Politica
Terremoto nella politica cittadina, Pasquale Di Rella lascia il PD
Il presidente del consiglio comunale affida ad una amara nota la sua scelta di abbandonare il partito
Bari - giovedì 7 dicembre 2017
10.30
Terremoto nella politica barese, Pasquale Di Rella abbandona il Partito Democratico. Il presidente del consiglio comunale risponde così alla non risposta ricevuta in merito alla necessità secondo lui di indire delle primarie per il partito, con le quali stabilire gli eventuali candidati al Parlamento. Una scelta irrevocabile sembra quella di Di Rella, che però sottolinea che non aderirà a nessun altro partito, mantenendo un ruolo imparziale.
«Prendo atto che non c'è alcuna volontà di celebrare le primarie nel Partito Democratico - scrive Pasquale Di Rella - per individuare "dal basso" almeno i candidati al Parlamento nei listini bloccati dei collegi plurinominali. I leaders nazionali e pugliesi del partito hanno ignorato il mio appello, al quale si era aggiunto quello dell'ex Parlamentare Giusy Servodio, poiché, presumibilmente, impegnati nella individuazione dei luoghi ritenuti sicuri nei quali candidarsi o candidare "cerchi e cerchietti magici". Coerentemente con quanto più volte affermato nelle scorse settimane, abbandono, pertanto, il partito ed il Gruppo Consiliare Comunale del PD e transito nel Gruppo Misto».
«Quesro gesto è l'anticamera di un addio all'impegno amministrativo - sottolinea il presidente del consiglio comunale - ma non a quello politico. Non è indispensabile ricoprire un incarico amministrativo per esprimere idee ed elaborare proposte/progetti per servire la propria città: la politica sarà per sempre una passione indomabile. Non mi iscriverò ad alcun partito e terrò, ovviamente, una posizione di imparzialità e di terzietà nell'esercizio delle funzioni di Presidente del Consiglio Comunale di Bari. Lascio il PD, che avevo contribuito a fondare in Puglia al fianco di Michele Emiliano, con tristezza e delusione e con l'amara consapevolezza che non è certamente il partito che sognavamo nel 2007. Altri si sono adattati o rassegnati; io, no».
A questo punto, prossimi alle elezioni nazionali, e vicini all'inizio della campagna elettorale barese, diventa indispensabile cominciare a ragionare sulle figure e sugli uomini di un partito che purtroppo sta perdendo pezzi, e soprattutto perdendo credibilità ed identità nei confronti dei propri elettori. Vedremo se tale decisione di Di Rella avrà un riscontro anche a livello amministrativo in questa fine di legislatura.
«Prendo atto che non c'è alcuna volontà di celebrare le primarie nel Partito Democratico - scrive Pasquale Di Rella - per individuare "dal basso" almeno i candidati al Parlamento nei listini bloccati dei collegi plurinominali. I leaders nazionali e pugliesi del partito hanno ignorato il mio appello, al quale si era aggiunto quello dell'ex Parlamentare Giusy Servodio, poiché, presumibilmente, impegnati nella individuazione dei luoghi ritenuti sicuri nei quali candidarsi o candidare "cerchi e cerchietti magici". Coerentemente con quanto più volte affermato nelle scorse settimane, abbandono, pertanto, il partito ed il Gruppo Consiliare Comunale del PD e transito nel Gruppo Misto».
«Quesro gesto è l'anticamera di un addio all'impegno amministrativo - sottolinea il presidente del consiglio comunale - ma non a quello politico. Non è indispensabile ricoprire un incarico amministrativo per esprimere idee ed elaborare proposte/progetti per servire la propria città: la politica sarà per sempre una passione indomabile. Non mi iscriverò ad alcun partito e terrò, ovviamente, una posizione di imparzialità e di terzietà nell'esercizio delle funzioni di Presidente del Consiglio Comunale di Bari. Lascio il PD, che avevo contribuito a fondare in Puglia al fianco di Michele Emiliano, con tristezza e delusione e con l'amara consapevolezza che non è certamente il partito che sognavamo nel 2007. Altri si sono adattati o rassegnati; io, no».
A questo punto, prossimi alle elezioni nazionali, e vicini all'inizio della campagna elettorale barese, diventa indispensabile cominciare a ragionare sulle figure e sugli uomini di un partito che purtroppo sta perdendo pezzi, e soprattutto perdendo credibilità ed identità nei confronti dei propri elettori. Vedremo se tale decisione di Di Rella avrà un riscontro anche a livello amministrativo in questa fine di legislatura.