Attualità
Trent'anni fa lo sbarco della Vlora, serie di eventi a Bari e Durazzo
Italia e Albania insieme ricordano quanto accaduto, Decaro: "Immagine impressa nella memoria collettiva della nostra città"
Bari - giovedì 22 luglio 2021
15.58 Comunicato Stampa
In occasione del trentennale dell'arrivo della Vlora nel porto di Bari (8-8-1991/8-8-2021), il Comune di Bari in collaborazione con i Comuni di Durazzo e di Tirana e con il sostegno di Regione Puglia, Consolato generale albanese in Italia e Ambasciata italiana a Tirana, avvia un programma di iniziative congiunte tra Italia e Albania per ricordare l'evento che ha segnato la storia della nostra città e dell'intero Paese, come pure quella della Repubblica Albanese.
Il primo appuntamento, organizzato dalla Fondazione Migrantes in collaborazione con l'IPSAIC - Istituto pugliese per la storia dell'antifascismo e dell'Italia contemporanea e l'associazione "Le Aquile di Seta", si terrà domani, venerdì 23 luglio, alle ore 19, nella Basilica di San Nicola: don Elia Matija, coordinatore nazionale della Pastorale dei Cattolici Albanesi in Italia, celebrerà una messa in ricordo del viaggio della nave Vlora.
Sabato 24 luglio, alle ore 16.30, il fortino Sant'Antonio ospiterà il convegno dal titolo "Le Speranze della dolce Nave - 30 anni dopo. La migrazione del popolo albanese tra passato, presente e sfide futuro". A moderare la discussione il giornalista Rai Carlo Gentile, che condurrà i relatori nel racconto delle proprie storie ed esperienze dirette e racconterà passo dopo passo gli sviluppi dell'integrazione della comunità albanese in Italia in questi lunghi 30 anni. Interverranno don Gianni De Robertis, direttore generale della Fondazione Migrantes, Vito Antonio Leuzzi, direttore dell'IPSAIC, Eva Meksi, che arrivò in Italia con la Vlora; Klodiana Cuka, presidente Integra onlus, Livio Muci, fondatore della casa editrice "Besa"; Rando Devole, sociologo, giornalista, esperto di immigrazioni, suor Roza Biba, membro della comunità albanese a Bari. A portare i saluti istituzionali il prefetto di Bari Antonella Bellomo, l'arcivescovo di Bari-Bitonto mons. Giuseppe Satriano, l'assessora comunale alle Culture Ines Pierucci, il console generale della Repubblica d'Albania a Bari Gentiana Mburimi e Lidia Dalfino, figlia dell'allora sindaco Enrico Dalfino.
Al termine del convegno il pubblico potrà assistere allo spettacolo "Exodus - Migrare è un diritto umano": un'opera transdisciplinare site specific, che ricorda gli esodi e gli approdi dei migranti di ogni tempo intrecciando arte, musica e parola. L'ideazione del progetto vede insieme un artista, Nicola Genco, un musicista, Redi Hasa, e due giornalisti e autori, Giorgia Salicandro e Luigi Taccone, che "assemblano" le proprie esperienze e creatività per costruire un'opera immersiva sviluppata a partire da suggestioni differenti. In scena due attori, Giusy Frallonardo e Dino Perrotta, accompagnati dallo straordinario pianista Ekland Hasa, già solista del Teatro dell'Opera di Tirana.
"Abbiamo pensato questo incontro - dichiara don Gianni de Robertis - non tanto come la rievocazione di un evento, che pure ha avuto dell'incredibile ed è rimasto impresso nella memoria collettiva della nostra città e di tutta l'Italia - la nave Vlora stracarica di esseri umani che l'8 agosto 1991 entrava nel porto di Bari - quanto del cammino che la comunità albanese ha fatto in questi 30 anni, che l'ha portata da essere guardata con timore e diffidenza, a volte con disprezzo, ad essere riconosciuta come una componente importante e apprezzata della società pugliese".
"L'approdo della Nave Vlora, nel porto di Bari, all'indomani della caduta del muro di Berlino, aprì una breccia nelle nostre coscienze e dell'Italia intera - commenta il sindaco Antonio Decaro -. Il carico di persone che lasciò l'Albania sfidò non solo il mare ma un'idea di confine - amministrativo, economico e culturale - che fino ad allora ci era sembrato invalicabile. La Vlora cambiò per sempre la storia di Bari aprendola al mondo e dell'Europa intera, rappresentando il primo esodo migratorio di massa nel Mediterraneo. Da quella storia però è nata una grande amicizia tra due popoli, che in questi trent'anni si è intensificata e la gran parte dei protagonisti di quell'esperienza partecipano oggi attivamente alla vita economica e sociale della Città. Da baresi siamo orgogliosi di come affrontammo allora questo passaggio epocale ma oggi abbiamo bisogno di approfondire i contorni storici e culturali di quell'esperienza. Per questo ringrazio don Gianni e la Fondazione Migrantes per aver promosso questo momento preliminare di discussione".
Il programma delle celebrazioni per il trentennale della Vlora proseguirà nelle giornate del 5 agosto a Durazzo e dell'8 agosto a Bari con iniziative culturali che vedranno il coinvolgimento di autorità italiane e albanesi.
Il primo appuntamento, organizzato dalla Fondazione Migrantes in collaborazione con l'IPSAIC - Istituto pugliese per la storia dell'antifascismo e dell'Italia contemporanea e l'associazione "Le Aquile di Seta", si terrà domani, venerdì 23 luglio, alle ore 19, nella Basilica di San Nicola: don Elia Matija, coordinatore nazionale della Pastorale dei Cattolici Albanesi in Italia, celebrerà una messa in ricordo del viaggio della nave Vlora.
Sabato 24 luglio, alle ore 16.30, il fortino Sant'Antonio ospiterà il convegno dal titolo "Le Speranze della dolce Nave - 30 anni dopo. La migrazione del popolo albanese tra passato, presente e sfide futuro". A moderare la discussione il giornalista Rai Carlo Gentile, che condurrà i relatori nel racconto delle proprie storie ed esperienze dirette e racconterà passo dopo passo gli sviluppi dell'integrazione della comunità albanese in Italia in questi lunghi 30 anni. Interverranno don Gianni De Robertis, direttore generale della Fondazione Migrantes, Vito Antonio Leuzzi, direttore dell'IPSAIC, Eva Meksi, che arrivò in Italia con la Vlora; Klodiana Cuka, presidente Integra onlus, Livio Muci, fondatore della casa editrice "Besa"; Rando Devole, sociologo, giornalista, esperto di immigrazioni, suor Roza Biba, membro della comunità albanese a Bari. A portare i saluti istituzionali il prefetto di Bari Antonella Bellomo, l'arcivescovo di Bari-Bitonto mons. Giuseppe Satriano, l'assessora comunale alle Culture Ines Pierucci, il console generale della Repubblica d'Albania a Bari Gentiana Mburimi e Lidia Dalfino, figlia dell'allora sindaco Enrico Dalfino.
Al termine del convegno il pubblico potrà assistere allo spettacolo "Exodus - Migrare è un diritto umano": un'opera transdisciplinare site specific, che ricorda gli esodi e gli approdi dei migranti di ogni tempo intrecciando arte, musica e parola. L'ideazione del progetto vede insieme un artista, Nicola Genco, un musicista, Redi Hasa, e due giornalisti e autori, Giorgia Salicandro e Luigi Taccone, che "assemblano" le proprie esperienze e creatività per costruire un'opera immersiva sviluppata a partire da suggestioni differenti. In scena due attori, Giusy Frallonardo e Dino Perrotta, accompagnati dallo straordinario pianista Ekland Hasa, già solista del Teatro dell'Opera di Tirana.
"Abbiamo pensato questo incontro - dichiara don Gianni de Robertis - non tanto come la rievocazione di un evento, che pure ha avuto dell'incredibile ed è rimasto impresso nella memoria collettiva della nostra città e di tutta l'Italia - la nave Vlora stracarica di esseri umani che l'8 agosto 1991 entrava nel porto di Bari - quanto del cammino che la comunità albanese ha fatto in questi 30 anni, che l'ha portata da essere guardata con timore e diffidenza, a volte con disprezzo, ad essere riconosciuta come una componente importante e apprezzata della società pugliese".
"L'approdo della Nave Vlora, nel porto di Bari, all'indomani della caduta del muro di Berlino, aprì una breccia nelle nostre coscienze e dell'Italia intera - commenta il sindaco Antonio Decaro -. Il carico di persone che lasciò l'Albania sfidò non solo il mare ma un'idea di confine - amministrativo, economico e culturale - che fino ad allora ci era sembrato invalicabile. La Vlora cambiò per sempre la storia di Bari aprendola al mondo e dell'Europa intera, rappresentando il primo esodo migratorio di massa nel Mediterraneo. Da quella storia però è nata una grande amicizia tra due popoli, che in questi trent'anni si è intensificata e la gran parte dei protagonisti di quell'esperienza partecipano oggi attivamente alla vita economica e sociale della Città. Da baresi siamo orgogliosi di come affrontammo allora questo passaggio epocale ma oggi abbiamo bisogno di approfondire i contorni storici e culturali di quell'esperienza. Per questo ringrazio don Gianni e la Fondazione Migrantes per aver promosso questo momento preliminare di discussione".
Il programma delle celebrazioni per il trentennale della Vlora proseguirà nelle giornate del 5 agosto a Durazzo e dell'8 agosto a Bari con iniziative culturali che vedranno il coinvolgimento di autorità italiane e albanesi.