Vita di città
Topi, erba incolta e rifiuti. L'allarme di Legambiente e di Retake Bari
Japigia, San Paolo, San Pasquale, lungomare le zone più colpite: «Serve educare i cittadini alla civiltà e l'intervento dell'amministrazione locale»
Bari - martedì 9 luglio 2024
9.41
Erba incolta, ratti, cinghiali e cassonetti in stato di degrado. È questa la situazione che colpisce chi più, chi meno, tutti i vari quartieri di Bari. A segnalarla, con foto aggiornate su mancanze e disagi e postate quasi quotidianamente, è la pagina Facebook BariAllert che si aggiunge all'allarme lanciato dal Circolo Legambiente Eudaimonia Bari Aps – Ets e da Retake Bari.
Basta farsi un giro per le strade dei vari municipi per incorrere facilmente in problemi come, ad esempio, il degrado dei contenitori per la raccolta dei rifiuti che nel municipio II, zona Carrassi- San Pasquale restano chiusi rendendo difficoltoso il rilascio dei rifiuti.
«Sono anni - afferma un cittadino della zona - che questi bidoni non si aprono. Alcuni di noi residenti ha trovato una soluzione provvisoria mettendo una cassetta a un lato del bidone per consentire la sua apertura, ma ogni sera dopo la raccolta dei rifiuti le cassette o scatole poste per aprire i bidoni spariscono e siamo costretti a rimetterle ogni giorno, in attesa che il sistema venga riparato».
Spostandoci verso il quartiere libertà, zona via Brigata Regina, troviamo alcuni cittadini, che mentre aspettano vicino alla fermata del bus, ci pongono le loro lamentele: «Ogni giorno, per andare a lavoro devo prendere il bus e devo aspettarlo dietro a questi bidoni sempre strapieni e in pessime condizioni. Questo per esempio non ha nemmeno le ruote» Se i cassonetti per l'immondizia sono pieni o non si aprono i cittadini sono costretti a conferire i loro rifiuti al di fuori di essi creando un circolo vizioso che porta all'accumulo di immondizia nelle immediate vicinanze dei bidoni. I rifiuti poi, soprattutto in estate, possono diventare un'esca facile per animali poco graditi come ad esempio i topi. La presenza di uno di questi è stato avvistato nel quartiere Japigia nelle vicinanze di via Giustina Rocca.
Ancora. Alcuni cittadini hanno sollevato il problema delle erbacce alte e secche e hanno richiesto una maggiore attenzione e cura durante la fase di potatura di piante e arbusti secchi. Le zone più a rischio sono quelle di via Amendola e del quartiere San Paolo.
Per approfondire il tema abbiamo chiesto un commento e delle possibili soluzioni alle associazioni esperte nel settore. Il Circolo Legambiente di Bari si è espresso sulla situazione della città in merito all'incuria territoriale: «Da presidente del Circolo Legambiente Eudaimonia Bari Aps – Ets, spiega Roberto Antonacci, posso affermare che questa criticità, ormai nota e diffusa, riguarda soprattutto le grandi città dove la pressione antropica spesso genera tale situazione. Certo la situazione è complessa e non si può affrontare con semplicità».
Il presidente ha proposto anche alcune soluzioni al fenomeno sottolineando come il Circolo svolga diversi eventi con l'obiettivo di sensibilizzare i cittadini al tema: «Noi – continua il presidente - crediamo che soprattutto l'inciviltà diffusa determina il peggioramento della qualità della vita dei cittadini. Tuttavia potremmo avere i migliori amministratori locali, fondi europei e nazionali, e ancora, regionali e locali ma con la presenza della inciviltà tutto va in fumo. La maggior parte dei cittadini sono corretti ed hanno buoni propositi ma una piccola percentuale fa danni alla comunità locale».
L'appello al sindaco: «Credo che il nuovo sindaco di Bari Vito Leccese debba ora puntare al trasformare la città attraverso la lotta alla inciviltà perché l'inciviltà determina l'illegalità». In merito alle regole per migliorarsi il Circolo sta avviando uno studio sul grado di civiltà presente in città con l'obiettivo di pubblicare un dossier sulle varie forme di mancato rispetto delle regole da parte dei cittadini per rifinire la lotta contro gli abitanti incivili.
Una problematica sottolineata anche da Retake Bari, una rete di volontari che da oltre dieci anni è attiva sul territorio e che si occupa di riqualificare e di migliorare la città.
«È una situazione complessa che richiede competenze e interventi specifici - spiega Fabrizio Milone, presidente Retake Bari – per quanto riguarda il tema dell'incuria del verde, quest'ultimo è un grossissimo problema perché spesso le erbacce incolte nascondono rifiuti che vengono sminuzzati e resi irrecuperabili quando passano le falciatrici».
Un problema grave quello dei rifiuti nascosti e ridotti in mille pezzi che, soprattutto in estate, può portare a conseguenze ben più ampie, prime fra tutte i possibili incendi e la tossicità di alcune zone dove si concentrano maggiormente i rifiuti come Japigia e San Paolo.
«Non solo – continua Milone - negli ultimi anni sono aumentati i parchi e giardini ma la manutenzione ordinaria non basta. La cura di questi spazi sono spesso appaltati ad aziende esterne per interventi straordinari. Quindi il problema da risolvere è la mancata organizzazione e coordinamento degli interventi tra i vari enti che si occupano di specifici settori».
Sul tema dei bidoni, Retake sottolinea come più volte si sono interfacciati con l'Amiu e di come l'azienda non abbia i fondi necessari per intervenire alla sostituzione dei cassonetti per proteggere il bilancio. «Alcuni cassonetti, spiegano dall'associazione, sono distrutti, incendiati e vandalizzati dagli stessi cittadini. Mentre altri sono scoperchiati a causa delle intemperie. In media abbiamo calcolato un circa 30-40% di cittadini che purtroppo non sa conferire correttamente i rifiuti. Un esempio di questo può essere quello degli esercizi commerciali che, a chiusura, non piegano i cartoni riempiendo subito i bidoni».
Sulle possibili soluzioni al fenomeno Retake da oltre 10 anni si occupa di promuovere e sensibilizzare la coscienza dei cittadini su temi ambientali e di cura degli spazi cittadini. Tra le iniziative messe in campo ci sono state Mozzoni tour, un'iniziativa che punta alla raccolta dei mozziconi, presenti soprattutto in spiaggia, Tappo day, un evento che mira all'evitare la dispersione dei tappi nell'ambiente e molti altri per un totale di minimo tre eventi al mese pensati per coinvolgere la cittadinanza.
Basta farsi un giro per le strade dei vari municipi per incorrere facilmente in problemi come, ad esempio, il degrado dei contenitori per la raccolta dei rifiuti che nel municipio II, zona Carrassi- San Pasquale restano chiusi rendendo difficoltoso il rilascio dei rifiuti.
«Sono anni - afferma un cittadino della zona - che questi bidoni non si aprono. Alcuni di noi residenti ha trovato una soluzione provvisoria mettendo una cassetta a un lato del bidone per consentire la sua apertura, ma ogni sera dopo la raccolta dei rifiuti le cassette o scatole poste per aprire i bidoni spariscono e siamo costretti a rimetterle ogni giorno, in attesa che il sistema venga riparato».
Spostandoci verso il quartiere libertà, zona via Brigata Regina, troviamo alcuni cittadini, che mentre aspettano vicino alla fermata del bus, ci pongono le loro lamentele: «Ogni giorno, per andare a lavoro devo prendere il bus e devo aspettarlo dietro a questi bidoni sempre strapieni e in pessime condizioni. Questo per esempio non ha nemmeno le ruote» Se i cassonetti per l'immondizia sono pieni o non si aprono i cittadini sono costretti a conferire i loro rifiuti al di fuori di essi creando un circolo vizioso che porta all'accumulo di immondizia nelle immediate vicinanze dei bidoni. I rifiuti poi, soprattutto in estate, possono diventare un'esca facile per animali poco graditi come ad esempio i topi. La presenza di uno di questi è stato avvistato nel quartiere Japigia nelle vicinanze di via Giustina Rocca.
Ancora. Alcuni cittadini hanno sollevato il problema delle erbacce alte e secche e hanno richiesto una maggiore attenzione e cura durante la fase di potatura di piante e arbusti secchi. Le zone più a rischio sono quelle di via Amendola e del quartiere San Paolo.
Per approfondire il tema abbiamo chiesto un commento e delle possibili soluzioni alle associazioni esperte nel settore. Il Circolo Legambiente di Bari si è espresso sulla situazione della città in merito all'incuria territoriale: «Da presidente del Circolo Legambiente Eudaimonia Bari Aps – Ets, spiega Roberto Antonacci, posso affermare che questa criticità, ormai nota e diffusa, riguarda soprattutto le grandi città dove la pressione antropica spesso genera tale situazione. Certo la situazione è complessa e non si può affrontare con semplicità».
Il presidente ha proposto anche alcune soluzioni al fenomeno sottolineando come il Circolo svolga diversi eventi con l'obiettivo di sensibilizzare i cittadini al tema: «Noi – continua il presidente - crediamo che soprattutto l'inciviltà diffusa determina il peggioramento della qualità della vita dei cittadini. Tuttavia potremmo avere i migliori amministratori locali, fondi europei e nazionali, e ancora, regionali e locali ma con la presenza della inciviltà tutto va in fumo. La maggior parte dei cittadini sono corretti ed hanno buoni propositi ma una piccola percentuale fa danni alla comunità locale».
L'appello al sindaco: «Credo che il nuovo sindaco di Bari Vito Leccese debba ora puntare al trasformare la città attraverso la lotta alla inciviltà perché l'inciviltà determina l'illegalità». In merito alle regole per migliorarsi il Circolo sta avviando uno studio sul grado di civiltà presente in città con l'obiettivo di pubblicare un dossier sulle varie forme di mancato rispetto delle regole da parte dei cittadini per rifinire la lotta contro gli abitanti incivili.
Una problematica sottolineata anche da Retake Bari, una rete di volontari che da oltre dieci anni è attiva sul territorio e che si occupa di riqualificare e di migliorare la città.
«È una situazione complessa che richiede competenze e interventi specifici - spiega Fabrizio Milone, presidente Retake Bari – per quanto riguarda il tema dell'incuria del verde, quest'ultimo è un grossissimo problema perché spesso le erbacce incolte nascondono rifiuti che vengono sminuzzati e resi irrecuperabili quando passano le falciatrici».
Un problema grave quello dei rifiuti nascosti e ridotti in mille pezzi che, soprattutto in estate, può portare a conseguenze ben più ampie, prime fra tutte i possibili incendi e la tossicità di alcune zone dove si concentrano maggiormente i rifiuti come Japigia e San Paolo.
«Non solo – continua Milone - negli ultimi anni sono aumentati i parchi e giardini ma la manutenzione ordinaria non basta. La cura di questi spazi sono spesso appaltati ad aziende esterne per interventi straordinari. Quindi il problema da risolvere è la mancata organizzazione e coordinamento degli interventi tra i vari enti che si occupano di specifici settori».
Sul tema dei bidoni, Retake sottolinea come più volte si sono interfacciati con l'Amiu e di come l'azienda non abbia i fondi necessari per intervenire alla sostituzione dei cassonetti per proteggere il bilancio. «Alcuni cassonetti, spiegano dall'associazione, sono distrutti, incendiati e vandalizzati dagli stessi cittadini. Mentre altri sono scoperchiati a causa delle intemperie. In media abbiamo calcolato un circa 30-40% di cittadini che purtroppo non sa conferire correttamente i rifiuti. Un esempio di questo può essere quello degli esercizi commerciali che, a chiusura, non piegano i cartoni riempiendo subito i bidoni».
Sulle possibili soluzioni al fenomeno Retake da oltre 10 anni si occupa di promuovere e sensibilizzare la coscienza dei cittadini su temi ambientali e di cura degli spazi cittadini. Tra le iniziative messe in campo ci sono state Mozzoni tour, un'iniziativa che punta alla raccolta dei mozziconi, presenti soprattutto in spiaggia, Tappo day, un evento che mira all'evitare la dispersione dei tappi nell'ambiente e molti altri per un totale di minimo tre eventi al mese pensati per coinvolgere la cittadinanza.