.
«Una storia ancora oggi, difficile da raccontare - spiega Leuzzi - Grazie ad attori come Alberto Sordi e registi come Comencini, si ha l'opportunità di prendere in esame il film come oggetto di studio, di analisi e di informazione per le nuove generazioni. La scena della telefonata esprime la realtà del Paese che dopo l'8 settembre perde la propria sovranità ed è occupata da due eserciti. Il centro e il nord del Paese da nazisti, il sud in occupazione alleata, con un rovesciamento di posizione, gli anglo americani non sono più nemici ma vengono per liberare l'Italia. I tedeschi invece da amici si trasformano in feroci nemici. L'8 settembre è una data fondamentale per la storia nazionale, perché rappresenta un punto di non ritorno rispetto a un passato caratterizzato da aspetti tragici. L'Italia è bombardata nel luglio del '43 in due punti fondamentali, la capitale Roma e la Sanità, da Milano a Palermo il Paese è sottoposto a bombardamento aereo da parte degli Anglo Americani e anche Bari viene bombardata nell'aprile del '43. L'armistizio è una scelta obbligata, perché il Paese è caratterizzato non solo dalla devastazione e dalla paura, ma anche dalla fame».
Dall'8 settembre in poi inizia una storia particolarissima che non è stata oggetto di molti approfondimenti.
«Gli anglo americani - continua Leuzzi - sperimentano forme nuove di vita sociale, politica e culturale. Sperimentano le prime forme di democrazia facendo riorganizzare i partiti e dando alla stampa la libertà».
Nasce la prima radio libera nel continente europeo, Radio Bari, che diventa la radio dei profughi.
«Sono intellettuali - conclude il professore - che scappano dalla penisola balcanica o da nord Italia e arrivano a Bari perché si è diffusa la voce della possibilità di organizzarsi per una vita libera. La Puglia soprattutto Bari diventa il più grande centro profughi d'Europa. Dopo l'8 settembre arrivano decine e decine di migliaia di profughi di diversa nazionalità, soprattutto ebrei che scappavano dalla repressione nazista nei Balcani. Ma anche albanesi, greci, jugoslavi e maltesi. Ex campi di concentramento, strutture e scuole venivano requisite per far fronte a tutti coloro che fuggivano dalla guerra. A Bari gli anglo americani requisirono tutte le ville attorno alla città delle aree periferiche da Bari a Carbonara o verso Santo Spirito o Torre a mare. Requisiscono centinaia di ville e di appartamenti nella città. Questa funzione non è solo per Bari ma per l'intera Regione perché tutte le aree della costa salentina, oggi località turistiche vengono destinate ai profughi che incorniciano qui una nuova vita. Sono aspetti studiati in tutto il mondo. Le vicende della storia italiana, non solo sono sconosciute, ma sono oggetto anche di grandi deformazioni oggi».
Per vedere il quarto episodio della serie ''Storia di un Italiano'' l'appuntamento è per domani martedì 26 febbraio. Ingresso libero a partire dalle 16 in via Zanardelli, 30 a Bari. Il tema è l'immediato dopo guerra.
Professore, una fotografia di quei giorni è possibile vederla grazie al film di Luigi Comencini con Alberto Sordi, in ''Tutti a Casa'' del 1960. La famosissima scena della telefonata al comando, «Qui succede una cosa incredibile! I tedeschi si sono alleati con gli americani!» È l'8 settembre 1943 ed il Generale Badoglio proclama l'armistizio alla Radio.
«Una storia ancora oggi, difficile da raccontare - spiega Leuzzi - Grazie ad attori come Alberto Sordi e registi come Comencini, si ha l'opportunità di prendere in esame il film come oggetto di studio, di analisi e di informazione per le nuove generazioni. La scena della telefonata esprime la realtà del Paese che dopo l'8 settembre perde la propria sovranità ed è occupata da due eserciti. Il centro e il nord del Paese da nazisti, il sud in occupazione alleata, con un rovesciamento di posizione, gli anglo americani non sono più nemici ma vengono per liberare l'Italia. I tedeschi invece da amici si trasformano in feroci nemici. L'8 settembre è una data fondamentale per la storia nazionale, perché rappresenta un punto di non ritorno rispetto a un passato caratterizzato da aspetti tragici. L'Italia è bombardata nel luglio del '43 in due punti fondamentali, la capitale Roma e la Sanità, da Milano a Palermo il Paese è sottoposto a bombardamento aereo da parte degli Anglo Americani e anche Bari viene bombardata nell'aprile del '43. L'armistizio è una scelta obbligata, perché il Paese è caratterizzato non solo dalla devastazione e dalla paura, ma anche dalla fame».
Dall'8 settembre in poi inizia una storia particolarissima che non è stata oggetto di molti approfondimenti.
«Gli anglo americani - continua Leuzzi - sperimentano forme nuove di vita sociale, politica e culturale. Sperimentano le prime forme di democrazia facendo riorganizzare i partiti e dando alla stampa la libertà».
Nasce la prima radio libera nel continente europeo, Radio Bari, che diventa la radio dei profughi.
«Sono intellettuali - conclude il professore - che scappano dalla penisola balcanica o da nord Italia e arrivano a Bari perché si è diffusa la voce della possibilità di organizzarsi per una vita libera. La Puglia soprattutto Bari diventa il più grande centro profughi d'Europa. Dopo l'8 settembre arrivano decine e decine di migliaia di profughi di diversa nazionalità, soprattutto ebrei che scappavano dalla repressione nazista nei Balcani. Ma anche albanesi, greci, jugoslavi e maltesi. Ex campi di concentramento, strutture e scuole venivano requisite per far fronte a tutti coloro che fuggivano dalla guerra. A Bari gli anglo americani requisirono tutte le ville attorno alla città delle aree periferiche da Bari a Carbonara o verso Santo Spirito o Torre a mare. Requisiscono centinaia di ville e di appartamenti nella città. Questa funzione non è solo per Bari ma per l'intera Regione perché tutte le aree della costa salentina, oggi località turistiche vengono destinate ai profughi che incorniciano qui una nuova vita. Sono aspetti studiati in tutto il mondo. Le vicende della storia italiana, non solo sono sconosciute, ma sono oggetto anche di grandi deformazioni oggi».
Per vedere il quarto episodio della serie ''Storia di un Italiano'' l'appuntamento è per domani martedì 26 febbraio. Ingresso libero a partire dalle 16 in via Zanardelli, 30 a Bari. Il tema è l'immediato dopo guerra.