Attualità
Tra misurazione della temperatura e distanziamento, il Bif&st pone le basi per gli eventi post Covid
Il primo festival cinematografico a svolgersi dopo l'epidemia traccia le linee guida, misure rigide anti-Coronavirus e gestione degli ingressi in primis
Bari - venerdì 28 agosto 2020
12.44
Il Bif&st, festival internazionale del cinema di Bari, è il primo evento del genere a svolgersi post lockdown. E in qualche modo sta tracciando le linee guida su come organizzare eventi di questo tipo, che prevedono volenti o nolenti, un buon afflusso di pubblico, in quest'era post Covid. L'emergenza non è finita, i casi aumentano, ma il Paese non può fermarsi, come sottolineato diverse volte dal premier Conte, e come ribadito anche dal presidente della Regione Puglia Emiliano. E allora come fare per far svolgere questo tipo di eventi?
Il Bif&st ha puntato su regole rigide, e contingentamento dei posti. Nelle due arene all'aperto predisposte, in piazza Prefettura e al Castello Svevo, sono stati installati posti a sedere in successione, come previsto dalla legge, ma le sedie da poter occupare sono state solo una parte. Ogni spettatore ha, infatti, intorno a lui 4 posti vuoti, segnati anche da adesivi che vietano la seduta. Così, i posti disponibili in piazza Prefettura effetti vi sono la metà delle sedie posizionate (715 su 1430). Lo stesso dicasi per il Castello, dove a fronte di 300 posti disponibili, solo 150 sono utilizzabili. Al teatro Piccinni, invece, essendo un luogo chiuso, sono solo 232 le poltrone che possono essere occupate su 700. Inoltre, seppur possibile togliersi la mascherina una volta seduti, i cartelloni con le regole invitano tutti a tenerla anche durante le proiezioni.
L'accesso ai luoghi è contingentato, necessario acquistare il biglietto in anticipo, tramite il botteghino oppure online. E, prima di accedere, ad ogni spettatore viene misurata la temperatura. Procedura lunga, che porta qualche ritardo e per la quale si invita il pubblico ad arrivare con congruo anticipo, ma necessaria. Al teatro Margherita, sia per la mostra di Monicelli, che per le diverse presentazioni di libri (inizialmente previste al Castello, ma poi spostate proprio per motivi di sicurezza) solo 40 gli spettatori che possono accedere.
In tutti i luoghi del festival, inoltre, sono stati posizionati distributori di igienizzante per le mani, e durante tutta la durata degli eventi costante la presenza di personale dell'organizzazione, incaricato di promuovere e monitorare le misure di prevenzione (come ad esempio al Margherita dove la security si premurava anche di far mantenere le distanze in coda).
Una rigidità necessaria, come dimostrato dalle relazioni positive avute dal Festival e di cui ha riferito il direttore Felice Laudadio in piazza lo scorso 25 agosto, sottolineando come il Bif&st sia stato definito: «Un modello di manifestazione per le norme di sicurezza» dal Mibact.
Il Bif&st ha puntato su regole rigide, e contingentamento dei posti. Nelle due arene all'aperto predisposte, in piazza Prefettura e al Castello Svevo, sono stati installati posti a sedere in successione, come previsto dalla legge, ma le sedie da poter occupare sono state solo una parte. Ogni spettatore ha, infatti, intorno a lui 4 posti vuoti, segnati anche da adesivi che vietano la seduta. Così, i posti disponibili in piazza Prefettura effetti vi sono la metà delle sedie posizionate (715 su 1430). Lo stesso dicasi per il Castello, dove a fronte di 300 posti disponibili, solo 150 sono utilizzabili. Al teatro Piccinni, invece, essendo un luogo chiuso, sono solo 232 le poltrone che possono essere occupate su 700. Inoltre, seppur possibile togliersi la mascherina una volta seduti, i cartelloni con le regole invitano tutti a tenerla anche durante le proiezioni.
L'accesso ai luoghi è contingentato, necessario acquistare il biglietto in anticipo, tramite il botteghino oppure online. E, prima di accedere, ad ogni spettatore viene misurata la temperatura. Procedura lunga, che porta qualche ritardo e per la quale si invita il pubblico ad arrivare con congruo anticipo, ma necessaria. Al teatro Margherita, sia per la mostra di Monicelli, che per le diverse presentazioni di libri (inizialmente previste al Castello, ma poi spostate proprio per motivi di sicurezza) solo 40 gli spettatori che possono accedere.
In tutti i luoghi del festival, inoltre, sono stati posizionati distributori di igienizzante per le mani, e durante tutta la durata degli eventi costante la presenza di personale dell'organizzazione, incaricato di promuovere e monitorare le misure di prevenzione (come ad esempio al Margherita dove la security si premurava anche di far mantenere le distanze in coda).
Una rigidità necessaria, come dimostrato dalle relazioni positive avute dal Festival e di cui ha riferito il direttore Felice Laudadio in piazza lo scorso 25 agosto, sottolineando come il Bif&st sia stato definito: «Un modello di manifestazione per le norme di sicurezza» dal Mibact.