Cronaca
Traffico di droga e detenzione di armi, cinque arresti a Bari
Operazione dei Carabinieri: in manette Maurizio e Giorgio Larizzi. I fatti risalgono al periodo compreso tra il 2015 e il 2018
Bari - giovedì 14 novembre 2024
12.33
Sono 5 gli ordini di carcerazione notificati oggi dai Carabinieri nell'ambito del blitz che nel 2020 consentì di disarticolare una squadra di pusher diretta dai fratelli Maurizio e Giorgio Larizzi. Il primo, di 40 anni, dovrà scontare 15 anni, 10 mesi e 15 giorni, mentre il secondo, di 34 anni, è stato condannato a 14 anni e 5 mesi.
Con i fratelli Larizzi, per i reati - contestati a vario titolo - di associazione finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti e detenzione illegale di armi, sono finiti in carcere Vittorio Russo, di 28 anni, condannato a 1 anno e 26 giorni, e Nicola Ratti, di 29 anni, condannato a 3 anni, 3 mesi e 2 giorni, mentre per Federico Tamma, di 28 anni, condannato a 2 anni, 5 mesi e 15 giorni, la pena è stata sospesa. I fatti per cui i cinque sono stati condannati risalgono agli anni tra il 2015 e il 2018.
Furono in tutto dieci, all'alba del 15 giugno 2020, le persone destinatarie dell'ordinanza di custodia cautelare nell'ambito delle indagini avviate nel 2016 dopo un ferimento avvenuto a Poggiofranco. A essere bersaglio dei killer un pusher, punito per non aver rispettato le direttive dei Palermiti; poi un gruppo concorrente, i Capriati, dediti allo spaccio di droga in numerosi quartieri della città. Vicende, apparentemente slegate tra loro, sulle quali i Carabinieri hanno indagato per anni.
Indagando sull'agguato, gli investigatori della Compagnia di Bari San Paolo hanno scoperto l'esistenza di un gruppo di spacciatori con a capo i fratelli Maurizio e Giorgio Larizzi, vicini al clan Capriati. Le indagini si sono avvalse di intercettazioni e delle dichiarazioni di collaboratori di giustizia ed hanno consentito di svelare l'esistenza di un'associazione che «consolidava il proprio assetto economico con la fornitura di hashish e marijuana, spacciandole e traendone così dei profitti».
Il gruppo, composto da una ventina di persone, si riforniva di droga dall'Olanda e dalla Campania per poi spacciare fra Japigia, San Paolo, Carrassi, Poggiofranco e Murat, marijuana, cocaina e amnesia. Negli atti si fa riferimento al linguaggio criptico che l'organizzazione usava per parlare di droga, come gli «ovetti» al posto di dosi di cocaina. Le indagini hanno poi accertato che uno dei due fratelli Larizzi, Giorgio, andava personalmente in Olanda a rifornirsi di droga che poi spediva.
«La fa arrivare con i camion, la nasconde nelle forme di parmigiano», disse uno degli indagati in un'intercettazione. Riconducibile all'associazione pure un'arma - provento di furto - e 52 chili di hashish ritrovati e sequestrati il 5 giugno 2018. Nel corso delle indagini furono arrestate 17 persone, sequestrate armi e droga.
Con i fratelli Larizzi, per i reati - contestati a vario titolo - di associazione finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti e detenzione illegale di armi, sono finiti in carcere Vittorio Russo, di 28 anni, condannato a 1 anno e 26 giorni, e Nicola Ratti, di 29 anni, condannato a 3 anni, 3 mesi e 2 giorni, mentre per Federico Tamma, di 28 anni, condannato a 2 anni, 5 mesi e 15 giorni, la pena è stata sospesa. I fatti per cui i cinque sono stati condannati risalgono agli anni tra il 2015 e il 2018.
Furono in tutto dieci, all'alba del 15 giugno 2020, le persone destinatarie dell'ordinanza di custodia cautelare nell'ambito delle indagini avviate nel 2016 dopo un ferimento avvenuto a Poggiofranco. A essere bersaglio dei killer un pusher, punito per non aver rispettato le direttive dei Palermiti; poi un gruppo concorrente, i Capriati, dediti allo spaccio di droga in numerosi quartieri della città. Vicende, apparentemente slegate tra loro, sulle quali i Carabinieri hanno indagato per anni.
Indagando sull'agguato, gli investigatori della Compagnia di Bari San Paolo hanno scoperto l'esistenza di un gruppo di spacciatori con a capo i fratelli Maurizio e Giorgio Larizzi, vicini al clan Capriati. Le indagini si sono avvalse di intercettazioni e delle dichiarazioni di collaboratori di giustizia ed hanno consentito di svelare l'esistenza di un'associazione che «consolidava il proprio assetto economico con la fornitura di hashish e marijuana, spacciandole e traendone così dei profitti».
Il gruppo, composto da una ventina di persone, si riforniva di droga dall'Olanda e dalla Campania per poi spacciare fra Japigia, San Paolo, Carrassi, Poggiofranco e Murat, marijuana, cocaina e amnesia. Negli atti si fa riferimento al linguaggio criptico che l'organizzazione usava per parlare di droga, come gli «ovetti» al posto di dosi di cocaina. Le indagini hanno poi accertato che uno dei due fratelli Larizzi, Giorgio, andava personalmente in Olanda a rifornirsi di droga che poi spediva.
«La fa arrivare con i camion, la nasconde nelle forme di parmigiano», disse uno degli indagati in un'intercettazione. Riconducibile all'associazione pure un'arma - provento di furto - e 52 chili di hashish ritrovati e sequestrati il 5 giugno 2018. Nel corso delle indagini furono arrestate 17 persone, sequestrate armi e droga.