
Cronaca
Traffico di droga tra Bari e provincia: 20 anni di carcere a Filippo Capriati
Il figlio Sabino, nel ruolo di organizzatore, è stato condannato a 16 anni, mentre la moglie Angela Giammaria a 8 anni
Bari - martedì 15 aprile 2025
22.28
Condanne da 3 a 20 anni di carcere sono state inflitte, dal giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Bari, Giuseppe Montemurro, per 53 imputati accusati - a vario titolo - di far parte di un'associazione dedita al traffico di stupefacenti, ma anche di riciclaggio, sequestro di persona, detenzione di armi ed estorsione.
L'associazione, come ricostruito dai Carabinieri della Compagnia di Gioia del Colle nell'inchiesta "Partenone" con la quale, a settembre 2023, furono arrestate 67 persone, sarebbe una emanazione del clan mafioso Capriati di Bari vecchia sulla provincia, in particolare in diversi comuni del sud est barese, fra cui Putignano, nel periferico quartiere di San Pietro Piturno, enclave del clan del borgo antico barese, Castellana Grotte, Noci, Alberobello, Locorotondo e Acquaviva delle Fonti.
Tra i condannati ci sono tre esponenti di spicco della storica famiglia mafiosa di Bari vecchia. Filippo Capriati, figlio di Sabino, nipote del boss Antonio e ritenuto al vertice del gruppo criminale, è stato condannato a 20 anni, anche se il giudice ha escluso nei suoi confronti il ruolo da organizzatore dell'associazione. Il figlio Sabino, nel ruolo di organizzatore, è stato condannato a 16 anni, la moglie Angela Giammaria, riconosciuta partecipe dell'associazione per delinquere, a 8 anni.
La pena più alta è stata inflitta anche a Emanuele Carrassi, Carlo Dilena, Giuseppe Lacalendola e Carmelo Recchia. 10 anni, invece, al collaboratore di giustizia Giuseppe La Brocca considerato il referente del gruppo nel rione putignanese di San Pietro Piturno. Le motivazioni della sentenza saranno rese note in 90 giorni.
L'associazione, come ricostruito dai Carabinieri della Compagnia di Gioia del Colle nell'inchiesta "Partenone" con la quale, a settembre 2023, furono arrestate 67 persone, sarebbe una emanazione del clan mafioso Capriati di Bari vecchia sulla provincia, in particolare in diversi comuni del sud est barese, fra cui Putignano, nel periferico quartiere di San Pietro Piturno, enclave del clan del borgo antico barese, Castellana Grotte, Noci, Alberobello, Locorotondo e Acquaviva delle Fonti.
Tra i condannati ci sono tre esponenti di spicco della storica famiglia mafiosa di Bari vecchia. Filippo Capriati, figlio di Sabino, nipote del boss Antonio e ritenuto al vertice del gruppo criminale, è stato condannato a 20 anni, anche se il giudice ha escluso nei suoi confronti il ruolo da organizzatore dell'associazione. Il figlio Sabino, nel ruolo di organizzatore, è stato condannato a 16 anni, la moglie Angela Giammaria, riconosciuta partecipe dell'associazione per delinquere, a 8 anni.
La pena più alta è stata inflitta anche a Emanuele Carrassi, Carlo Dilena, Giuseppe Lacalendola e Carmelo Recchia. 10 anni, invece, al collaboratore di giustizia Giuseppe La Brocca considerato il referente del gruppo nel rione putignanese di San Pietro Piturno. Le motivazioni della sentenza saranno rese note in 90 giorni.