Cronaca
Troppo pochi vaccini in Puglia, i medici di base: «La nostra partecipazione finisce qui»
La denuncia delle sigle sindacali FP CGIL medici – SIMeT -SMl – SNAMI – UGS medici
Puglia - venerdì 21 maggio 2021
13.29
«L'intersindacale medici della Puglia denuncia pubblicamente l'impossibilità di continuare la campagna vaccinale vista la scarsa distribuzione dei vaccini e chiede ai Direttori Generali delle ASL pubbliche comunicazioni volte a far conoscere ai cittadini, finalmente, la verità! Infatti, non vengono consegnati ai medici di medicina generali adeguati numeri di dosi di vaccini per adempiere a quanto previsto nell'accordo del 05-03-21 e cioè vaccinare gli ultraottantenni a domicilio, i pazienti disabili e quelli fragili».
Così in una lettera al Presidente della Giunta Regionale Michele Emiliano, alle autorità responsabili della sanità pugliese e ai direttori delle ASL le sigle FP CGIL medici – SIMeT -SMl – SNAMI – UGS medici denunciano una situazione ormai insostenibile.
«Pur tra mille difficoltà - prosegue la nota - e contro un vero e proprio ostruzionismo, i medici di famiglia hanno vaccinato oltre 500 mila pazienti, i più impegnativi come è facile comprendere, a cui è stata assicurata, sino ad ora, la vaccinazione da parte del medico di famiglia. La carente distribuzione dei vaccini ai medici di medicina generale ha imposto tempi lunghi nel completare la vaccinazione di queste categorie, individuate come prioritarie, a tal punto da determinare uno stato di conflitto con deterioramento del rapporto di fiducia medico-paziente. Nonostante tutte le difficoltà organizzative e gli attacchi alla categoria da parte di aree politiche e di amministratori delle Asl siamo riusciti a rispettare i compiti previsti dall'Accordo del 5 marzo scorso».
«Riteniamo assolutamente vergognoso - concludono - il pressapochismo sul piano organizzativo. Ancora non ci è dato sapere chi vaccina i caregiver e familiari dei disabili e con quale vaccino. ln più vorremmo ritornare a svolgere i nostri compiti di medici clinici sperando che a nessuno venga in mente di trasformarci in sportelli amministrativi per il rilascio dei green pass. Ci riserviamo tutte le azioni possibili a tutela della categoria medica che in questa campagna vaccinale è diventata capro espiatorio delle inefficienze altrui. Visto il persistere di tale vergognosa situazione nel garantire ai nostri assistiti il diritto ad essere sottoposti, ancora alla I e II dose del vaccino anticovid, verrebbe voglia di chiedere a tutti i medici di famiglia, in forma di protesta, di astenersi dal recarsi a ritirare l'elemosina delle poche dosi, eventualmente, messe a disposizione e del tutto insufficienti a coprire la richiesta di vaccinazione dei cittadini. Se non ci sono vaccini per completare la vaccinazione delle categorie maggiormente a rischio, 80enni a domicilio, disabili e fragili, lo si dica chiaramente e pubblicamente e si metta fine alla insulsa propaganda "del tutto va bene!". ln ogni caso la partecipazione dei medici di famiglia finisce qui; si conclude con l'assolvimento del compito di vaccinare gli assistiti delle categorie a rischio sopra descritte».
Così in una lettera al Presidente della Giunta Regionale Michele Emiliano, alle autorità responsabili della sanità pugliese e ai direttori delle ASL le sigle FP CGIL medici – SIMeT -SMl – SNAMI – UGS medici denunciano una situazione ormai insostenibile.
«Pur tra mille difficoltà - prosegue la nota - e contro un vero e proprio ostruzionismo, i medici di famiglia hanno vaccinato oltre 500 mila pazienti, i più impegnativi come è facile comprendere, a cui è stata assicurata, sino ad ora, la vaccinazione da parte del medico di famiglia. La carente distribuzione dei vaccini ai medici di medicina generale ha imposto tempi lunghi nel completare la vaccinazione di queste categorie, individuate come prioritarie, a tal punto da determinare uno stato di conflitto con deterioramento del rapporto di fiducia medico-paziente. Nonostante tutte le difficoltà organizzative e gli attacchi alla categoria da parte di aree politiche e di amministratori delle Asl siamo riusciti a rispettare i compiti previsti dall'Accordo del 5 marzo scorso».
«Riteniamo assolutamente vergognoso - concludono - il pressapochismo sul piano organizzativo. Ancora non ci è dato sapere chi vaccina i caregiver e familiari dei disabili e con quale vaccino. ln più vorremmo ritornare a svolgere i nostri compiti di medici clinici sperando che a nessuno venga in mente di trasformarci in sportelli amministrativi per il rilascio dei green pass. Ci riserviamo tutte le azioni possibili a tutela della categoria medica che in questa campagna vaccinale è diventata capro espiatorio delle inefficienze altrui. Visto il persistere di tale vergognosa situazione nel garantire ai nostri assistiti il diritto ad essere sottoposti, ancora alla I e II dose del vaccino anticovid, verrebbe voglia di chiedere a tutti i medici di famiglia, in forma di protesta, di astenersi dal recarsi a ritirare l'elemosina delle poche dosi, eventualmente, messe a disposizione e del tutto insufficienti a coprire la richiesta di vaccinazione dei cittadini. Se non ci sono vaccini per completare la vaccinazione delle categorie maggiormente a rischio, 80enni a domicilio, disabili e fragili, lo si dica chiaramente e pubblicamente e si metta fine alla insulsa propaganda "del tutto va bene!". ln ogni caso la partecipazione dei medici di famiglia finisce qui; si conclude con l'assolvimento del compito di vaccinare gli assistiti delle categorie a rischio sopra descritte».