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Tra movida, traffico e mancanza di parcheggi, viaggio nel quartiere Murat

Le richieste dei cittadini vanno da un'altra area di sosta interrata ad una regolamentazione degli affitti

Il quartiere Murat è il centro della città di Bari. Da sempre polo attrattivo per la presenza di negozi e servizi, vede al suo interno concentrarsi anche quella che oggi si chiama volgarmente movida. I pregi e i difetti del quartiere visti dai cittadini, nelle parole di Franco Neglia, presidente dell'associazione Murattiano Bari.

Quali sono i problemi del quartiere Murat?
Essenzialmente la congestione del traffico. Siccome nel quartiere Murat sono concentrati la gran parte dei servizi pubblici e privati dell'intera città, finisce per esserci una oggettiva concentrazione di traffico. In più, ultimamente, anche in seguito alle recenti riqualificazioni dei diversi contenitori culturali presenti nella zona, dal Kursaal al Margherita, che sono a loro volta naturali attrattori di arrivi anche da parte di persone da tutti i quartieri di Bari e non solo per spettacoli o altro, questo problema è aumentato. È un problema che evidentemente va affrontato con la necessità, a nostro avviso, di fornire la zona di almeno un altro parcheggio interrato, nel centro della città. Ce n'è assoluto bisogno vista la situazione in cui ci troviamo.

E invece quali i punti di forza? Cosa rende unico il quartiere?
Uno dei punti di forza storico del quartiere Murat è quello di essere una sorta di ipermercato all'aperto, nel senso che c'è una altissima concentrazione, anche in termini di qualità, di servizi, di punti vendita commerciali, che ne fanno quindi un attrattore naturale. Inoltre, c'è l'affaccio sul mare che evidentemente completa il richiamo. Non è un caso che negli ultimi anni Bari sia sempre di più una meta non di passaggio da parte dei turisti, ma una meta stanziale. Questi aspetti del quartiere sono i lati positivi principali della zona.

Dal suo punto di vista cosa è stato fatto e cosa non è stato fatto per la zona in questi ultimi anni?
In positivo, come detto, sono stati recuperati una serie di immobili storici, che si trovavano in stato di abbandono, mentre ora sono stati completamente riqualificati e restituiti alla città, non solo al quartiere. Parlo soprattutto di quelli a destinazione culturale. L'aspetto sul quale bisogna avere maggiore coraggio è quello riguardante la razionalizzazione del traffico. Per valorizzare i punti di attrazione del quartiere, a cominciare dalle attività commerciali, è necessario spingere per una ulteriore pedonalizzazione. Ora sono pedonali solo due grandi strade, via Sparano e via Argiro. Noi siamo per una pedonalizzazione dell'intero quadrilatero, sia pure progressiva, con l'obiettivo di valorizzare al massimo le attività. Però questo presuppone che vi siano le condizioni, di qui la necessità del parcheggio di cui parlavo prima. Devono esserci le condizioni che permettano a chi arriva, e vuole accedere al quartiere, possa trovare servizi adeguati. Va bene la mobilità leggera, vanno bene le piste ciclabili, ma è necessario trovare un posto anche alle auto, valorizzando un servizio di trasporto pubblico, con mezzi pubblici che servano tutto il perimetro del quadrilatero, in modo tale che chiunque si può fermare in un punto qualsiasi e accedere poi facilmente al quartiere.

I cittadini che vivono nel quartiere invece che problemi lamentano?
Chi abita in questo quartiere si lamenta del traffico, del casino legato al trasporto privato, e della difficoltà di trovare un posto per la propria auto. Noi siamo possessore di un abbonamento della Zsr che ci dà la possibilità con un pagamento annuale di poter parcheggiare sulle strisce blu. Puntualmente, però, i posti disponibili per parcheggiare per i residenti sono occupati da chi viene nel murattiano per altri motivi, soprattutto di pomeriggio/sera essendo luogo di movida e di forte attrattività. Torniamo sempre allo stesso discorso, essendo questo il problema più sentito anche da chi vive nel quartiere. Ci sono altri problemi più di natura privata, per i quali poco può fare l'amministrazione comunale. Parlo degli affitti alti, o dei locali in stato di abbandono a causa sempre degli affitti alti. Ma su questo è il mercato che comanda.
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