Attualità
Supporto a imprese e partite Iva, proroga del divieto di licenziamento. Ecco il "decreto sostegno"
Il premier Draghi: «È una risposta parziale, ma è il massimo che abbiamo potuto fare. Già considerata l'ipotesi di un secondo stanziamento»
Bari - sabato 20 marzo 2021
«Questo decreto è una risposta molto significativa, molto consistente alle povertà, al bisogno che hanno le imprese di essere aiutate e ai lavoratori. È una risposta parziale, ma è il massimo che abbiamo potuto fare. I capisaldi del decreto sono il sostegno alle imprese, il sostegno al lavoro e la lotta contro la povertà. Obiettivo è dare più soldi possibile a tutti e più velocemente possibile». Sono queste le parole del premier Mario Draghi per presentare il "decreto sostegno", approvato oggi in Consiglio dei Ministri.
Sono 31 i miliardi stanziati per le misure previste dal decreto, e stanziati su richiesta del Governo Conte. Sono 11 i miliardi destinate alle imprese. I pagamenti dovrebbero iniziare a partire dall'8 aprile.
Previsti contributi a fondo perduto per le aziende che nel 2020 hanno perso almeno il 30% del fatturato medio mensile rispetto al 2019. Eliminato il riferimento ai codici ATECO e innalzata a 10 milioni di euro la soglia massima di fatturato dei soggetti beneficiari. Ai ristori potranno accedere anche le Start-Up. Stanziato un fondo di 700 milioni per il sostegno alla filiera della montagna, sostegni anche a diversi settori colpiti dalla crisi dovuta alla pandemia: fiere, manifestazioni fieristiche internazionali e congressi; cultura e spettacolo, mostre e musei; matrimoni ed eventi privati; attività commerciali o di ristorazione nei centri storici; filiere dell'agricoltura, della pesca e dell'acquacoltura.
Per quanto riguarda i lavoratori previsto il blocco dei licenziamenti fino al 30 giugno 2021 per i lavoratori delle aziende che dispongono di CIG ordinaria e CIG straordinaria (soprattutto industria e agricoltura) e al 31 ottobre 2021 per i lavoratori delle aziende coperte da strumenti in deroga (soprattutto terziario). Rifinanziato il reddito di cittadinanza, e ci saranno ulteriori 3 mesi di reddito di emergenza. «I disoccupati potranno accedere alla Naspi e DisColl anche senza i 30 giorni di lavoro nell'anno precedente - spiega il ministro Orlando - e ci sarà una "coda" di Naspi e DisColl per coloro che non hanno potuto trovare lavoro».
Cancellate le cartelle esattoriali fino a 5 mila euro riferite al periodo 2000-2010 per i soggetti con reddito inferiore a 30 mila euro.
Una sintesi completa delle misure previste nel file allegato.
Sono 31 i miliardi stanziati per le misure previste dal decreto, e stanziati su richiesta del Governo Conte. Sono 11 i miliardi destinate alle imprese. I pagamenti dovrebbero iniziare a partire dall'8 aprile.
Previsti contributi a fondo perduto per le aziende che nel 2020 hanno perso almeno il 30% del fatturato medio mensile rispetto al 2019. Eliminato il riferimento ai codici ATECO e innalzata a 10 milioni di euro la soglia massima di fatturato dei soggetti beneficiari. Ai ristori potranno accedere anche le Start-Up. Stanziato un fondo di 700 milioni per il sostegno alla filiera della montagna, sostegni anche a diversi settori colpiti dalla crisi dovuta alla pandemia: fiere, manifestazioni fieristiche internazionali e congressi; cultura e spettacolo, mostre e musei; matrimoni ed eventi privati; attività commerciali o di ristorazione nei centri storici; filiere dell'agricoltura, della pesca e dell'acquacoltura.
Per quanto riguarda i lavoratori previsto il blocco dei licenziamenti fino al 30 giugno 2021 per i lavoratori delle aziende che dispongono di CIG ordinaria e CIG straordinaria (soprattutto industria e agricoltura) e al 31 ottobre 2021 per i lavoratori delle aziende coperte da strumenti in deroga (soprattutto terziario). Rifinanziato il reddito di cittadinanza, e ci saranno ulteriori 3 mesi di reddito di emergenza. «I disoccupati potranno accedere alla Naspi e DisColl anche senza i 30 giorni di lavoro nell'anno precedente - spiega il ministro Orlando - e ci sarà una "coda" di Naspi e DisColl per coloro che non hanno potuto trovare lavoro».
Cancellate le cartelle esattoriali fino a 5 mila euro riferite al periodo 2000-2010 per i soggetti con reddito inferiore a 30 mila euro.
Una sintesi completa delle misure previste nel file allegato.