Cronaca
Sud barese, finiscono agli arresti 13 esponenti di un gruppo malavitoso locale
I carabinieri hanno dato esecuzione ad un provvedimento per cumulo pene nei confronti di persone fermate nel 2013 per armi e droga
Bari - lunedì 25 settembre 2017
10.13 Comunicato Stampa
Nella mattinata odierna, personale del comando provinciale di Bari ha dato esecuzione ad un provvedimento di cumulo pene, emesso lo scorso 22 settembre dalla Procura Generale della Repubblica di Bari, nei confronti di 13 persone appartenenti ad un gruppo malavitoso dedito al traffico e allo spaccio di droga, operante nel sud barese in una vasta area compresa tra i comuni di Casamassima, Cellamare e Altamura. in particolare: Chiera Antonio, 38enne, di Casamassima; Sidella Giovanni, 34enne, di Casamassima; Stramaglia Vincenzo, 29enne di Casamassima, sono finiti in carcere, dovendo espiare, rispettivamente: 6 anni e 6 mesi, 4 anni e 3 mesi, 1 anno e 1 mese di reclusione; Cimarrusti Antonio, 43enne, di Casamassima; Cristiantielli Pasquale, 31enne, di Casamassima; Carbonara Alessandro, 38enne, di Triggiano; Giordano Domenico, 37enne di Bari; Lagalante Domenico, 27enne di Casamassima; Mele Gianluca, 39enne di Noci, che dagli "arresti domiciliari" sono finiti in carcere, dovendo espiare, i primi tre, rispettivamente, 6 anni e 1 mese, 13 anni e 10 mesi, 1 anno gli ultimi tre deve, invece scontare 6 anni di reclusione. Invece, De Tommaso Angelo, 54enne, di Adelfia, ed Esposito Giuseppe, 33enne, di Casamassima, hanno avuto sospese le pene potendo ottenere una misura alternativa alla detenzione. Per Gilberti Cesare, 42enne, di Cellamare, avendo già espiato la condanna di anni 2 e mesi 10, è stata determinata la sola pena pecuniaria della multa di 14 mila euro, ma resta agli arresti domiciliari per altra causa. Stramaglia Domenico, 38enne di Bari, deve invece espiare 1 anno e 2 mesi di reclusione, con sospensione della pena, potendo ottenere una misura alternativa alla detenzione.
I suddetti provvedimenti scaturiscono da un'importante operazione coordinata dalla direzione distrettuale antimafia di Bari che, nell'ottobre 2013, consentì di sgominare un'organizzazione criminale, operante nella zona sud della provincia barese, dedita al traffico di ingenti quantitativi di sostanze stupefacenti, aggravata dall'utilizzo di armi ed esplosivi, attraverso i quali il gruppo imponeva la propria supremazia sul territorio. In totale, nella richiamata operazione, furono 15 gli arresti eseguiti e diverse furono le persone denunciate in stato di libertà, alcune delle quali oggi colpite da ordine di espiazione pena o ordine di carcerazione per cumulo pena. L'attività principale del gruppo criminale era il traffico degli stupefacenti, in particolare eroina, cocaina e hashish, che consentiva ai componenti del sodalizio di ottenere ingenti guadagni, in parte utilizzati anche per mantenere le famiglie dei sodali detenuti.
Quella disarticolata era una potente organizzazione armata, in grado di disporre di un arsenale di tutto rispetto, costituito da armi di vario genere, compresi fucili d'assalto ak 47 kalashnikov. In tale ambito, significativo risultò il sequestro di armi operato nel 2006 dai carabinieri di Gioia del Colle. In quell'occasione furono arrestati Cimarrusti Antonio e De Iure Domenico, (il primo dei quali colpito oggi da ordine di esecuzione per la carcerazione ad anni 8 di reclusione), poiché in un garage di loro pertinenza furono rinvenuti: 1 kalashnikov, 2 pistole mitragliatrici, 4 fucili, 8 pistole e due giubbotti antiproiettile, oltre a numerose munizioni di vario calibro. Gli accertamenti balistici permisero di accertare che il kalashnikov era stato usato nel clamoroso attentato avvenuto nel maggio del 2004 contro Di Cosola Cosimo, capo dell'omonimo clan mafioso barese. In quell'occasione ignoti esplosero una raffica contro l'abitazione del Di Cosola e lanciarono una granata che distrusse l'auto del famigerato esponente criminale.
I suddetti provvedimenti scaturiscono da un'importante operazione coordinata dalla direzione distrettuale antimafia di Bari che, nell'ottobre 2013, consentì di sgominare un'organizzazione criminale, operante nella zona sud della provincia barese, dedita al traffico di ingenti quantitativi di sostanze stupefacenti, aggravata dall'utilizzo di armi ed esplosivi, attraverso i quali il gruppo imponeva la propria supremazia sul territorio. In totale, nella richiamata operazione, furono 15 gli arresti eseguiti e diverse furono le persone denunciate in stato di libertà, alcune delle quali oggi colpite da ordine di espiazione pena o ordine di carcerazione per cumulo pena. L'attività principale del gruppo criminale era il traffico degli stupefacenti, in particolare eroina, cocaina e hashish, che consentiva ai componenti del sodalizio di ottenere ingenti guadagni, in parte utilizzati anche per mantenere le famiglie dei sodali detenuti.
Quella disarticolata era una potente organizzazione armata, in grado di disporre di un arsenale di tutto rispetto, costituito da armi di vario genere, compresi fucili d'assalto ak 47 kalashnikov. In tale ambito, significativo risultò il sequestro di armi operato nel 2006 dai carabinieri di Gioia del Colle. In quell'occasione furono arrestati Cimarrusti Antonio e De Iure Domenico, (il primo dei quali colpito oggi da ordine di esecuzione per la carcerazione ad anni 8 di reclusione), poiché in un garage di loro pertinenza furono rinvenuti: 1 kalashnikov, 2 pistole mitragliatrici, 4 fucili, 8 pistole e due giubbotti antiproiettile, oltre a numerose munizioni di vario calibro. Gli accertamenti balistici permisero di accertare che il kalashnikov era stato usato nel clamoroso attentato avvenuto nel maggio del 2004 contro Di Cosola Cosimo, capo dell'omonimo clan mafioso barese. In quell'occasione ignoti esplosero una raffica contro l'abitazione del Di Cosola e lanciarono una granata che distrusse l'auto del famigerato esponente criminale.